Il Litorale • 9/2019
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Pag. 38 Il Litorale ANNO XIX - N° 9 - 1/15 MAGGIO 2019
Dopo le due uscite a Matera e ad
Anzio, la Sacra Rappresentazione
della Passione di Nostro Signore
Gesù, si è confermato uno degli
eventi più importanti del 2019 a
Nettuno. Ma andiamo per ordine.
L’Ente Nettunese Sacre Rappre-
sentazioni ed Eventi di Nettuno,
il cui Presidente è il Prof. Fausto
Onori, ha inviato 15 personaggi a
‘Matera Capitale Europea della
Cultura 2019’, il 30 marzo, per
partecipare alla Passione di Cristo
insieme ad altri figuranti prove-
nienti da tutta Italia nell’indimen-
ticabile, unico al mondo, scenario
dei Sassi. Qui è stata ripetuta per
tre volte (una in lingua inglese),
riscuotendo un enorme successo.
Il 14 aprile scorso, Domenica del-
le Palme, tutti i figuranti, circa
150, per la prima volta hanno ri-
petuto la Sacra rappresentazione
ad Anzio col Patrocinio del Co-
mune. Location dell’evento Piaz-
za Pia e Piazza Garibaldi che per
l’occasione sono state attrezzate
ad ospitare tutte le scene statiche.
Il venerdì successivo, Venerdì
Santo, dalle ore 21:00, Viale Mat-
teotti ed il sagrato del Santuario
di Nostra Signora delle Grazie e
Santa Maria Goretti hanno ospita-
to la Sacra Rappresentazione Net-
tunese ormai giunta alla 41^ edi-
zione. Molti residenti, ma anche
tante persone venute da fuori Net-
tuno hanno potuto assistere alla
morte di Cristo così realistica-
mente rappresentata da sembrare
vera. Oltre alla Crocifissione ri-
cordiamo le altre scene: la parata
romana, l’entrata di Gesù a Geru-
salemme accolto dalla folla fe-
stante, l’Ultima Cena con gli
Apostoli e l’istituzione dell’Euca-
restia, la cattura di Cristo nell’or-
to degli Ulivi, il Sinedrio, l’episo-
dio di Ponzio Pilato che si lava le
mani, la flagellazione di Gesù, il
percorso al Calvario caricato della
croce, le sue cadute, l’impiccagio-
ne di Giuda, infine la morte tra i
due ladroni.
Rita Cerasani
Nel 1955, a Montgomery, (Alaba-
ma), la signora afro-americana
Rose Parker salì su un autobus
cittadino e si sedette nei posti ri-
servati ai bianchi.
La legge in materia era severa e
proibiva alla gente di colore di
sedersi e sostare negli spazi riser-
vati ai bianchi, di frequentare
scuole ed università per bianchi,
bagni pubblici, ambulatori, gli
spazi nei bar e nei cinema...
La Parker venne perentoriamente
fatta scendere, ma il giorno dopo
si ripresentò e si sedette di nuovo
nei posti a lei interdetti, venne di
nuovo fatta scendere, ma il gior-
no successivo la signora Parker,
che all’epoca aveva 37 anni ed
era una normale casalinga, con un
marito e madre di due figli, fece
lo stesso e il giorno dopo ancora
finchè non fu più sola, a lei si ag-
giunsero altre persone di in tutte
le città dell’Alabama e poi in tutti
gli Stati Uniti e nel giro di po-
chissimi anni fu così per le scuole
e le università e i luoghi pubblici.
Cristo quando scacciò i mercanti
dal tempio infranse la legge che
permetteva ai mercanti di eserci-
tare in quel luogo e riuscì a met-
ter fine allo scandalo.
Antigone volle violare le leggi e i
codici della città di Tebe e del ti-
ranno: lo zio Creonte, perché vol-
le dare sepoltura degna, all’inter-
no delle mura della città, al fratel-
lo Polinice accusato di tradimento
e lasciato insepolto fuori le mura.
Dal Mito alla Storia: da Prometeo
a Socrate, da Lutero a Gandhi,
dai pochissimi professori univer-
sitari che non accettarono le leggi
sulla razza del 1938 a M. Pannel-
la ecc.
