Gli interventi anti-Covid avranno un impatto drammatico sulla società italiana
Senza scienza e senza politica
Si continua a fare una grande confusione su come l’Italia ha affrontato la pandemia ed il Ministro della salute continua a sbandierare che “siamo un esempio da imitare” mentre gli fanno eco i soloni della sanità che guardano solo ai dati correnti della pandemia. Ma la realtà è ormai sotto gli occhi di tutti anche se molti dettagli usciranno fuori col tempo, nonostante i goffi tentativi di porre il segreto di Stato su argomenti che dovrebbero essere della più ampia divulgazione. Si continua a parlare di “tsunami che ci ha trovati impreparati” quasi a giustificare comportamenti e decisioni che invece non sono affatto giustificati dalla storia di questa terribile epidemia. Lo tzunami era abbondantemente annunciato ed il suo pericolo è stato recepito in tempo utile con la dichiarazione di emergenza sanitaria nazionale: la domanda che resta drammaticamente senza una risposta convincente è: perché non furono subito approvvigionati tutti quei presidi sanitari reperibili senza problemi in un mercato internazionale non ancora contingentato da una domanda assillante degli altri stati colpiti dalla pandemia? La domanda non è peregrina se è vero come è vero che migliaia di persone sono morte solo per l’assenza di mascherine, di ventilatori polmonari e di altri strumenti di protezione e cura che il Governo italiano non ha approvvigionato pur avendo tutto il tempo necessario per farlo e disponendo di tutti gli strumenti economici, legislativi ed amministrativi necessari. Questa è la realtà da cui non si può sfuggire se a fare la sintesi non è la stessa politica che ha gestito gli eventi. Un altro elemento su cui misurare i fatti è l’altissimo numero di morti rispetto ai contagiati che conferma la scarsa efficacia dell’azione di contrasto, nonostante il comportamento eroico di medici ed infermieri. Quell’azione di contrasto che non ha niente di scientifico, non è basata su nessuna strategia, non impiega nessun sistema sofisticato o tecnologia avanzata ma è la semplice la banale azione che anche qualsiasi imbecille, che di queste cose non ne sa niente, poteva porre in atto: se il virus si trasmette con la vicinanza, allontaniamo le persone anzi imprigioniamole in modo coercitivo in modo da essere certi che non vengano in contatto. Per spegnere una candela si può usare il semplice soffio generato con la bocca ma se si usa un ventilatore per farlo si rischia di spegnere la fiammella e di distruggere la candela. Gli scienziati dovevano spegnere la fiamma e, usando il metodo più semplice, hanno cercato di raggiungere lo scopo ma la politica, la grande assente nel tempo del Covid, avrebbe dovuto pensare a preservare il sistema produttivo di questo Paese ma ha drammaticamente fallito. Il Ministro delle Salute, poverino, pensa che paesi come la Germania, la Francia o la Spagna siano governati da imbecilli che non sono stati e non siano capaci di relegare milioni di cittadini nelle loro abitazioni e che la cosiddetta separazione sociale sia stato il frutto prodotto dalla fervida invettiva italica. Non è così, perché i governi di altri paesi hanno cercato di applicare selettivamente e con la dovuta parsimonia il blocco sociale per limitare i danni che esso provoca all’economia. Svezia docet! Nel caso italiano da “prendere come esempio” si è fatto un uso smodato del “fermo sociale” fino al ridicolo di restare l’unico paese del mondo occidentale a mantenere le scuole chiuse ed a mantenere incomprensibilmente limiti di aggregazione a categorie socio-economiche senza una logica condivisa. Per nascondere la polvere sotto il tappeto e rimandare la deflagrazione si è puntato a distribuire a pioggia piccole quantità di danaro senza distinzione selettiva dei destinatari arrivando anche a concedere il beneficio a ricchi professionisti, mafiosi e indecenti membri del Parlamento della Repubblica e delle istituzioni regionali. E, per fermare l’emorragia della crisi causata al sistema produttivo, si è provveduto ad usare il cerotto emostatico del blocco dei licenziamenti: decisione che in economia viene considerata un’ anomalia socialista. Per quanto tempo sarà possibile pagare, con denaro preso in prestito e che verrà restituito dai nostri nipoti, reddito di cittadinanza, cassa integrazione in deroga, sussidi a categorie varie?
