La Lega attacca i vertici della Capitale e della Regione sui roghi tossici a Castel Romano
Raggi e Zingaretti incapaci
‘’Il ripetersi di roghi tossici, dentro e fuori il campo rom di Castel Romano da oltre 48 ore, mettono a serio rischio la sicurezza e la salute di intere famiglie che abitano nelle zone limitrofe; problematiche che vanno così ad aggiungersi alle già presenti attività illegali nell’area. Su questo, è evidente la responsabilità di Zingaretti e Raggi per non aver ancora adottato adeguate misure di sicurezza a difesa dei cittadini e non aver ancora concluso il processo per il superamento e la chiusura del campo rom”.
Così in una nota Laura Corrotti, consigliere della Lega alla Regione Lazio, il gruppo consiliare Lega Pomezia e il coordinatore Lega Pomezia Roberto Vettraino.
T.R.
Una perdita inestimabile
È da poco pervenuta la tragica notizia della morte del Commissario di Polizia locale, Francesco Caroli a causa di un infarto. Il Sindaco Adriano Zuccalà, l’Amministrazione comunale, il Comandante della Polizia locale Angelo Pizzoli e tutti i suoi colleghi esprimono la vicinanza alla famiglia e gli affetti per la perdita improvvisa.
“Desidero esprimere il più sincero cordoglio – commenta il Sindaco Zuccalà – per l’improvvisa scomparsa del Commissario Francesco Caroli. Giungano a tutti i suoi affetti le nostre più sentite condoglianze”.
“Francesco Caroli è una perdita inestimabile per tutta la nostra comunità – aggiunge il Comandante Pizzoli – simbolo di serietà e dedizione, rappresentava la memoria storica della Polizia locale”.
Daria Contrada
Staff Sindaco Città di Pomezia
Molte polemiche per le dichiarazioni del gesuita Mayaki
Alleato della Terra
Qualche giorno fa è apparso su Vatican News, l’articolo “Coronavirus l’improbabile alleato della Terra” di Padre Benedict Mayaki, che ha sollevato molte polemiche. Il gesuita ha scritto: “I cambiamenti nel comportamento umano dovuti alla pandemia del virus Covid-19 stanno portando benefici non intenzionali al pianeta”.
Sembra quasi che la pandemia sia un’opportunità per cambiare i nostri comportamenti. Si evince dal testo che la riduzione dell’attività umana, sia da ritenere un aspetto utile dal momento che la Terra sta guarendo se stessa; il gesuita ha affermato, inoltre, che è diminuito l’inquinamento in Cina, da cui sembrerebbe provenire il virus; ha parlato del ritorno di alcune specie animali nelle città, come gli uccelli migratori ed il ritorno delle acque limpide a Venezia. In effetti abbiamo visto tutti, sia in televisione che sulla Rete i cigni, i cerbiatti sulle strade, gli orsi scendere dal balcone d’un edificio ed infine anche un lupo aggirarsi indisturbato nella zona tra Decima Malafede e Torvajanica. Questi benefici collaterali della pandemia sono stati messi troppo in evidenza, forse, elogiati più di quello che doveva essere, poiché molti lettori si sono scagliati contro il religioso anche con parole forti, tanto che l’articolo è stato eliminato. A parte le offese, il buon Mayaki ha dimenticato che il Coronavirus ha ucciso milioni di persone, ha cancellato una generazione intera, e lo ha fatto nel peggiore dei modi, attraverso sofferenze atroci e in piena solitudine; ha diviso intere famiglie, tutte isolate nelle loro case. E’ vero che l’isolamento in cui tutto il mondo si è trovato, ha portato il calo dell’inquinamento atmosferico, ma anche dei mari, degli oceani poiché le fabbriche si sono fermate, anzi, quasi tutto si è fermato, ma è anche vero che numerose persone hanno perso la vita e tante altre il lavoro, che ricordiamo nobilitando l’uomo, permette alle famiglie di vivere; molte persone lo hanno perso e stanno aspettando ancora il bonus di 600 euro messo a disposizione dal decreto Cura Italia. È stato osservato dagli scienziati di tutto il pianeta che i focolai virali più estesi di «SARS – COV-2» si sono sviluppati in aree, indiscutibilmente, molto inquinate, ossia la Pianura Padana, il Bergamasco e la provincia dell’Hubei, dove si trova la città di Wuhan, in Cina.
Ma per quale motivo alcune zone hanno sofferto e veicolato di più il virus?
La risposta viene dalla ricerca svolta dall’Unità investigativa di Greenpeace Italia in collaborazione con ISPRA, che spiega che gli ossidi di azoto, di zolfo e l’ammoniaca liberata in atmosfera si combina generando le polveri fini. In Lombardia ad esempio gli allevamenti intensivi sono responsabili dell’85 % delle emissioni di ammoniaca, la quale è un terzo del PM, ossia del Particulate Matter o Particolato, l’insieme delle sostanze sospese nell’aria che hanno una dimensione fino a 100 Micrometri, composte da fibre, particelle carboniose, metalli, silice, inquinanti liquidi e solidi che si fermano nell’atmosfera per diversi motivi, a causa della terra, del sale marino, dei pollini, dell’eruzioni vulcaniche, del traffico, del riscaldamento, dei processi industriali e degli inceneritori.
In Italia il settore più inquinante è il riscaldamento residenziale e commerciale, il 37% del totale, mentre quello degli allevamenti è del 17%.
Secondo la ricercatrice Angela Marinoni dell’Istituto di Scienze dell’Atmosfera, non è scientificamente provato che le polveri sospese in atmosfera possano veicolare il virus all’interno delle vie respiratorie, è possibile, ma non probabile.
È invece noto che l’esposizione prolungata a elevate concentrazioni di inquinanti, in particolare le polveri sottili, provochi malattie respiratorie e cardiovascolari.
Manuela Mazzola