Nella riunione del 26 maggio sono stati approvati importanti punti per Ardea come il passaggio da Idrica ad Acea e la graficizzazione del PRG
Importante Consiglio comunale
Lo scorso 26 maggio si è celebrato il consiglio comunale di Ardea, presieduto dal presidente Lucio Zito, cha ha approvato una serie di deliberazioni che possiamo considerare “storiche”. Dopo trent’anni è in fase di chiusura la questione Idrica che entro settembre, salvo qualche imprevisto, dovrebbe passare sotto la gestione di Acea ed in particolare di Ato2. L’ampliamento del cimitero, con la lievitazione dei costi, e la scoperta durante gli scavi di una via di epoca romana, sta rallentando i lavori di ampliamento e la relativa costruzione della camera crematoria, come prevista dal progetto. Poi la graficizzazione del PRG, quest’ultimo approvato nel lontano 1984, e che in base alle indicazioni della Regione Lazio, va rivisto e reso digitalizzato secondo le ultime normative. Per non parlare infine dei consorzi e dei comprensori sul mare. Una questione che sembra essere rappresentata dal cartello che viene collocato sulla rete di alta tensione con la raffigurazione di un teschio e chi tocca i fili muore. Non siamo a questo paradosso, però l’argomento sarebbe stato opportuno portarlo in discussione in altro momento della vita politica di Ardea.
Le opposizioni, con i consiglieri Tarantino, Neocliti, Iotti, Ludovici e Centore, dopo aver assistito al consiglio comunale per qualche ora, e visto che le decisioni della maggioranza erano già state decise, hanno sottolineato che il numero dei consiglieri presenti non era soddisfacente per approvare le delibere di variazione di bilancio ed altre importanti questioni finanziarie che erano all’ordine del giorno, e per questa ragione dopo lunghi battibecchi con la presidenza del consiglio comunale, hanno abbandonato l’aula in segno di protesta.
Sulla questione Idrica-Acea è stato coinvolto il responsabile dell’Ufficio Tecnico, l’ing. Emanuele Calcagni. “È già da un anno che sono in corso una serie di trattative con ACEA e il gestore uscente, per definire le modalità di passaggio del sistema idrico integrato – ha detto Calcagni -. Perché, come credo ben sapete, la convenzione trentennale Idrica è scaduta. Purtroppo c’è stata una modifica normativa con il decreto legislativo n.152 del 2021 che ha accorciato di molto i tempi del passaggio. Negli atti di trasferimento che erano stati predisposti che si era pronti per la sottoscrizione era previsto un anno per fare questo passaggio. Purtroppo con questa norma è stato spostato al primo luglio del 2020 il passaggio del servizio idrico integrato quindi con nota della regione Lazio che poi hai poteri sostitutivi in ambito di gestione del sistema idrico integrato una nota del 17 maggio se non vado errato ha diffidato i comuni che ancora non hanno provveduto a fare il passaggio. Ardea rientra in questa diffida e quindi dobbiamo accelerare i tempi per il passaggio che dovrebbe concretizzarsi entro il mese di settembre. Non è un lavoro facile.
L’Acea Ato2 dovrebbe subentrare in toto all’Idrica. Ma questo passaggio sarà definito solo dopo che le società la cedente e la subentrante, definiranno i vari passaggi anche per quanto riguarda il personale in forza oggi all’Idrica. Possiamo dire che il passaggio è in fase di concretizzazione. Dobbiamo vedere la definizione da parte delle due società su questa questione”.