Per quanto tempo si potrà impedire, in modo artificioso, alle ditte in crisi di licenziare i dipendenti in esubero? Paesi come la Germania, che non ha praticamente messo in atto nessun blocco produttivo ed in cui le scuole hanno avuto solo brevi interruzioni, avrebbero dovuto quindi subire un’ecatombe di vittime, ma non è così perché in Germania il tasso dei deceduti rispetto ai malati, che è l’elemento più significativo per misurare l’efficacia dei governi, è del 4% rispetto all’Italia che è di oltre il 14%. In Svizzera lo stesso tasso è del 5%, in Francia è del 12%, in Spagna è del 7%. Quindi le decisioni drastiche poste in atto dal Governo Italiano non solo hanno prodotto risultati molto discutibili sul piano sanitario ma hanno causato un danno economico i cui effetti deflagranti verranno completamente apprezzati dopo che l’anestetico, che è stato iniettato al sistema, cesserà di dare i sui effetti. Intanto le stime consolidate del PIL in Italia indicano un calo del 11,2% rispetto a quello dell’Eurozona dell’8,7% e della Germania del 6,1%. Con l’aggravante che l’Italia dovrà combattere la crisi a suon di debiti e con la spada di Damocle di un debito pubblico ormai fuori controllo. Si fa riferimento ai grandi numeri di contagiati di paesi come la Francia, la Spagna e la Gran Bretagna che hanno accettato il compromesso di convivere con il Virus, come tutti saremo costretti comunque a fare, per sottolineare i numeri contenuti nel nostro. Agli statisti di questo Paese, che hanno preferito combattere la pandemia con l’accetta e che giudicano il proprio operato come esemplare, va raccontata la storia vera, quella fatta di numeri e di fatti realmente accaduti. Il Governo italiano ha gestito questo momento difficile del nostro Paese, come un bisonte in un negozio di porcellane, con dichiarazioni incaute ed inopportune che hanno creato spostamenti forieri di contagio dal nord verso sud, con decisioni organizzative basate su gruppi di lavoro, comitati scientifici, task force e tanti Commissari con i risultati che i numeri sanciscono e che la storia sta li a ricordare. Combattere il Covid senza mascherine era lo slogan che ha raccontato il grande contagio ed ha causato un’ecatombe. Ora che le mascherine non sono più un presidio sanitario cosi raro, come era al tempo della grande crisi, si possono trovare anche al mercato della frutta. Troppo tardi. Ora l’Italia sta godendo di uno stato di tranquillità relativa dovuta anche alla blocco dei contatti sociali. Ma quale sarà il prezzo da pagare quando arriverà il conto?
Sergio Franchi
Le preoccupazioni di Nettuno Progetto Comune
Cercasi Sindaco
Questa mattina abbiamo assistito increduli all’ennesima dimostrazione che Nettuno non ha un sindaco. O meglio lo ha solo sulla carta: un botta e risposta a mezzo stampa quello tra il sindacato UGL e un dirigente comunale, consumato in una manciata di minuti.
In realtà il sindacato aveva annunciato di aver scritto al sindaco, alla Prefettura e alla Procura, organi a capo di strutture amministrative e giudiziarie, per una presunta incompatibilità del dirigente a svolgere alcune attività proprie del Comandante della Polizia Locale.
Il Dirigente rispondeva, contestando la denuncia del sindacato, tramite un giornale locale, pur non essendo lui il destinatario della nota sindacale bensì il Sindaco Coppola. Un’ altra prova che ormai in tutta l’amministrazione regna il caos e l’anarchia totale.
Il Dirigente si sostituisce pubblicamente al Sindaco rilasciando interviste, Forza Italia occupa una sala del Palazzo senza autorizzazione con tanto di troupe al seguito, un assessore incontra una ditta in gara di sabato mattina e concorda sopralluoghi e attività che rientrano nella procedura di appalto pubblico quindi attività gestionali, addirittura risponde ufficialmente al posto del sindaco al ministero beni culturali e ai Carabinieri della tutela beni storici.
Coordinatori di partito che delegittimano assessori ancora in carica e non revocati dal sindaco, altri chiedono insistentemente a Coppola deleghe al demanio, urbanistica e attività produttive. Chissà perché?
Un Sindaco non permetterebbe questo teatrino che delegittima sistematicamente e quotidianamente le istituzioni locali in una confusione di ruoli senza limiti. Una situazione pericolosissima che mina il rapporto fiducia tra cittadini e organi istituzionali e la loro stessa credibilità.
I Consiglieri di
Nettuno Progetto Comune
Avv. Simona Sanetti
Dott. Daniele Mancini
Limite superato
Il Sindaco faccia le sue valutazioni e prenda provvedimenti immediati. Quanto accaduto il 25 settembre non è degno della Città di Nettuno. Sono mesi che denunciamo un clima politico e consiliare insostenibile e insopportabile. Le uova lanciate oggi sull’auto del consigliere Mancini non hanno bisogno di commenti. Un dispettuccio, pensiamo, per quanto accaduto in Commissione Ambiente dove sono passati con voto favorevole di altri liberi consiglieri anche di maggioranza le modifiche proposte proprio da Mancini al Regolamento Cimiteriale. Una questione politico- amministrativa e giudiziaria ancora tutta da definire. Probabilmente la cosa ha stizzito qualcuno o dato fastidio a qualcos’altro.
Il gesto infantile, tuttavia, passa in secondo piano in confronto alle preoccupanti, se confermate, notizie di quanto accaduto dopo la Commissione. La consigliera Elisa Mauro attaccata verbalmente, insieme al suo collega Antonello Mazza, e duramente dagli esponenti di Alleanza Nettunese per aver votato favorevolmente le modifiche al regolamento cimiteriale, come proposte dal consigliere di Nettuno Progetto Comune.
La libertà di espressione nello svolgimento del proprio mandato da parte dei Consiglieri Comunali è sacra e inviolabile!
Non può essere condizionata da nessuno e da nulla. Diversamente sarebbe gravissimo e Presidente del Consiglio e Sindaco ne dovrebbero trarre le conclusioni e informare le autorità competenti.
Nettuno Progetto Comune esprime solidarietà ai consiglieri Mauro e Mazza, vicinanza e sostegno al consigliere Mancini. Tutti hanno adempiuto liberamente al proprio dovere di liberi rappresentanti degli interessi collettivi della Comunità nettunese.
Tant’è.
Nettuno Progetto Comune