Le leggi scritte, gli impianti nor-
mativi formali non sono eterni,
possono essere modificati, anche
con azioni eclatanti ed esemplari,
quando mostrano la loro ineffica-
cia e incongruenza rispetto ai
tempi e le caratteristiche storico
culturali in atto, diventando dis-
funzionalii rispetto le esigenze
dettate dall’attualità dello ‘spirito
dei tempi’.
Per obbedire a volte bisogna dis-
obbedire. Il loro anacronismo può
essere superato, a volte, da una
legge dalle caratteristiche più on-
nicomprensive, che faccia appello
a quella giustizia di più ampia
portata che Kant definiva tenden-
te all’ ‘universale’. E poi la Legge
è la legge e la Giustizia è la Giu-
stizia; una nuova norma può ser-
vire a scongiurare l’anomia e il
disarticolarsi dei vincoli sociali
causato dal venir meno dei vinco-
li e degli effetti che concernevano
la legge superata.
Mi sembra che le imputazioni
mosse al sindaco di Riace siano
quasi tutte concernenti la legge
Bossi-Fini, una legge che molti
definiscono superata, liberticida e
criminogena perché genera clan-
destinità, esclusione, sommerso, è
vecchia ed inadeguata al nuovo
profilo delle migrazioni e della
multiculturalità che si sono venu-
te a determinare, volenti o nolen-
ti, a seguito della crisi mondiale,
degli eventi bellici, mutamenti
climatici, dell’evoluzione del ca-
pitalismo finanziario e del terrori-
smo.Però, per motivi ideologici
ed elettoralistici non la si vuole
dismettere.
Le leggi –ancor di più in uno Sta-
to di Diritto- non sono dogmi
scolpiti una volta per tutte sul
marmo, ma sono invece costru-
zioni socio-culturali dettate dalle
caratteristiche storiche di volta in
volta vigenti. La retorica populi-
stica e semplicistica poi potrebbe
dire: “chi vuole cambiare le leggi
si metta a fare politica, si canditi
e se vince le elezioni va in Parla-
mento e cambia quello che vuo-
le”.
La realtà è molto più complessa
come sono complesse le proble-
matiche della postmodernità. In
genere chi fa attività sociale è
abituato al contatto diretto con i
bisogni, le povertà e il degrado,
ha scarsissime possibilità di fare
il politicante, non ha la vocazio-
ne, possiede scarsa propensione
per le strategie e le mediazioni
della politica come invece possie-
de chi nella sua vita ha fatto solo
politica; inoltre le associazioni
del no profit, in genere, non go-
dono di una significativa rappre-
sentanza politica (forse anche per
questo nella legge di bilancio si
erano scordati di loro) e poi, chi
oggi si schiera dalla parte degli
immigrati, poveri ed esclusi non
acchiappa voti.
L’agire improntato a un sistema
valoriale innovatore in relazione
a necessità emergenti, si scontra
inevitabilmente con vincoli nor-
mativo preesistenti. In questi casi
si apre inevitabilmente un con-
traddittorio che può anche assu-
mere toni estremi, ponendo la ne-
cessità di un cambio di quello che
in gergo si chiama paradigma
normativo, sempre però che ci si
collochi nella cornice dello Stato
di diritto e del dettato costituzio-
nale. Siamo nel campo di quella
che viene definita sbrigativamen-
te ‘disobbedienza civile’, una ma-
teria delicata, da affrontare con il
dialogo, flessibilità e disponibili-
tà. Rispondendo semplicistica-
mente, sbrigativamente e ridutti-
vamente si può forse eludere la
complessità, aggirare la criticità,
negandola, comprimendola e pie-
gandola ai propri interessi e alla
propria visione del mondo.
Nell’immediato il problema può
sembrare semplicisticamente ri-
solto, ma esso è stato solo aggira-
to e prima o poi si ripresenterà in
maniera più aspra ed eterogeneti-
ca. La risposta al ‘caso Riace’ –a
mio parere- è stata semplicistica e
rozzamente ideologica, ‘abolen-
do’ con un tratto di penna una
questione che invece andava te-
matizzata e sulla quale occorreva
riflettere ed agire con lungimiran-
za, non generando la diaspora,
consegnando centinaia di persone
alla strada, azzerando destini,
spezzando biografie, devastando
percorsi scolastici e mortificando
la generosità degli ‘indigeni’ ri-
acesi.