Questione ampliamento cimitero. Come si diceva in apertura, la lievitazione dei costi delle materie prime, certamente non aiuta la ditta appaltatrice ad effettuare e completare i lavori. Una ditta che vince l’appalto evidentemente non ha intenzione di rimetterci di tasca propria per dei lavori che riguardano un ente pubblico, come lo è il Comune di Ardea. Alla luce di questo l’amministrazione comunale e gli uffici tecnici hanno dovuto intraprendere una variazione di costi alla luce degli aumenti che si sono stati. “Oltre questi aumenti – ha detto l’ing. Calcagni – durante i lavori è venuta alla luce anche una strada di origine romana. La Soprintendenza da noi interpellata ci ha ordinato di fare i lavori e portare alla luce tutto il tratto di una strada che ancora si conserva. Anche questo è un costo rilevante per le casse comunali, ed in base al decreto legislativo in materia di beni archeologici, il Comune fa i lavori di scavo per conto della Soprintendenza”.
L’assessore Claudio Di Biagio ha illustrato la delibera che consente al Comune di Ardea la graficizzazione del PRG in vigore sul territorio comunale, come richiesto dalla Regione Lazio. “Gli attuali atti ufficiali che sono in nostro possesso – ha detto l’assessore Di Biagio – non sono congruenti con quelli del PRG approvato nel 1984. È importante ricostruire la storia del piano regolatore stesso. Un piano regolatore a suo tempo approvato che ha seguito il normale iter: ci sono state delle osservazioni, 475. Una parte delle quali sono state contro dedotte in consiglio comunale e poi è stato trasmesso alla Regione Lazio per la definitiva approvazione. Queste osservazioni dovevano a suo tempo essere graficizzate sul piano regolatore approvato. Quest’operazione a suo tempo non è stata fatta e ci sono delle incongruenze. Alla luce di tutto questo non c’è certezza di diritto e allora abbiamo a novembre dell’anno scorso deliberato in giunta, un atto di indirizzo all’ufficio tecnico per effettuare una ricognizione dell’attuale stato del piano regolatore”. Il consigliere Maurice Montesi di FDI ha evidenziato che la delibera che si stava approvando era una variante al PRG. Il responsabile dell’Ufficio Tecnico, l’ing. Emanuele Calcagli, ha illustrato al consiglio che l’atto consentiva di rendere più accessibili i grafici del PRG di Ardea, in modo da avere un quadro più chiaro ed efficace anche rispetto alle richieste dei cittadini per eventuali certificazioni. “Ma senza questo passaggio - ha sottolineato Calcagni - in futuro non si potrà lavorare sul PRG e consentire ai cittadini di effettuare qualche lavoro”.
I Consorzi del Lungomare di Ardea. Questa proposta di delibera non impegna il consiglio né il sindaco né la giunta. Non è vincolante. È una proposta di delibera che impegna anche la prossima amministrazione alla presa d’atto di un lavoro per dipanare la questione dei consorzi, delle sbarre e dei cancelli che occludono il passaggio a mare. Il lavoro della Commissione Speciale sui consorzi e comprensori, presieduta ultimamente dalla consigliera Antonella Passaretta, ha studiato gli atti relativi alla costituzione degli stessi, individuando le figure e le strutture che ne fanno parte. “È un lavoro di una commissione stabilita dal consiglio comunale – ha detto Antonella Passaretta – e che ha avuto in precedenza la figura di Giovannella Riccobono come presidente, che tanto ha fatto per arrivare ai risultati di questa prima relazione”.
Maurice Montesi, di FDI, non ha risparmiato accuse alla maggioranza. “Sono 70 anni che esistono i consorzi – ha sottolineato – ed oggi alla vigilia delle elezioni volete approvare questa delibera. Se le strade in questi consorzi sono pulite lo dovete ai consorziati. Volete far diventare quelle aree come alcune zone di Ardea dove nascono discariche a cielo aperto. Bisogna valutare bene quello che si sta approvando”.
Alessandro Mari del Pd. “Questa è una relazione sullo stato dei consorzi. ha detto Mari – e non ha nessun impegno vincolante. Queste cose si dovrebbero conoscere e non si dovrebbe dire che si sta approvando qualcosa di diverso. Il lavoro della commissione è stato molto importante e chiunque dovrebbe prima di tutto leggerlo e poi trarne le conclusioni”.
Sabatino Mele