Numerose strade saranno interessate dal 26 aprile al 27 maggio
Rifacimento asfalto
L’amministrazione comunale raccoglie le lamentele dei cittadini e l’esito dei sopralluoghi predisposti dagli uffici comunali presso strade centrali e periferiche e predispone nel breve periodo dei lavori urgenti per il rifacimento del manto stradale.
Lavori previsti in primavera, proprio per garantire, con l’inverno alle spalle, una migliore tenuta.
L’intervento riguarderà per lo più strade periferiche, tra queste anche via Selciatella e via Pantanelle, due strade tanto segnate dalla presenza di profonde buche e dall’ammaloramento del manto stradale da spingere il comandante della Polizia Locale Massimo Giannantonio a fissare a 30 KM/h il nuovo limite di velocità in attesa di lavori che soli potranno garantire con il ripristino del manto, una maggiore sicurezza per gli automobilisti in transito lungo quelle strade, evitando pericoli e richieste risarcitorie a favore del Comune.
L’intervento riguarderà anche via Apriliana, via Valle di Scalve, via Tevere, via del Genio Civile, via Vallelata, via delle Camelie, via Nettunense nel tratto urbano, via degli Olivi, via Pirandello, via della Collina.
Attraverso una ordinanza sottoscritta dal dirigente della Polizia Locale, proprio in vista dei lavori che si terranno a partire dal 26 aprile e fino al 27 maggio, sulle strade interessate dalle ore 7 e fino alle 17.30 è stato istituito il senso unico alternato, oltre al divieto di sosta con rimozione forzata dei veicoli che recheranno intralcio ai lavori in corso
Francesca Cavallin
Il Comune di Aprilia aveva ottenuto una sentenza di riduzione da 8 a 3 milioni
La Regione ricorre sui canoni idrici
Il Comune di Aprilia continua a strappare buoni accordi con i privati sui debiti pregressi, ma non riesce a trattare con la Regione Lazio un piano di rientro sul maxi debito cumulato per il mancato versamento dei canoni idrici tra 1983-2003.
Dopo il pronunciamento del Tribunale Ordinario di Roma, che aveva ridimensionato il debito a carico del Comune di Aprilia, riconoscendo la prescrizione di alcune somme, facendo passare il credito vantato dalla Pisana da 8 milioni 802 mila a 3 milioni 364 mila 771 euro, l’avvocatura regionale ha presentato ricorso sulla sentenza in primo grado.
Un atto impugnato con ogni probabilità anche alla luce della richiesta della Corte dei Conti di fare chiarezza sui disallineamenti tra residui attivi inseriti nei consuntivi della Regione Lazio e i minori residui passivi iscritti nei bilanci dei vari enti, tra i quali appunto il Comune di Aprilia: nei confronti dell’ente di piazza Roma infatti la Regione risulta dai bilanci creditrice di somme esigibili per 9 milioni 464 mila 760 euro, mentre per l’amministrazione apriliana il debito certo è di gran lunga più contenuto, proprio per effetto della sentenza 171156 del 13 settembre 2021 che ha sancito appunto la prescrizione per i debiti maturati tra 1983 e 1997, che il giudice Eugenio Curatola del Tribunale Ordinario di Roma ha giudicato non più esigibili.
Una sentenza che per il Comune di Aprilia aveva aperto lo spiraglio di una trattativa per chiudere la partita con un accordo transattivo rateizzando l’importo, invece la Regione Lazio ha deciso di proseguire la battaglia legale. L’udienza sul ricorso presentato dall’avvocatura della Regione Lazio è stata fissata per il 7 settembre 2022.
“Rispetto alla questione legata ai canoni idrici - spiega il sindaco Antonio Terra - abbiamo tirato alla lunga e ottenuto anche un giudizio positivo in primo grado, abbiamo tentato di portare a casa un accordo transattivo, tuttavia questo non è stato possibile perché la Regione Lazio ha deciso di presentare appello sulla sentenza.
Le ragioni di questa scelta a mio avviso sono legate al timore di un pronunciamento negativo della Corte dei Conti sul disallineamento tra residui attivi della regione e corrispondenti residui passivi degli enti locali.
Probabile che l’avvocatura per ribadire la propria posizione su quella vicenda si sia vista costretta a mantenere il punto: se su un bilancio risulta che la Regione deve incassare 10 milioni dal Comune di Aprilia e la somma viene poi ridotta a poco più di tre milioni, di netto risultano 7 milioni di euro di disallineamento, ben difficili da giustificare”.
Francesca Cavallin