Il sindaco, poeta e filosofo, uma-
nista e precursore, antropologo e
sperimentatore, deve rispondere
in Tribunale per le colpe even-
tualmente commesse (lo ‘scanda-
lo’ Lucano è divisorio anche per
la magistratura ed ha aperto una
divisione fra Cassazione e Tri-
bun. del riesame).
E’ giusto che sia così: chi trasgre-
disce la Legge vigente non può
non risponderne, il suo atto tra-
sgressivo è rimandato all’Etica e
al giudizio del divenire storico,
all’Utopia –se vogliamo-.
Adesso –dopo più di sei mesi dai
fatti- Riace (ce lo ha fatto vedere
una breve inchiesta televisiva) è
tornata al silenzio del suo ineso-
rabile svuotamento, come avvie-
ne in altri piccoli centri che si
vanno spegnendo, determinato
dalle inesorabili dinamiche de-
mografiche dello spopolamento e
della natalità/fecondità e delle
migrazioni in uscita (emigrazio-
ni) che ormai, in Italia, superano
le migrazioni in entrata (immigra-
zioni).
Giuseppe Chitarrini
L’Ente Nettunese presieduto da Onori dopo Matera ha sfilato ad Anzio e NettunoContinua il dibattito sulle immigrazioni
Passione di Cristo a NettunoDall’Alabama a Riace
Sportello Alzheimer
La forza di non essere da soli - gli
Alzheimer Caffè di Con_tatto”.
Sono in compagnia di Simona Fa-
bro, psicologa e psicoterapeuta
che si fa portavoce del progetto
ideato con la sua collega Alessan-
dra Romani, Assistente Sanitaria
dello staff dell’Associazione
Con_tatto, per parlare delle attivi-
tà dello “Sportello Sos Alzhei-
mer”.
“Anche quest’anno la nostra as-
sociazione vuole essere un sup-
porto concreto per i familiari di
pazienti con malattie degenerati-
ve, non solo Alzheimer, con un
calendario di incontri gratuiti già
stabilito. Siamo lieti di invitarvi
al prossimo Alzheimer caffè che
si svolgerà il 21 di Marzo presso
la nostra sede. Durante questi in-
contri, seguiti da professioniste
del settore, vengono illustrati ai
familiari di chi è colpito da que-
ste patologie, i i vari aspetti della
malattia con l’obiettivo di poter
metterli nelle condizioni di poter
assistere il loro congiunto in mo-
do adeguato. Nel corso degli in-
contri, verranno fornite informa-
zioni con uno scambio di espe-
rienze. Caffè Alzheimer è uno
spazio informale in cui familiari e
pazienti possono trovare momenti
di sollievo e normalità prendendo
insieme un caffè. Il nostro proget-
to quest’anno si arricchisce di
due laboratori ideati a misura di
paziente. La psicologa e psicote-
rapeuta, d.ssa Serena Banci, si
occupera’ di promuovere la salu-
te cognitiva e l’ invecchiamento
attivo attraverso 10 incontri a
partire dal prossimo mese di
aprile. Il secondo laboratorio sa-
rà tenuto dalla Terapista Occupa-
zionale e Osteopata, d.ssa Cate-
rina Vetrano, la quale utilizzan-
do la terapia occupazionale, si
impegnerà con i pazienti in in-
contri (con cadenza settimanale)
dove si svolgeranno sia attività di
vita quotidiana che attività creati-
ve le quali avranno un obiettivo
comune ossia quello del mante-
nimento delle funzioni cognitive,
dell’ autonomia personale, il mi-
glioramento della propria autosti-
ma e del tono dell’umore.
Volevo anche ricordare che, con
me, Simona Fabro è possibile in-
staurare dei percorsi di sostegno
psicologico e/o di psicoterapia”.
I caffè Alzheimer si terranno
presso la sede della A.P.S.
Con_tatto, sita in via G. Matteotti
9 a Nettuno.
Prossimo appuntamento giovedì
23 maggio, orario: 15 – 17.
Per tutte le info potete inviare una
mail a:
associazionecon.tatto2012@gmai
l.com, oppure potete chiamare il
392 4337248.
Barbara Balestrieri
POMEZIA - Via Gorizia, 18 - Tel. 06.91802050 - 328.2072102 - 328.2072100
info@parcoulivi.net - www.parcoulivi.net
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