Sinistra Italiana è disponibile alla costruzione di un campo progressista largo a condizione di un radicale rinnovamento della classe politica
Si chiude l’era del M5S anche a Pomezia
Dopo quasi 10 anni di amministrazione del M5S, con 9 mesi di anticipo rispetto alla scadenza naturale del mandato, anche l’ultimo sindaco grillino decade e consegna il Comune in mano al Commissario straordinario. Le dimissioni in massa dei consiglieri di minoranza e dei 4 consiglieri del M5S dissidenti hanno portato alla conclusione di questa esperienza amministrativa. Di sicuro si chiude una parentesi amministrativa che è durata quasi 10 anni: dal 2013 al 2018 è stata guidata da Fucci e la seconda, dal 2018 a oggi, da Zuccalà. Le prime crepe nel M5S iniziarono già nel 2018, quando il Sindaco Fucci, non avendo ricevuto garanzia dal movimento di proseguire oltre i due mandati, abbandona e si candida con proprie liste civiche, venendo eletto in Consiglio Comunale. Si iscrive alla Lega di Salvini e viene nominato referente di questo partito in città. Stamane ha protocollato insieme agli altri le proprie dimissioni e contribuito al Commissariamento.
Zuccalà viene eletto nel 2018, anno dell’exploit elettorale al 34% del M5S a livello nazionale e amministra il Comune di Pomezia sino a oggi.
La domanda da porsi ora è: quale bilancio politico si può trarre da questa esperienza politica per la cittadinanza di Pomezia? Una forza politica come Sinistra Italiana che in questi anni non è stata presente in Consiglio Comunale esprime queste considerazioni.
Vale la pena di ricordare che nell’ascesa del M5S alla guida della città ci fu proprio il contributo coraggioso e generoso di Sinistra Italiana (a suo tempo Sinistra Ecologia e Libertà) e RC, che con il loro 6,5% dei consensi al primo turno, decisero di appoggiare al ballottaggio il Sindaco Fucci anziché la coalizione del PD, guidata da Omero Schiumarini, (coalizione responsabile di una gestione amministrativa disastrosa negli anni precedenti) pur sapendo che quella decisione avrebbe negato qualsiasi possibilità di eleggere il proprio rappresentante in Comune, mentre lo avrebbero eletto in caso contrario.
Lo abbiamo fatto perché in politica non deve prevalere l’interesse personale o di parte, l’arroganza, l’accaparramento del potere, bensì il bene della collettività e della propria comunità. La generosità è una virtù che oggigiorno è merce rarissima. Quello che ci si attendeva non era un riconoscimento ma il superamento del concetto proprietario delle Istituzioni, che costituiva anche il messaggio della prima ora del M5S.
Invece si sono assunte delle posizioni di netto rifiuto di tutto quello che veniva dall’esterno, soprattutto dai partiti, perché si voleva affermare la purezza del movimento, senza alcuna distinzione, in maniera settaria, dogmatica, arrogante.
I rapporti che questa amministrazione ha voluto stabilire con le associazioni e i comitati sono state indirizzate a privilegiare più quelle vicine.
Questa modalità è stata una costante nell’amministrazione Fucci ed è proseguita anche in quella successiva. Qualsiasi richiesta di confronto non è mai stata accolta. Ne citiamo alcune: la prima raccolta di firme fatta sulla realizzazione della strada di collegamento tra Pomezia e la stazione di S. Palomba, i cui fondi sono stati dirottati in Via di Valle Caia (del tutto inutile allo scopo), ma dopo 10 anni non se ne è fatto ancora nulla; abbiamo assistito ad una disinvolta gestione dell’urbanistica contrattata (gli eco-mostri che poi si sono redenti) senza alcun tentativo di procedere nell’alveo della pianificazione urbanistica del territorio; i tentativi di colare tanto cemento lungo la via del Mare con il Parco Alba Lavinium, sfociati tra l’altro pure nella chiusura del Borgo di Pratica di Mare.
