CITTA’ INSIEME
Gara di modelli nautici al
Laghetto Granieri di Nettuno
È una bella giornata di Sole, con aria leggermente più fresca di come dovrebbe essere a fine maggio, ma va bene così, e intorno al Laghetto Granieri, una delle oasi verdi di Nettuno, un gruppo di appassionati di modellismo navale prepara i propri natanti per una gara.
Sì, avete capito bene. Assistiamo ad una competizione in piena regola che vede perfette riproduzioni di famose navi sfidarsi sulle acque verdi del Laghetto, manovrate a riva dai costruttori, i quali le muovono con grande maestria guidandole su un percorso segnato da sette porte, ovvero, 14 paletti bianchi e rossi, disposti a coppie ad una certa distanza fra una porta e l'altra.
La cosa è seria e i partecipanti s’impegnano nella competizione, ma l’atmosfera è allegra poiché la voglia di giocare non tramonta né col passare del tempo né dell’età, complici il cielo azzurro, il sole caldo, il bel paesaggio offerto dal luogo e il rapporto di amicizia fra i modellisti, instaurato da anni di condivisione di questo bellissimo hobby.
Due oche, due germani reali e una nutria si muovono incuriositi verso le barche ma non ostacolano le loro corse verso le varie mete che devono raggiungere, scivolando tranquilli sull’acqua in direzione di una riva del lago.
Ad assistere allo spettacolo non siamo in molti, d’altronde è comprensibile. Gli appassionati di modellismo non sono certo un gran numero, forse proprio a causa della particolarità di questo hobby, ma per poco più di un’ora siamo immersi in un’altra realtà, lontana dal turismo domenicale, attorniati dalla natura e dalla sua calma, appena disturbata dai versi animali, dal debole ronzio dei piccoli motori delle navi in gara e dalle chiacchiere educate dei competitori.
Una domenica diversa, all’insegna di un divertimento rilassato e rilassante.
Paola Leoncini
Nelle foto alcuni dei numerosi modelli in gara il 25 maggio 2025 al Laghetto Granieri di Nettuno nella manifestazione organizzata dall'associazione AMIREL-Modellisti romani.
La competizione consisteva in punteggi basati sulle manovre di navigazione e nella valutazione della fedeltà al reale (cosiddetta "Valutazione statica").
I parametri considerati per quest'ultima sono:
Impressione generale, Complessità del lavoro, Difficoltà del lavoro, Fedeltà della scala, Completezza dei dettagli, Esecuzione del lavoro, Colorazione.
per informazioni sull'associazione modellistica:
AMIREL.IT
info@amirel.it
Il punto sul Monumento alla Pace Universale ai Marinaretti
Per generazioni di villeggianti, in particolare coloro che per tradizione hanno sempre prediletto la Riviera di Levante, esso era ed è semplicemente " il bunker".
Ma sono in pochi a conoscere la storia di questo monumento che inesorabilmente si sta sgretolando sotto gli occhi distratti di chi passeggia nel tratto di mare denominato "I Marinaretti " fra Anzio e Nettuno.
Eppure ne ha di cose da raccontare questo inquietante "guerriero " il cui copricapo con la curiosa torretta ricorda gli elmetti in dotazione all'esercito prussiano a partire dalla metà dell'Ottocento, i cui occhi spalancati a scrutare l'orizzonte ricordano come dal mare può venire distruzione, vedi le incursioni dei barbari che per secoli hanno flagellato le coste laziali, ma anche liberazione, come lo Sbarco Alleato del 22 gennaio 1944.
Dalla conferenza organizzata da CittaInsieme mercoledì 21 maggio 2025, scopriamo che il monumento, ora oggetto di varie proposte per il suo recupero, fu realizzato dallo scultore di origini ungheresi Amerigo Tot (1909/1984).
Esso ricopre una delle poche casematte tedesche ancora in piedi che difendevano quel tratto di costa ed è volutamente un assemblaggio di residui simbolici del secondo conflitto mondiale.
Venne inaugurato il 22 maggio 1976.
E se è vero che un'opera d'arte si misura anche dalla fama dell'artista basti pensare che è opera di Amerigo Tot, fra le altre, il fregio frontale che adorna la facciata di Roma Termini, realizzato nel 1950.
Una testimonianza alla Pace Universale, questa straordinaria opera che merita sicuramente di essere preservata come monito ma anche speranza, come sottolineano i versi finali della bella poesia composta e letta da Maria Grazia Vasta: “finché mai più la Morte dell'Anima / regnerà su questa povera Terra.”
Claudia Sebastiani
Bruciare per Creare
Può sembrare un paradosso ma parliamo in realtà della pirografia: una incisione a fuoco usando un manipolo elettrico simile a un saldatore, la cui temperatura può arrivare anche a 900°, per creare e riprodurre ogni tipo di soggetto.
Questa in parole povere la definizione della pirografia, ma molto di più abbiamo appreso su questa tecnica ancora poco conosciuta nella conversazione tenuta mercoledì 11 giugno 2025 dall'artista Mirella Celani, terzo evento collegato alla mostra "Il Viaggio" allestita da CittaInsieme presso il Forte Sangallo di Nettuno.
Mirella Celani pittrice da un trentennio ha scoperto questa tecnica nel periodo buio del covid, si può dire che se ne è innamorata e oggi ha voluto condividere con noi questa sua passione.
Si possono incidere legno ma anche sughero e cuoio, sempre materiali vivi. Lei predilige il legno perché ogni specie ha una consistenza e una resa uniche: il tiglio crea colori chiari, la betulla colori freddi, l'ulivo è un legno duro, il pioppo è adatto alle grandi superfici, il cedro quando inciso emana un delicato profumo e così via.
Sembra semplice ma non lo è, come ha potuto constatare chi tra il numeroso pubblico presente si è avvicinato al tavolo per una prova pratica.
Temperatura, pressione, velocità sono la formula della pirografia. Ma se la temperatura viene impostata manualmente, il resto è tutto nella mano dell'artista il quale a secondo della pressione e velocità di volta in volta usate riuscirà a creare delle sfumature sorprendenti.
Mirella crea dei soggetti bellissimi partendo da una fotografia sul tablet che lei poi riproduce con un tratto leggero di matita sulla tavoletta di legno prima di procedere con l'incisione vera e propria.
Con la pirografia tra l'altro non si può correggere cancellare modificare, questo presuppone una grande abilità da parte dell'artista.
Ore di paziente lavoro quindi per riprodurre anche un solo particolare, uno sguardo, un sorriso, una smorfia.
Ma questa tecnica paziente, necessariamente ripetitiva per ottenere il tratto perfetto, racchiude un altro segreto: le sue proprietà terapeutiche e rilassanti.
Provare per credere!
Claudia Sebastiani