Il Litorale • 9/2019
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Pag. 16 Il Litorale ANNO XIX - N° 9 - 1/15 MAGGIO 2019
Il 5 aprile 2019 una serie di smot-
tamenti ha scosso la tranquillità di
Lavinio mare. Il tutto è avvenuto
lungo la Via Ardeatina nei pressi
della Riserva Naturale di Tor Cal-
dara, dove sia una macchina e sia
un mezzo chiamato sul luogo per
un intervento fognario sono stati
in parte inghiottiti da alcune vo-
ragini. Ad amplificare gli smotta-
menti di terra lungo la condotta
fognaria forse anche la recente
canalizzazione di una sorgente
presente in loco all’interno del
fosso di scolo delle acque. I lavori
di ripristino della condotta fogna-
ria sono durati giorni, con il senso
alternato delle macchine lungo la
strada. Dopo le segnalazioni alle
istituzioni competenti avanzate da
più parti sulla presenza di una ve-
na d’acqua nell’area frontale alla
Riserva, dove è anche in costru-
zione un distributore carburanti,
dopo due sopralluoghi da parte
della Guardia Forestale, e dopo
gli accertamenti svolti dagli uffici
tecnici del Comune, il giorno 18
aprile con una Ordinanza il Co-
mune di Anzio sospende in modo
cautelativo i lavori nel cantiere
del distributore carburanti per ef-
fettuare, insieme agli altri organi
competenti, ulteriori approfondi-
menti a tutela dell’ambiente. Ap-
profondimenti che si immagina
siano riferiti sia ai fatti accaduti il
5 aprile e sia alla presenza di ac-
qua di falda nell’area frontale alla
Riserva. Da alcuni giorni vi è
l’indiscrezione che la condotta fo-
gnaria è risultata in parte danneg-
giata da precedenti lavori da parte
di uno dei gestori dell’energia
elettrica, ma non vi è ancora alcu-
na conferma ufficiale né su tale
indiscrezione, né se ciò sia even-
tualmente la causa delle voragini
o una concausa, e né se gli smot-
tamenti sono o non sono stati cau-
sati anche o solo da altri fattori.
Indipendentemente da cosa possa
aver causato gli smottamenti lun-
go la Litoranea Ardeatina, ed in-
dipendentemente dalla realtà, se
confermata, della condotta fogna-
ria danneggiata da precedenti la-
vori, vi è un’altra realtà presente
in loco, silenziosa e sotterranea,
limpida e pulita, l’acqua di falda
superficiale. O la si vuole nascon-
dere sotto al tappeto? Quindi se-
pariamo la questione della con-
dotta fognaria ed occupiamoci
della falda. Le domande da porsi
sono molte, e tante le risposte da
ricevere. Intanto perché se si è
tento conto dell’assetto idrogeolo-
gico della zona come è normale
che sia non ci si è accorti della
fuoriuscita di acqua di falda su-
perficiale come è ben visibile dal-
l’immagine google di aprile 2018
che mostra il terreno appena livel-
lato per inizio cantiere? Con qua-
le criterio e con quale autorizza-
zione si decide di deviare un flus-
so naturale anche se si ritiene una
piccola sorgente? E’ stata fatta
una indagine in loco per verifica-
re l’entità dell’acqua presente nel
sottosuolo prima dell’inizio can-
tiere? E’ in previsione questa in-
dagine adesso che i lavori sono
sospesi? Anche se l’acqua della
falda non dovesse avere una gran-
de portata potrebbero di fatto i
serbatoi del distributore deviare il
naturale corso dell’acqua dal na-
turale apporto verso la Riserva?
Potrebbe questo creare nel tempo
un danno ambientale alla Riserva
Naturale? Si tratta di fatto di una
modifica di uno stato naturale
verso un’area, la Riserva naturale,
che è anche S.I.C., che per regola
deve mantenere e salvaguardare
le proprie caratteristiche naturali?
Chi è in grado di comprovare il
danno ambientale e la sua entità?
