Al centro storico di Nettuno l’arte non si ferma mai; la ceramica per sognare
La bottega di ceramica artistica di Gatti e Silvestri
C’è soltanto questa bottega al borgo medievale di Nettuno, aperta al pubblico dallo scorso anno 2024. È l’unica a rompere il silenzio nella piazzetta Segneri-Soffredini, luogo storico per aver dato i natali allo scrittore e predicatore gesuita Paolo Segneri, nato il 21 marzo 1624. A lui è dedicato un busto in bronzo eretto sotto la sua casa ed una statua nell’altra piazza del borgo che prende il nome dalla Chiesa Collegiata di San Giovanni che fa un tutt’uno con piazza Guglielmo Marconi. Fino alla metà degli anni Sessanta queste piazze che comprendevano via del Limbo via della Campane, via Forno a Soccio e via Antonio Ongaro e quelle di lato: piazza Colonna e Andrea Sacchi, con i vicoli Stefano Porcari, via Sacchi e via del Baluardo avevano una propria popolazione: quella della Nettuno “vecchia” con i suoi calzolai, i materassai, i meccanici, i falegnami, l’impagliatore di sedie, i norcini e alimentari, le fraschette, e centinaia di ragazzini e ragazzine di ogni età, nati da famiglie numerose e rumorose a differenza di oggi che il rumore si sente solo di notte quando sono aperti i pub che hanno sostituito tutto il sistema sociale del passato.
Ci hanno pensato loro: Laura Gatti e Antonio Silvestri a rompere il silenzio del giorno. Laura è figlia d’arte perché il papà Riccardo era un bravissimo artigiano della ceramica, oltre ad essere stato sindaco di Nettuno, più nota la madre Emma «la signora Gatti», come la chiamavano tutti, insegnate e ceramista che nelle bustine disegnava a mano la testina di un micio. La passione per la scultura di Emma, contagiò anche il marito Riccardo e nel 1938 aprirono ad Anzio una fabbrica di terracotta che dopo qualche tempo però fu costretta a chiudere a causa della guerra.
Con Riccardo Gatti sindaco, furono costruite la scuola dell’Avviamento al Lavoro di via dell’Olmata e quella della Divina Provvidenza, che poi è stata intitolata alla sua memoria e della quale la professoressa Gatti fu preside e insegante.
Riccardo e Emma Gatti hanno sempre abitato al vicolo Bolzano, facilmente riconoscibile perché ha il portoncino d’ingresso all’inglese, cioè come le finestre in stile Old England, dove nei riquadri anziché esserci il vetro appaiono tante piastrelle di ceramica lavorate, nelle quali emergono figure di animali mitologici e astrali. Al numero civico, invece, è affiancata una piastrella in ceramica con l’immagine del forte Sangallo visto dal mare. La casa è ancora lì, ci abita una delle figlie, Olga; le altre: Giuliana e Laura, nate e cresciute in quella casa, abitano, la prima a Roma e l’altra a Nettuno, in via Cavour, a venti metri di distanza.
Antonio Silvestri, detto Tonino, sembra uscito dalla penna di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, tanta è la sua somiglianza ai personaggi de Il Gattopardo. L’abbigliamento è proprio quello di un siciliano, all’inizio dell’Unità d’Italia. Siciliano, ma benestante però, con bombetta o altro tipo di cappello, gilet colorati e bastone. Antonio Silvestri è basso di statura, ha i capelli ricci con i basettoni che si congiungono ai folti baffi.
Antonio, detto Tonino, è nato nel 1949 a Isernia. «Nel Regno delle Due Sicilie», ci tiene a precisare. Forse per questo motivo indossa abiti simili al principe Salina e i vari personaggi di Donnafugata, la loro residenza; gli abiti che si vedono nei libri, durante il Regno dei Borboni e anche durante i Savoia che gli succedettero.
Arrivò a Nettuno nel 1972, dopo aver trascorso un anno ad Anzio, dove insegnava all’Istituto d’Arte. Ci venne per caso a Nettuno, c’era la corriera ferma in piazza Pia ad Anzio. Tonino lesse la targhetta di servizio: Anzio-Nettuno e pensò ‘voglio proprio andare a vederlo questo paese’. Quando scese in piazza Mazzini, davanti la fontana del dio Nettuno, restò sbigottito. Aveva percorso soltanto tre chilometri e gli sembrò di essere arrivato in posto lontanissimo, tutto diverso da quello dove lui lavorava e viveva. Si fermò a Nettuno e non si mosse più.
Silvano Casaldi