Eppure l’ascolto, la partecipazione, la trasparenza erano state parole d’ordine propagandate, ma nei fatti non sono state applicate concretamente, perché l’esercizio del comando, sono stati più forti delle promesse e le aspettative della città sono state tradite.
Riteniamo siano stati anche questi gli errori che hanno portato al logoramento di questa maggioranza, che poteva contare su un consenso generalizzato e diffuso.
Errori nel metodo ed errori nella gestione dei contenuti. Che suggerimento dovrebbe scaturire dalla esperienza che si è appena conclusa?
La cittadinanza di Pomezia nel lontano 2013 volle esprimere piena fiducia al M5S, il quale aveva colto il desiderio, la volontà dei cittadini di rottura con un sistema consolidato di spartizione e gestione degli appalti per le solite clientele, di occupazione del potere in tutti i settori della struttura amministrativa, di bilanci fuori controllo e di completo abbandono della città.
Perché in questa analisi abbiamo voluto ripercorrere sia la situazione antecedente sia quella della esperienza appena conclusa? Perché già si avverte nell’aria una volontà di disfarsi velocemente anche di ciò che di positivo è stato realizzato da questa amministrazione (la raccolta differenziata porta a porta, una maggiore attenzione alle politiche sugli appalti, la informatizzazione di tanti servizi per il cittadino, cura del territorio) e la sensazione che si coglie è quella di voler riportare indietro le lancette dell’orologio e con esse tornare alla politica vecchia maniera.
Sinistra Italiana si batterà affinché quelle istanze di cambiamento auspicate dai cittadini siano attuabili. Una programmazione urbanistica degna di questo nome con zero consumo di suolo, uno stop alla realizzazione di ulteriori centri commerciali, un’attenta politica di recupero del patrimonio edilizio esistente e il miglioramento dell’attuale zonizzazione. Questa città non ha bisogno di nuove speculazioni urbanistiche o di capannoni e case vuote, ma di collegare bene quelle che ci sono con servizi efficienti: abbiamo bisogno, invece, di realizzare una mobilità sostenibile verso Roma e tra i tanti quartieri sparsi sul territorio per migliorare sia le condizioni di vita dei pendolari sia degli studenti sia dell’ambiente nel quale viviamo.
Abbiamo bisogno di rilanciare l’area industriale-farmaceutica e tecnologica del nostro territorio con realtà produttive di alta qualità per affrontare efficacemente le politiche del lavoro nel contrasto alla disoccupazione e alla tante forme di precarietà. Una città che sappia concorrere nel creare spazi culturali e soprattutto aule, scuole ai propri studenti.
Un territorio che ha incrementato con buoni risultati la raccolta differenziata porta a porta non può tollerare che venga realizzato un mega impianto di termovalorizzazione con tutto quello che ne consegue e non deve più accadere che capannoni stipati fino all’inverosimile di rifiuti (Ecox) possa andare a fuoco e creare una bomba ecologica per tutta la popolazione residente di un intero quadrante.
Occorre invertire l’ordine delle priorità con un’attenzione particolare verso il sociale e per il ripristino dei presidi sanitari smantellati durante questi anni. Sinistra italiana sarà quindi disponibile a costruire per questa città un campo progressista largo, aperto a partiti e movimento, comitati e associazioni, a condizione di un radicale rinnovamento della classe politica e che sia in netta discontinuità con le esperienze amministrative di centrosinistra già conosciute negli anni.
Poiché non amiamo essere mai vaghi o propagandistici ci sembra ovvio che quanto detto implichi necessariamente la disponibilità, da parte delle forze partecipanti, a impegnarsi formalmente e da subito affinché nessuno dei protagonisti di quelle incresciose vicende politiche del centrosinistra pometino, cui abbiamo fatto riferimento, o sia in futuro presente nelle liste che comporranno un eventuale campo progressista. Una analoga chiarezza di intenti è richiesta anche a tutti gli altri soggetti che intendano dare vita a tale campo politico.
Antonio Di Lisa
Coordinatore Circolo
Sinistra Italiana Pomezia