Nel caso la deviazione superficia-
le e sotterranea dell’acqua di fal-
da venisse comprovata e nel caso
venisse riscontrato anche un dan-
no ambientale, come intende pro-
cedere l’Amministrazione per ri-
pristinare la corretta circolazione
superficiale delle acque? Si po-
trebbe prevedere la rimozione at-
traverso l’utilizzo di fondi euro-
pei di quanto realizzato nell’area
frontalmente alla Riserva? Si po-
trebbero prevedere dei lavori che
riescono ad assicurare sia la rea-
lizzazione di una stazione carbu-
ranti e sia la corretta circolazione
superficiale delle acque frontal-
mente alla Riserva? La corretta
circolazione superficiale delle ac-
que frontalmente alla Riserva po-
trebbe essere già stata compro-
messa dalla costruzione di edifici
con seminterrato lateralmente a
dove adesso è in costruzione il
distribuzione carburanti? Perché
precedentemente è stata incanala-
ta un’altra fuoriuscita di acqua di
falda superficiale presente nei
pressi dell’altro angolo, a levante
della Riserva? Con quale criterio
Apprendiamo che anche quest’an-
no le spiagge di Anzio potranno
fregiarsi della Bandiera blu.
Indubbiamente un bella soddisfa-
zione per l’amministrazione co-
munale e per gli operatori turistici
di Anzio. Ma come viene attribui-
ta la Bandiera Blu? L’ambito rico-
noscimento viene ottenuto pre-
sentando all’organizzazione inter-
nazionale FEE (Foundation for
environmental education – Fon-
dazione per l’educazione ambien-
tale) una serie di autocertificazio-
ni attestanti lo “stato di salute”
del proprio territorio, in particola-
re del litorale, delle spiagge e dei
relativi servizi.
Per l’Italia la documentazione va
inviata alla sezione italiana che si
trova in Roma.
Nel sito http://www.bandiera-
blu.org/common/blueflag.asp?an-
no=2018&tipo=bb si può scarica-
re la documentazione necessaria
ed i criteri per ottenere la Bandie-
ra blu.
All’articolo 3 comma C) della
“Procedura operativa” si evince
che “ Il Coordinamento Interna-
zionale della FEE effettua verifi-
che a campione sui dati ricevuti
dalla FEE Italia richiedendo an-
che documenti suppletivi ed effet-
tua visite in loco. Esprime parere
definitivo per la consegna del ri-
conoscimento”, La procedura
operativa FEE è certificata ISO
9001 – 2015. Questa sigla indica
che la procedura segue le norme
ISO 9001 sulla qualità; qualità
attesa da organizzazioni, aziende
produttive, commerciali e dei ser-
vizi. Essa viene rilasciata da enti
certificatori, seguendo gli stan-
dard ISO (International organiza-
tion for standardization -
https://www.iso.org/home.html ).
L’organizzazione che vuole otte-
nere la certificazione ISO 9001
deve pagare l’ente certificatore e,
di solito, anche una società di
consulenza che l’aiuta ad ottenere
la certificazione.
Il sottoscritto ha lavorato per al-
cuni anni all’interno di una socie-
tà di consulenza aziendale specia-
lizzata nella consulenza alle pic-
cole e medie imprese. Questa so-
cietà aveva ottenuto la certifica-
zione ISO 9001. Questa società
faceva anche consulenza ai propri
clienti per ottenere la certificazio-
ne ISO 9001. Per conformazione
caratteriale ed esperienze profes-
sionali, ho sempre creduto nella
qualità. Di qualità ha tanto biso-
gno il nostro Paese, se vogliamo
uscire dal pantano in cui ci trovia-
mo attualmente. Qualità nei pro-
dotti (in tutto il ciclo di vita, dalla
progettazione alla dismissione),
qualità nella commercializzazione
e nella fornitura di servizi. Ma,
come spesso accade, tra il “dire
ed il fare, c’è di mezzo il mare”.
La certificazione ISO 9001 attesta
che una organizzazione segue de-
terminate procedure codificate,
attraverso regole scritte e condivi-
se.
