Ecco le nuove regole INPS per il 2022
La quarantena Covid è malattia?
Quarantena se positivi
Va sottolineato però che le regole della quarantena Covid sono cambiate dal 31 dicembre. Ora, è obbligato a sottostare a quarantena chi risulti positivo al Covid, secondo queste regole:
• se asintomatici: quarantena di 10 giorni a partire dal tampone positivo, e dopo 10 giorni tampone, anche rapido. Se negativo, termina la quarantena
• se sintomatici: quarantena di 10 giorni dalla comparsa dei primi sintomi, e tampone 3 giorni dopo la scomparsa dei sintomi. Anche in questo caso vale il tampone rapido in farmacia o nei centri privati
• se è stata già somministrata la terza dose booster o è stato completato il ciclo vaccinale con 2 dosi da meno di 4 mesi, la quarantena è ridotta da 10 a 7 giorni, purché si sia sempre stati asintomatici, o si risulti asintomatici da almeno 3 giorni e alla condizione che, al termine di questo periodo, si sia fatto un test molecolare o antigenico con risultato negativo.
Naturalmente se si è malati Covid verrà comunque riconosciuta la malattia INPS come malattia, ma solo in questo caso.
Quarantena se contatti stretti di un positivo
In quarantena si finisce anche in alcuni limitati casi in cui si sia contatto stretto di un positivo, cioè ad alto rischio:
se vaccinati con 2 dosi da più di 4 mesi e asintomatici: 5 giorni di quarantena, purché al termine di tale periodo risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo
se non vaccinati o che non abbiano completato il ciclo vaccinale primario (es. che abbiano ricevuto una sola dose di vaccino delle due previste) o che abbiano completato il ciclo vaccinale primario da meno di 14 giorni: quarantena di 10 giorni dall’ultimo contatto con la persone positiva, con tampone finale negativo.
Chi non deve fare la quarantena
Non deve più fare la quarantena invece chi ha completato il ciclo vaccinale primario o la terza dose di richiamo o è guarito dal Covid da meno di 4 mesi (120 giorni).
Per queste persone si applica solo l’autosorveglianza, che consiste nell’obbligo di indossare mascherine respiratorie di tipo FFP2 per almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al contatto con il positivo. Il periodo di autosorveglianza termina al giorno 5.
E’ prevista l’effettuazione di un test antigenico rapido o molecolare nel caso della comparsa di sintomi e, se ancora sintomatici, al 5° giorno successivo alla data dell’ultimo contatto stretto con soggetti confermati positivi.
Contatto a basso rischio con un positivo, nuove regole: cosa si intende e cosa fare
Il governo Draghi ha introdotto nuove regole sulla quarantena, in vigore dal 31 dicembre, anche per chi si trovi in una delle seguenti condizioni alla data di entrata in vigore del nuovo decreto Covid.
La variante Omicron avanza (qui quanto dura l’incubazione) e anche se sembra meno pericolosa e si va “raffreddorizzandosi” grazie ai vaccini, l’attenzione deve essere massima, anche per le fasce più giovani, e soprattutto i bambini che ancora non sono vaccinati, per cui il boom di contagi prima di Natale è stato incredibilmente elevato.
Difficile dire quando arriverà il picco di questa lunga quinta ondata.
Secondo alcuni esperti, come Matteo Bassetti, direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova, la variante Omicron “diventerà predominante nelle prossime due o tre settimane”, cioè attorno al 20 gennaio, e si può persino arrivare a ipotizzare una data per l’immunità di gregge, di cui quasi non si parla più.
Contatto con positivo a basso rischio: definizione
Intanto, le novità introdotte dal governo riguardano anche i cosiddetti contatti a basso rischio. Ma chi sono esattamente? Cosa si intende con questa definizione e come comportarsi? Ricordiamo che chi non rispetta la seguenti norme è soggetto a sanzioni.
Per contatto a basso rischio, come da indicazioni ECDC, si intende una persona che sia in una di queste condizioni:
una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia)