scuola mi aspetto che vada tutto bene, che vada tutto a posto e di divertirmi. Della scuola penso che di mettere sempre le mascherine non mi piace tanto, però si devono mettere e le mettiamo, per il resto qui è carino, per ora.
Daniel - È andata bene, quando ero a casa, io giocavo e potevo guardare la TV. Volevo tornare a scuola più o meno e adesso sono un po’ felice di essere a scuola. Mi aspetto dalla scuola che almeno facciamo un’attività in qualche luogo, tipo pensavo di andare in palestra.
Ginevra N - Non mi è piaciuto tanto e non vedevo l’ora di rivedere le mie maestre. Ora sono felice di essere a scuola e non vedevo l’ora di rivedere tutti i miei amichetti. Questa sistemazione nuova è bellissima, mi piace stare in palestra così possiamo fare tanti giochi. Con la scuola a distanza certe volte ero un po’ triste perché volevo vedervi dal vivo e invece certe volte volevo restare con mamma.
Marzia – io invece mi sono trovata bene, perché un giorno stavo a casa e mamma e papà mi hanno portato a un mare un po’ lontano ma bellissimo che l’acqua era propria bella bella bella. Mi sono fatta il bagno, avevo portato gli occhialetti e vedevo tutto bene bene. Quando era freddo stavo a casa mi annoiavo perché fuori faceva freddo poi Cristian che è mio fratello stava allo sport e io mi annoiavo un po’, perché mamma sta in cucina e lava i piatti, invece papà stava al lavoro. Guarda con la scuola a distanza mi trovavo un po’ male perché le maestre e i compagni li volevo vedere dal vivo così ero anche più contenta. Quando hanno ridetto che il 24 cominciava la scuola ero più felice. In questa nuova aula mi trovo bene, però volevo stare più su, perché c’erano più giochi e poi con il coronavirus è tutto più ambiato perché dobbiamo metterci la mascherina, la distanza …
Sharon – io quando ero a casa, ho giocato, sono stata con mia sorella a vedermi i film, abbiamo giocato insieme, abbiamo giocato a pallone. Ero contenta delle video conferenza perché vedevo i compagni però mi piace di più vedere i compagni da vicino. Adesso mi trovo meglio, e qua mi piace perché è più grande.
Lara – io andavo da nonno e nonna come sempre, giocavo con la mia amichetta, come al solito, però sto imparando pure le parole rumene, tipo rossetto, in rumeno si dice ruj, mi ha detto, infatti quando io porto i trucchi, lei mi dice ‘Ce l’hai ancora il ruj?’ perché io ho imparato e lei lo sa. A me piaceva fare la scuola a distanza. Ero emozionata quando sono tornata a scuola, mio fratello invece no, perché ha delle maestre cattive: perché ha temperato una matita gli ha dato una nota e quindi non vuole tornarci perché ha sempre le stesse maestre. Poi il primo giorno ha iniziato a dirmi ‘Tu hai più ore a scuola!’ perché lui ne aveva tre e noi quattro. Però io ho detto ‘Tanto a noi ci fanno giocare il primo giorno, sono più ore di gioco!’ a lui il primo giorno già gli hanno dato i compiti, invece a noi no, perché siamo più piccoli.
Alice – io ero felice quando stavo a casa perché andavo sempre al mare, mi divertivo perché c’era Greta e c’erano dei miei compagni di scuola. Abbiamo giocato, ci facevamo sempre il bagno. Invece quando la scuola era chiusa volevo andare a scuola perché mi divertivo e ci stavano i miei compagni, a casa così così, mi divertivo, mangiavo, giocavo, vedevo i film… mi piace questa sistemazione perché anche se hanno tolto i giochi non fa niente perché abbiamo uno spazio infinito per giocare.
Federica – io ora mi trovo bene però voglio abbracciare di nuovo i miei compagni, voglio stare sempre con loro. Non mi piace stare distante. Io mi aspetto che le cose cambiano almeno ci possiamo abbracciare tutti. Mi mancano tanto gli abbracci. Quando facevamo la scuola a distanza mi trovavo benino, non mi piaceva tanto perché se vedo la gente, io la voglio vedere e abbracciare dal vivo. Però alcune cose mi piacevano perché potevo giocare con mia sorella, potevo stare più tempo con i miei cagnolini.
Dennys - Quando sono andato in vacanza mi divertivo tanto, sono stato in Calabria con Cristiano. Quando la scuola era chiusa io volevo tanto entrare, perché mi piace la scuola, mi