La storia misteriosa dell’antichissima chiesa di Santa Maria delle Vigne
Un gioiello da salvare
Ha sicuramente una storia misteriosa l’antichissima chiesa di Santa Maria delle Vigne. Intorno a questa chiesa si fanno anche straordinarie e affascinanti ipotesi. In mezzo alla campagna, dentro la tenuta agricola dei Borghese e poco lontano dalla XIII Are, vi è la chiesa di Santa Maria delle Vigne. Abbandonata da oltre un secolo, è ridotta ad un rudere. La chiesa ha origini antichissime e una prima struttura fu realizzata dalla comunità cristiana di Lavinium sopra i resti di una villa imperiale appartenuta alla nobile famiglia Crispinis, imparentata con l’imperatore Commodo, che regnò dal 180 al 192 d.C.. Spesso i primi cristiani solevano fare opera di proselitismo, edificando chiese in prossimità di templi pagani, si spiega quindi la vicinanza alle XIII Are. La sua attuale forma ottagonale, inusuale in questo territorio, data anche la vicinanza della tenuta templare di Sant’Eramo, fa sviluppare una affasciante ipotesi, che la costruzione pervenuta a noi sia stata trasformata poi dai templari. Infatti la tipologia ottagonale è tipica dei templi templari che probabilmente ricostruirono la chiesa intorno al XIII secolo, che appunto sorge su una precedente costruzione, dandogli la forma ottagonale. Questa ipotesi è rafforzata dal fatto che all’interno vi era un affresco in cui vi era la Madonna dell’Assunta e ai suoi piedi San Biagio, vescovo e martire. A questo santo era dedicato un ordine equestre militare chiamato Ordine di S. Biagio e di S. Maria , un ordine molto affine ai templari nato nella stessa epoca (1118) e con i medesimi regolamenti. Niente di strano che i templari stessi avessero voluto testimoniare in questo tempietto la comune vicinanza dei due ordini e tra l’altro San Biagio era uno dei santi particolarmente venerato dai templari. Come si vede si sviluppano tante ipotesi affascianti. Successivamente la chiesa assunse il nome di Santa Maria delle Vigne, proprio perché in quella zona erano stati impiantati dei vigneti di cui uno dalla strana forma esagonale. Grande era la devozione per questa chiesetta di campagna. Ogni 15 agosto si faceva una grande processione che partiva dal borgo, organizzata dalla società del SS. Rosario, una congrega locale nata per curare la chiesa. Successivamente la chiesa andò in disuso ed era già abbandonata agli inizi nel secolo scorso. Malgrado la chiesa sia in un gravissimo stato di abbandono e sono scomparse del tutto le immagini sacre, la sua struttura architettonica resta pregevole. Inoltre le sue antiche origini la rendono preziosa per la storia del cristianesimo sul territorio. Andrebbe sicuramente restaurata.
A.S.
Una manifestazione multietnica e culturale
Tutti per uno
Si è svolta domenica 4 settembre la manifestazione pomeridiano-serale Tutti per uno, organizzata dal Comitato di Quartiere Nuova Lavinium; un evento multietnico e culturale che ha giustamente sottolineato l’importanza della sinergia territoriale e dello scambio umano. Ormai alla sua XI edizione, Tutti per uno ha coinvolto realtà eterogenee, inaugurando l’evento con delle attività laboratoriali rivolte ai bambini, al fine di stimolare alla creatività e alla manipolazione della cartapesta. Il denominatore comune è stato certamente l’obiettivo di favorire una solidarietà e una cooperazione per la resilienza, per l’accoglienza, per la multiculturalità - Ucraina, Romania, Polonia, Egitto e Senegal sono state solo alcune delle nazioni rappresentate. La festa, che ha alternato momenti di convivialità per la scoperta di sapori esotici, a danze, esibizioni e piccoli concerti, ha visto la partecipazione di associazioni e organizzazioni quali: Sportello donna, Sportello Immigrazione, ANPI. Numerosi gli stand di artigianato etnico, che hanno sortito l’effetto di divulgare tradizioni, costumi ed usi di gruppi etnici presenti sul territorio comunale. Di grande effetto l’esibizione dei musicisti della Murga SinConTrullo, che ha consentito ai presenti la conoscenza della tradizione, originariamente uruguayana, dello scenografico teatro-danza di strada.
Marta Mariani