Un piano di intervento per chiedere finanziamenti
Barriere architettoniche
Un piano per eliminare le barriere architettoniche e rendere la città di Aprilia maggiormente fruibile per le persone con disabilità, costrette su una sedia a rotelle e per le quali rappresenta un impedimento anche solo la passeggiata per le vie del centro. Proprio per questa ragione, l’amministrazione ha deciso di non limitarsi a chiedere finanziamenti regionali allo scopo di mitigare problemi a carico di strade ed edifici pubblici, da adeguare alla prima occasione utile, ma predisporre un vero e proprio piano di intervento per l’adeguamento delle aree ad oggi con scarsa fruibilità, partire dagli edifici pubblico ma senza dimenticare l’edilizia privata. Il piano infatti rappresenterà lo strumento con il quale dovranno misurarsi soggetti pubblici e privati che vorranno raggiungere lo scopo ultimo legato alla volontà di favorire l’accessibilità, mettendo nero su bianco le regole necessarie a raggiungere lo scopo. Dunque non un semplice evento degli interventi ma una sorta di piano attuativo, regole da applicare ad ogni intervento pubblico o privato. Il primo passo sarà quello di elaborate una mappatura delle aree adeguate e di quelle da adeguare, siano strade o edifici questo sarà il punto di partenza necessario per la previsione dei singoli interventi. Una volte elaborato l’inventario, sarà più semplice stilare un programma degli interventi da attuare, partendo da edifici maggiormente frequentati quali ad esempio Le scuole, il palazzo comunale, le aree aggregarive e quelle destinare allo sport. Con uno studio fra le mani, sarà più semplice procedere la pianificazione degli interventi , se necessario anche cercando di accedere alle risorse essenziali a disposizione dalla regione e dagli enti sovraordinati. Un piano che solo apparentemente potrebbe rientrare tra gli interventi di ordinaria amministrazione; di fatto così non si può considerare, dal momento che l’amministrazione apriliana sta muovendo i primi passi in questa direzione a 30 anni esatti da quando la legge è stata varata, nel lontano 1992. Nel frattempo la pianificazione urbanistica spesso non ha tenuto conto della necessità di abbattere le barriere architettoniche e la mobilità delle persone diversamente abili, spesso ha pagato la scarsa lungimiranza nella pianificazione degli interventi.
Francesca Cavallin
Ci sono ancora particelle di terreni private su strade pubbliche da sanare
Cessione gratuita dei terreni
La cessione gratuita di particelle di terreni da oltre venti anni trasformate in strade e sulle quali la manutenzione è a carico del Comune di Aprilia, all’ente di piazza Roma non costerà nulla: saranno i privati che volontariamente si attiveranno per far acquisire i terreni alla parte pubblica a doverne sostenere anche il costo.
Questa in estrema sintesi la natura dell’atto di recente approvato dal Consiglio comunale di Aprilia, un atto giusto secondo la maggioranza ma che ha incontrato le critiche dell’opposizione proprio in relazione all’utilità di una manifestazione di interesse “sbilanciata” a favore della parte pubblica ma che nessuna convenienza porterà ai cittadini.
Eppure l’amministrazione, scottata dalla richiesta risarcitoria da 300 mila euro presentata dalla famiglia Cossettini per l’esproprio mai ratificato di quella che oggi è una strada centrale tra corso Giovanni XXIII, via Isonzo, via Piave e via Emilia, sembra convinta di voler procedere in questo senso.
“La delibera di indirizzo – ha spiegato l’assessore ai lavori pubblici con delega al patrimonio Luana Caporaso – prevede di avviare la manifestazione di interesse per fare in modo che le aree ormai a uso pubblico da oltre 20 anni e inserite già nella viabilità con tanto di pubblica illuminazione, segnaletica e quant’altro, su espressa richiesta e volontà dei cittadini possano essere acquisite gratuitamente a patrimonio comunale, senza spese per l’ente.
Saranno i privati a sostenere il costo dei tecnici che effettueranno le lottizzazioni e del notaio per il rogito. Ci stiamo attivando per fare in modo di stipulare convenzioni con i tecnici per ammortizzare le spese a carico del cittadino”.
Una proposta che sembra non convincere l’opposizione, in particolare Roberto Boi che ha parlato di costi elevati a carico dei cittadini e dell’eventualità di agire con un esproprio e Giuseppe Petito di Piazza Civica.
“Un atto effimero – ha dichiarato il capogruppo di Piazza Civica – che pretende di far ricadere i costi su cittadini che non avranno alcuna convenienza ad aderire alla manifestazione di interesse”.
Mentre l’assessore Caporaso ha rimarcato la volontà manifestata da alcuni cittadini eredi delle particelle di terreno e strade da oltre 20 anni di cedere le stesse per evitate costi e regolarizzare le carte e il consigliere Marco Moroni di Unione Civica ha fatto leva sulla responsabilità civile del cittadino nel caso di incidenti sul tratto che lo interessa, più netto è stato il sindaco Antonio Terra.
“I cittadini interessati – ha dichiarato il Primo Cittadino - hanno spesso beneficiato e costruito palazzi, usufruito di benefit senza mai formalizzare un atto di cessione, come invece oggi avviene quando viene approvata una convenzione.
C’è addirittura chi dopo 30 anni chiede risarcimenti di 300 mila euro. Trovo più che giusta questa proposta che contempla che siano quei cittadini a pagare le spese”.
Francesca Cavallin