Due Comitati di Ardea hanno chiesto al Ministero dei Beni Culturali la riapertura
Il Museo Manzù è ancora chiuso
Il comitato civico della Comunità di Ardea ed il comitato popolare Pace per Manzù hanno chiesto al Ministero per i beni culturali l’immediata riapertura del Museo Manzù che si trova ad Ardea per onorare la Memoria dell’artista e visitare le straordinarie opere d’arte che Giacomo Manzù donò allo Stato Italiano nel 1979.
Il 17 gennaio 2021, inoltre, ricorre il Trentesimo Anniversario della morte di Giacomo Manzù che, come tutti sanno, scelse ed ottenne di essere sepolto nel parco giardino del suo museo. Nel prossimo mese di luglio 2020 saranno consegnate al Presidente della Repubblica le 20.000 firme raccolte per rispettare e far rispettare gli impegni presi dallo Stato quando il Museo Manzù, nel 1981, fu inaugurato dal presidente della Repubblica Sandro Pertini e quando Giacomo Manzù scelse di riposare per sempre in pace ad Ardea.
Per il consigliere Edelvais Ludovici i conti non tornano
“Voglio chiarezza”
Uffici nuovi! Vita nuova?
Pensare che l’obiettivo del primo cittadino di Ardea è stata raggiunta in piena regola e con l’entusiasmo di un possibile obiettivo che merita un applauso al raggiungimento.
La situazione ancora non è chiara e quantomeno trasparente. Per poter delucidare la gente e i cittadini su quella situazione “palazzoni” dove in uno di loro nasce la casa comunale è necessario avere risposte. Ultima commissione in cui si è discusso sulla casa comunale è stata la commissione controllo e garanzia del 05.03.2020, grazie al Presidente della commissione che la rappresenta.
Oggi hanno traslocato e raggiunto il tanto atteso obiettivo di poter portare via la casa comunale da Ardea in quanto abitata da “un popolo di morti” . Ma sì, siamo stati definiti morti.
Allora cittadini visto che siamo morti chiedo ulteriori spiegazioni sulla casa comunale, che spero questa volta siano chiare e rispettose di voler sapere a differenza di un saper fare.
Ho protocollato lunedì 30.06.2020 n. 26813, un’interrogazione che spero possa chiarire tutte le perplessità, perché qualcuno le definisce “perplessità”, anche se non sono d’accordo sulle “perplessità” ma vedo intorno a questa situazione una sorta di magia e vorrei scoprire le ragioni di una scelta.
Penso sia doveroso da parte dell’amministrazione comunale chiarire le rispettive scelte optate per la casa comunale pagando dei canoni di locazione alquanto superiori ai canoni precedenti.
Chiedo di chiarire moltissime incertezze che girano intorno allo stabile al fine di poter chiudere un discorso ormai aperto da anni.
Esplicare tutte le problematicità tecniche sullo stabile tanto decantato da questa amministrazione.
Consigliere comunale (FDI)
Dott.ssa Edelvais Ludovici.
Rifiuti urbani
Percorrere le strade di Ardea è come rivedere un film di qualche anno fa. Allora era una prima visione, adesso invece è il remake di una pellicola sbiadita, senza storia, e assolutamente drammatica in quanto la presenza dei rifiuti abbandonati lungo le strade del territorio, è una delle immagini più negative alla quale una persona possa assistere. Lungo le stesse strade, trovi cumuli di rifiuti come se non fossero mai stati rimossi. Passano gli anni, ma questa maleducazione, resta uno dei fenomeni sociali più gravi che si possano registrare in un comune che già per conto suo fa una grossa fatica ad affrontare le questioni quotidiani, senza pensare agli straordinari a cui è chiamato ogni ora della giornata.
Ecco di seguito il racconto che è scaturito dallo scarico di rifiuti da parte di una signora in una strada di Ardea.
“Me ne lavo le mani”. Questo sembra dire la signora con il suo gesto nel finale del video. E la coscienza? Quella come se la pulisce? Come spiega ai suoi concittadini, a quella maggioranza che rispetta le regole e paga le tasse, il danno economico e di decoro che ha arrecato alla collettività?
Ogni anno, quasi un milione di euro extra vengono spesi per raccogliere i rifiuti che tanti, troppi cittadini ancora si ostinano ad abbandonare insensatamente sul territorio.
“Ma tanto passano a ritirarlo pure qui”, ci sentimmo dire da una donna che abbandonava il suo rifiuto ad un angolo di strada. Certo che passano, ma quanto ci costa? Sappiamo bene che il servizio della raccolta non brilla in efficienza ed è per questo che aspettiamo con ansia il nuovo appalto per la nettezza urbana. Un appalto scaduto a fine 2016 ed in attesa di rinnovo da più di tre anni. Tutto si sarebbe dovuto avviare ben prima della fine della precedente consiliatura, ma niente fu fatto.
“Dovemmo aspettare il Commissario Tedeschi affinché il bando venisse approntato. Noi lo abbiamo ereditato, abbiamo cercato di migliorarlo, e lo abbiamo affidato alla Città Metropolitana, responsabile della gestione della gara e dell’assegnazione.
Alla fine di questo interminabile, travagliato percorso burocratico, finalmente dovremmo esserci. A giorni dovrebbe diventare operativa la nuova ditta e speriamo di poter avere nel più breve tempo possibile un servizio degno della nostra città. A breve vi aggiorneremo sulle novità e sulle nuove modalità di raccolta, compreso l’impegno per la realizzazione di un’isola ecologica ed il nuovo piano per il compostaggio domestico e di comunità”.
Ma questa riflessione ci fa comprendere come, senza la collaborazione e l’impegno dei cittadini, non c’è servizio che possa reggere, tanto più per una città come Ardea che sta cercando di uscire dalla situazione disastrosa dovuta ad anni di malgoverno, ancora annaspa per raggiungere obiettivi minimi per il duo decoro e la sua crescita sociale”.
S.Me