Al Forte Sangallo nell’ambito della manifestazione “Tra miti e leggende” una carrellata di poesie, racconti e canzoni
Il Natale a modo mio dei Poeti Estinti
All’interno della manifestazione ‘Tra Miti e Leggende’, organizzata da ‘CittàInsieme’, con Presidente Claudio Tondi, il 3 gennaio scorso ‘I Poeti Estinti’ hanno proposto il ‘Natale a modo nostro’: carrellata di poesie, racconti, canzoni a tema natalizio in un excursus che ha abbracciato leggende, tradizioni, curiosità, mai banali o scontate. A fare da collante alle varie performance le parole del Presidente Dott. Maurizio Stasi che ha catturato il vasto uditorio con storie ed aneddoti sul Natale, le sue origini, il suo significato. Paola Leoncini ha iniziato la serata con ‘Ritorno al passato’: proponendo l’evento futuribile della Tauroctomia, rito che si svolgeva alle Terme di Caracalla da quando la Chiesa era scomparsa, soffocata negli scandali e da sconvolgenti rivelazioni. Di seguito, Piero Cannellini, con grande enfasi, ha intonato l’Inno a Mitra. Maria Grazia Vasta ha recitato ‘Anastasiya, incontro commovente con una donna ucraina in tempo di feste, presso un supermercato; da qui lo stridente contrasto tra chi può spendere e chi si accontenta di poco. Danila Marzia Venezia e Rossana Venturelli hanno declamato due loro poesie intitolate ‘Natale’. La prima poetessa si è soffermata sul contrasto tra l’aria di festa delle Nazioni in pace e la desolazione dei popoli in guerra. La seconda si sente avulsa dallo spirito del Natale, ma il miracolo della nascita del Santo Bambino finalmente riesce a darle un po’ di speranza. Diverso il titolo, comune la tematica, nella poesia di Mariagrazia Scordino: ‘Il potere del Drago’ (la paura che soggioga dai primordi l’umanità). Quante sono, secondo la tradizione le renne di Babbo Natale? Nove perché non bisogna dimenticare la renna dal naso rosso che illumina la via nella notte di Natale. Lucia Catacci riporta coi piedi per terra con la sua breve, ma intensa poesia: ‘Il Natale è passato’. Rito di passaggio è il Natale, comune a tutti i popoli proprio come scrive nella sua poesia Cristiana Temperilli: ‘Un Natale per tutti’ (ci vorrebbe un vento tiepido che potesse confortare i bambini esclusi dalla realtà del benessere). Rita Cerasani ha proposto un racconto-ricordo sul Natale di tanti anni fa, quando le famiglie numerose lo trascorrevano tutte insieme, non senza qualche disavventura: ‘Natale 1960’. Verso la conclusione, Maria Vittoria Catapano con ‘Esiste una medicina?’ ha commosso i presenti recitando la sofferenza vissuta a causa delle malattie, della povertà, dei combattimenti durante la guerra in Siria del 2011. Ed ecco che il Presidente Maurizio Stasi ha deliziato con la sua poesia ‘Preghiera’ ed il M° Giacomo Antognarelli ha concluso con gli auguri, declamando in vernacolo ‘Natale 2024’. A corollario di tali opere in prosa ed in poesia, veramente valide, Pieralberto Faina ha cantato con grande pathos: ‘Anche per te’, ‘I giardini di marzo’, ‘L’anno che verrà’, ‘Albergo ad ore’, riscuotendo un meritato successo. Alla manifestazione era presente il Vicesindaco Dott.ssa Cristina De Carolis che, prendendo la parola si è molto complimentata con ‘I Poeti Estinti’, certa che la nuova Amministrazione supporterà ogni altra performance culturale dei sopradetti.
Rita Cerasani
Cantieri al Collodi
“Il collaudo della nuova ala della scuola ‘Collodi’ è stato effettuato e da domani la dirigente del III istituto comprensivo potrà organizzare le attività degli alunni”. Lo ha detto l’assessore alla pubblica istruzione ed edilizia scolastica, Alessandra Ciotti, dopo l’atteso “via libera” a seguito della costruzione dei nuovi spazi.