La certificazione ISO 9001 certi-
fica il procedimento, il processo
produttivo ed aziendale. E’ come
per il programma di un compu-
ter: se io inserisco i dati/prodotti
giusti, ottengo un risultato atten-
dibile, diversamente ottengo “fuf-
fa”. In poche parole, la certifica-
zione ISO 9001 non garantisce
che una organizzazione sia perfet-
ta; essa garantisce solo che essa
segue determinate procedure, vol-
te al raggiungimento della qualità.
Per tornare a noi, la FEE dichiara
che effettua “verifiche a campio-
ne sui dati ricevuti” dai comuni
che richiedono la Bandiera blu.
La FEE Italia ha mai fatto un
“controllo a campione “ sul Co-
mune di Anzio? Qualcuno della
FEE è mai transitato fra le strade
di Lavinio in agosto? Tre anni fa
avevo fatto una richiesta di questo
tipo alla FEE Italia, ma non ho
mai ricevuto risposta. Vivo da 25
anni nel territorio di Anzio e Net-
tuno.
Da tre anni vivo al confine delle
due città, che, per me che non so-
no nativo del luogo, sono una
unica realtà territoriale (con l’oc-
casione, auspico che un giorno
esse possano essere nuovamente
un unico comune, come già avve-
nuto nel corso della Seconda
guerra mondiale). Il territorio di
Anzio e Nettuno offre molte at-
trattive storiche e naturalistiche. Il
turismo è un importante volano
dell’economia del territorio. Io
stesso per due/tre anni (1998-
2000) mi sono interessato di turi-
smo locale. Il turismo è un’attivi-
tà molto complessa, si ottengono
risultati solo se c’è la collabora-
zione di tutti gli attori coinvolti:
cittadini, imprenditori, operatori
commerciali e dei servizi, pubbli-
ca amministrazione. La Bandiera
blu è un importante riconosci-
mento, purché ci sia la massima
trasparenza sulla sua attribuzione,
affinché questo riconoscimento
possa esplicare tutto il suo valore.
Marco Mandelli
La corretta circolazione delle acque superficiali per la salute di Tor Caldara
Non scordiamoci della falda
Ecco quali sono le procedure per l’assegnazione
Bandiera Blu
e con quali autorizzazioni avven-
gono queste deviazioni? Dove è
stata convogliata l’acqua della
falda precedentemente intercetta-
ta a levante della Riserva? Dove
viene convogliata l’acqua della
falda recentemente intercettata e
attualmente canalizzata nello sco-
lo stradale? In definitiva: in che
modo l’Amministrazione intende
salvaguardare e ripristinare la
corretta circolazione superficiale
delle acque? La cittadinanza,
preoccupata dei danni che un non
corretto apporto idrico potrebbe
causare alla Riserva Naturale di
Tor Caldara, si aspetta di ricevere
su queste semplici domande delle
altrettanto semplici quanto chiare
ed esaurienti risposte.
Angela Ambrosi
Coordinamento
Antimafia
Credo che il coordinamento anti-
mafia Anzio Nettuno abbia fatto
bene a segnalare alla commissio-
ne parlamentare antimafia le vi-
cende di Anzio. Da tempo come
Alternativa per Anzio denuncia-
mo le gravi criticità delle Ammi-
nistrazioni del centro destra an-
che sul fronte della legalità. La
commissione parlamentare anti-
mafia nella scorso legislatura
aveva sottolineato la grave situa-
zione dell’amministrazione Bru-
schini e le numerose indagini del-
la magistratura che avevano fatto
emergere un quadro estremamen-
te grave. La recente sentenza del-
la cassazione sull’inchiesta Mala
Suerte del 2015 conferma che al-
cuni legami tra politica e clan so-
no tutt’altro che sciolti. Mi augu-
ro che finalmente tutte le istitu-
zioni competenti facciano la loro
parte per fare luce sui gravi epi-
sodi che hanno riguardato il no-
stro territorio. Attentati, intimida-
zioni e processi non possono es-
sere considerati come “normalità”
in un territorio dove le mafie so-
no fortemente insediate. Occorre
fare chiarezza nell’interesse di
tutti.
Luca Brignone
Alternativa per Anzio
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