Consegnata la maglia N.1 al presidente Alicandri
Nettuno Calcio
In un gesto di riconoscenza e supporto per il mondo sportivo locale, il presidente del consiglio comunale di Nettuno, Roberto Alicandri, ha espresso il suo apprezzamento per Simone Lillino, rappresentante del Nettuno Calcio. Alicandri ha ricevuto in dono una maglia con il numero 1, simbolo di unità e di un’importante vittoria politica alle ultime elezioni.
Durante il suo intervento, Alicandri ha sottolineato l’impegno della nuova amministrazione nel sostenere non solo il calcio, ma tutto lo sport a Nettuno.
“Questa Amministrazione sarà vicina a tutti coloro che si impegneranno per lo sport e per Nettuno”, ha dichiarato con entusiasmo.
Inoltre, ha annunciato che sono già state adottate decisioni significative riguardo ai campi di prossimità e agli impianti sportivi locali, un passo fondamentale per promuovere un ambiente sano e competitivo. “Il nostro obiettivo è far sì che il Nettuno Calcio torni ai fasti che merita,” ha concluso Alicandri, lasciando intendere che sotto la sua direzione, il futuro dello sport nella città sarà luminoso e ricco di opportunità.
Anno Santo e tentato omicidio
Si pensa in genere che la sola occasione in cui Gesù subì un tentativo di assassinio fu al suo arresto nel Getsemani, dopo il famoso bacio di Giuda. Ma non è così. Tempo prima, a Nazaret, i compaesani avevano già cercato di farlo fuori. Un tentativo attuato dopo che Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, si era alzato per leggere la Scrittura. Gli era stato dato il libro del profeta Isaia e Gesù aveva cercato un brano che parlava dell’«anno di grazia», un periodo che per gli ebrei cadeva ogni 49 anni, un tempo di liberazione per la terra, per i poveri, per gli schiavi.
Ecco il brano letto da Gesù e la reazione alla sua lettura: «“Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha unto, e mi ha mandato per annunziare ai poveri un lieto messaggio, per proclamare ai prigionieri la liberazione e ridare la vista ai ciechi, per rimettere in libertà gli oppressi, e proclamare un anno di grazia del Signore”. (…) Gli occhi di tutti nella sinagoga stavano fissi su Gesù. Allora cominciò a dire: OGGI SI È ADEMPIUTA QUESTA SCRITTURA, che voi avete udita con i vostri orecchi. (…) Poi aggiunse: “Nessun profeta è bene accetto in patria (...)”. All’udire queste cose, tutti nella sinagoga furono pieni di sdegno; si levarono, lo cacciarono fuori della città e lo condussero fin sul ciglio del monte sul quale la loro città era situata, per gettarlo giù dal precipizio. Ma egli, passando in mezzo a loro, se ne andò» (Luca, 4).
L’anno “di grazia” ebraico aveva un significato sociale. Ma Gesù ne rilegge e ne amplifica il significato quando proclama e inaugura qui il SUO “anno di grazia”. Un “anno”, cioè un tempo di grazia, che Egli ha APERTO e che non ha MAI CHIUSO! Cristo Gesù ha ricevuto dal Padre ogni autorità in cielo ma anche in terra (Matteo, 28). E con tale autorità autorevole ha inaugurato in quel momento l’anno della grazia divina, proposta a ogni persona IERI, OGGI E DOMANI. Mai l’Evangelo attesta che Gesù ha ceduto o abdicato ad altri (uomini o gerarchie) questa prerogativa fondamentale che Lui e Lui solo ha ricevuto dal Padre. Solo Gesù, infatti, grazie alla sua morte e risurrezione «siede sul trono della grazia» di Dio, a significare la sua risurrezione, la sua vita, il fatto che lui e solo lui è realmente «pieno di grazia» (Giovanni 1,14), dispensatore unico del dono divino di salvezza a chi si accosta con umiltà e fede ubbidiente al trono della sua grazia. Gesù ha aperto duemila anni fa il tempo della grazia di Dio e non lo ha mai chiuso! NESSUNO DUNQUE HA IL DIRITTO DI APRIRE E CHIUDERE IL TEMPO DELLA GRAZIA DI DIO. Ecco dunque L’INVITO CORDIALE: RITORNARE A GESÙ, il Maestro unico che parla nel Nuovo Testamento, per ritrovare il senso della santità in Dio (Chiesa di Cristo in Pomezia – email: cnt2000@alice.it).
Targa commemorativa a Corrado Forcina
C’era un uomo, un nettunese verace che amava molto il suo paese. Nel borgo di Nettuno, scendendo le scalette, si arriva, proprio di fronte al porto della piccola pesca, alla ‘Fontana Vecchia’. Anni fa, era veramente malridotta, piena di cartacce e di schifezze accumulate nel tempo dagli incivili.
’acqua non riusciva più a gorgogliare argentina, quasi singhiozzava per i tanti rifiuti accumulatisi inesorabilmente. Corrado Forcina, capì che quel luogo ‘sacro’ meritava ben altro. Avuta l’approvazione dell’Amministrazione, con lena si accinse a ripulirla, a sistemarla; l’acqua tornò a scorrere melodiosa e nel cunicolo sotterraneo vi trovarono dimora i pesci rossi.
Lui, sempre gratuitamente, apriva e chiudeva l’inferriata ad orari prestabiliti per non far più insozzare quella fonte di acqua fresca che scende dalle montagne. Ai muri della grotta appese tante foto con i Nettunesi che hanno reso famosa la città, ma anche tante ‘figurine’storiche. I turisti cominciarono a visitarla sempre più numerosi, Corrado non lesinava a nessuno, un sorriso, una stretta di mano, una spiegazione e talvolta offriva loro ‘morzelletti’, dolci tipici delle feste, accompagnati da un buon bicchiere di vino cacchione. Purtroppo questa favola non è a lieto fine perché Corrado Forcina da alcuni mesi è volato in cielo.
Proprio per ricordare questa persona anche ai posteri, domenica 12 gennaio, la BCC di Nettuno ha scoperto una targa a lato della Fontana Vecchia (ricordiamo che Corrado era uno dei più vetusti soci della BCC). Tanti i cittadini presenti alla cerimonia, unitamente ai suoi familiari.
Ha scoperto la targa il Presidente della BCC di Nettuno, Dott. Aldo Anellucci. Era presente anche il Direttore Dott. Rocco Masullo, inoltre gli Assessori Carla Giardello, Marco Federici e Luigi Iannone.
Nei loro interventi hanno ricordato le qualità umane di Corrado Forcina che ha saputo valorizzare un sito che sembrava perso per sempre.
Ce ne vorrebbero tanti altri come lui per riportare Nettuno agli antichi splendori.
Rita Cerasani