“Stiamo effettuando una ricognizione su tutti gli istituti - ha aggiunto l’assessore - per verificare le necessità che hanno, programmare nuovi interventi e verificare quelli in essere”.
A tale proposito sono stati consegnati due cantieri: quello del IV istituto comprensivo “Falcone” e del I di via Ambrosini.
I lavori al IV istituto inizieranno subito e prevedono la copertura del lastrico solare, il risanamento delle facciate della palestra e il rifacimento della pavimentazione, la realizzazione della nuova scala come via di fuga al primo piano, l’ammodernamento dei bagni e la sostituzione della rete di confine.
A via Ambrosini, invece, prevista una manutenzione straordinaria e soprattutto la sostituzione degli infissi.
Consegnato il cantiere, si è deciso di posticipare i lavori a maggio, al termine dell’anno scolastico, proprio per il genere di intervento previsto.
“L’attenzione alle esigenze del mondo della scuola è massimo – ha detto il sindaco, Aurelio Lo Fazio – abbiamo accelerato sulle opere che erano previste e stiamo raccogliendo, nel frattempo, tutte le esigenze che arrivano dagli istituti per poter programmare gli interventi necessari”.
Comune di Anzio
Le memorie di Ciro Spina
Giovedì 9 gennaio, la sala convegni di Villa Sarsina di Anzio era stracolma: tutti attenti ad ascoltare le memorie di Ciro Spina, illustre cittadino di Anzio che ha presentato la sua ultima opera, insieme al collaboratore Vittorio De Leonardis il quale ha fornito foto d’epoca, mappe, cartoline tratte dal suo archivio personale. Il titolo: ANZIO- Appunti di storia e di mare- Miscellanea di memorie di Ciro Spina. A presentare l’evento, molto atteso, il Prof. Andrea Mingiacchi, che ha ricordato come Ciro, nonno ufficiale di Anzio, si rechi spesso presso le scuole per divulgare le sue esperienze a bambini e ragazzi che lo accolgono con grande simpatia. E’ proprio grazie a Ciro che radunando altri amici, in poco tempo è stato realizzato il monumento al Pescatore, scultura ideata dall’artista Leonardo Carrano ed inaugurata in Largo Bragaglia nel maggio 2018. Oltre a Spina, De Leonardis, Mingiacchi era presente il Sindaco di Anzio Aurelio Lo Fazio e Gusy Canzoneri che ha letto alcune pagine dell’opera ed ha invitato i presenti a porre domande all’Autore. Il libro è molto bello ed interessante, si tratta di una vera e propria immersione nella storia Anzio dai tempi dei nonni dell’Autore che nel 1890 decisero di trasferirsi a ‘Caporanzio’ da Torre del Greco, per continuare l’antica tradizione della raccolta del corallo, ma poi optarono per la pesca di paranza. Tanti i ricordi, le curiosità, anche i fatti tragici che hanno segnato direttamente o indirettamente la vita di Ciro Spina, tra cui lo sbarco degli Alleati, lo sfollamento della famiglia a Bassiano, il ritorno in un paese distrutto, la ricostruzione. Tra tali pagine spiccano: la minestra di pesce preparata dalle donne di Portodanzio con il cosiddetto ‘mazzame’ ( pesci di poco valore, mentre i pregiati venivano trasportati di notte a Roma e Velletri); le sensali che comparvero con l’arrivo e lo sviluppo del turismo; la nevicata del marzo 1956; la spigola di Anzio omaggiata da Aldo Fabrizi. Ogni pagina trasuda l’amore per la sua cittadina e l’impegno, la fatica, l’abnegazione del giovane e poi dell’uomo nel prodigarsi per il benessere della famiglia. Né mancano nel teso belle poesie: quelle di Nando Vulpiani (Le sensali, Anzio); di Peppe (Er mejo pescatore). Quest’opera non dovrebbe mancare nelle scuole ed infatti, al termine, una maestra ha invitato Spina nella scuola dove insegna perché tramandare le tradizioni della propria città è quanto di più meritevole che un proprio ‘figlio’ possa fare. La presentazione si è conclusa con la poesia declamata da Vincenzo D’Annibale: ‘A Portodanzio nostro’ e la distribuzione del testo a tutti i presenti.
Rita Cerasani