Angelo Mercuri, Massimiliano Marigliani e Massimiliano Millaci
Delegati del Sindaco
Il Sindaco di Anzio, Candido De Angelis, per ottimizzare l’attività politico amministrativa e per assicurare la più ampia partecipazione nell’ambito della maggioranza di governo, ha conferito al Consigliere Comunale Massimiliano Marigliani, la delega alle politiche del demanio, al Consigliere Massimiliano Millaci quella alle politiche dello sport ed al Consigliere, Angelo Mercuri, la delega alle politiche cimiteriali.
Nel corso dell’incontro di giovedì 17 settembre, il Sindaco, oltre ad augurare buon lavoro ai tre nuovi delegati, ha tenuto con loro una prima riunione operativa, finalizzata a mettere a punto i primi obiettivi da raggiungere, per dare seguito all’attuazione del programma amministrativo.
Ufficio Stampa
Comune di Anzio
Sergio Franchi ricorda gli anni ‘60 quando a Lavinio si respirava “l’aria bona”
Il profumo del mare
Ero un ragazzotto pieno di speranze e con qualche sogno alimentato dalla prospettiva che studiare mi avrebbe aperto la strada del successo nella vita. Verso l’inizio degli anni ‘60 , un secolo fa, la fuga dalla quotidianità era spesso costituita dalla corsa in topolino C fino a Lavinio, dove abitava un amico di famiglia e dove si poteva vivere l’atmosfera incantata di una natura verde e rigogliosa su un mare azzurro. Quando partivo, o partivamo, da Roma la frase d’obbligo era “si va a respirare l’aria bona”. Mi è tornato in mente, tempo fa, quando la mia nipotina faceva le smorfie per l’odore di paglia putrida che entrava dalla finestra del giardino. Si, perché di Lavinio mi ero innamorato ed avevo deciso di vivervi gli anni maturi della mia esistenza. Ma l’aria non è più “bona”, il profumo dei cespugli di pitosforo si mischia troppo spesso all’odore acre di gomma bruciata, derivante da qualche fuoco utilizzato per smaltire rifiuti e, da alcuni mesi, all’odore diventato assiduo proveniente dalla zona di Padiglioni, proprio da dove è stato permesso che venisse realizzata una centrale che tratta rifiuti, del tipo di quelli più fetidi e cioè quelli organici. E’ il prezzo da pagare al progresso! Si ma al progresso di chi? Il Sindaco di Anzio ha dato il proprio placet alla realizzazione di una centrale fortemente inquinante nel cuore del quartiere di Lavinio e ci devono essere delle ragioni. Forse per dare lavoro a tanti giovani disoccupati che vivono nel Comune? Certamente no, perché l’impianto impiega una mezza dozzina di persone e non credo che siano di Anzio. Certamente il Comune avrà negoziato con la ditta una linea compensativa per coloro che da questa decisione hanno subito forti danni economici? Neanche per sogno. Il Comune si è dimenticato degli abitanti tanto da dimenticare anche di informarli che si sarebbe costruita una mega centrale in mezzo alle loro case. Allora certamente il Comune di Anzio lo ha fatto per contribuire all’economia verde nazionale con la realizzazione di un impianto che mangia rifiuti e produce energia, che detto così sembra una bella cosa. Neanche, perché tutti gli indicatori danno questa trasformazione del tutto irrilevante per l’economia nazionale e poi perché essa è considerata al penultimo gradino della scala europea dello smaltimento, solo prima della dispersione in discarica. Allora non si comprende perché sia stato fatto e “qui prodest”. Se non si comprendono le ragioni politiche che hanno portato il Comune di Anzio a non opporsi ad una decisione così impegnativa il cittadino ingenuo è autorizzato ad affermare “ma certamente l’Amministrazione Comunale ha fatto almeno tutto quanto era dovuto per tutelare la sicurezza dei cittadini”. Nemmeno questo, se è vero come è vero che all’Assessore ed al Dirigente tecnico, che rappresentarono il Sindaco alla Conferenza di Servizi, è sfuggito che quella centrale era stata progettata nelle vicinanze di una scuola comunale, che è li da mezzo secolo, di un gruppo di palazzine comunali e di tante abitazioni private mentre dovrebbe trovarsi molto più distante da esse. Quindi nessun vantaggio per i cittadini. E’ stato permessa la realizzazione di un impianto potenzialmente pericoloso, fortemente impattante, al di fuori delle norme che regolano sicurezza senza nessun vantaggio per i cittadini del Comune. Che resta agli abitanti? L’odore fetido di paglia putrida o quello pungente di metano distribuiti in giro a seconda del vento. E il Sindaco nuovo che dice? Si indigna che l’impianto sia ancora in funzione dopo che ne ha chiesto il ritiro dell’autorizzazione proprio per ragioni di sicurezza? Non sembra, se ha deciso di conferire i rifiuti organici proprio presso quell’impianto che vorrebbe vedere chiuso. Ed il problema degli odori che stanno ammorbando la zona? Il Sindaco ipotizza che si tratti della conseguenza della concimazione dei terreni agricoli circostanti la centrale, dando degli imbecilli a coloro che in quella zona abitano da decenni e che quegli odori fetidi sentono sono da qualche mese a questa parte. L’aria bona è finita ed il cattivo odore circola impunemente ad Anzio.
Sergio Franchi