Grillo celebra il funerale per i suoi valori traditi
Il M5S è stramorto
Le ha tentate tutte: ha commentato sarcasticamente, ha inveito, ha messo in campo tutti gli strumenti da guitto d’alto bordo ed è giunto fino a far ripetere una votazione persa in partenza ma poi… è stato abolito. Beppe Grillo, il guro, l’anima, il volto e la voce di quello strano miscuglio di utopia e di pressappochismo che era il Movimento 5 Stelle, è stato gettato via come uno straccio vecchio. Per essere la casa del puritanesimo in politica è piuttosto squallido osservare che il vero motivo del contendere, la ragione della rottura finale, nasconda in realtà la cancellazione di una specie di tangente annua che Giuseppe Conte, il Mago di Oz, versava al “garante” perché non gli rompesse le scatole. Con Grillo ha termine il MoVimento, quello con la V maiuscola e che il movimento sia defunto lo testimonia lo stesso ex garante che ne celebra il funerale a favore di telecamera. Patetico il Congresso di Novembre con tutti i personaggi del fallimento politico del partito che saltellavano intorno a Conte in vista di un loro possibile ritorno dall’anonimato in cui il limite del doppio mandato li aveva relegati.
L’ultimo baluardo è caduto, l’unica caratteristica distintiva dagli altri partiti che era rimasta, è stata rinnegata. E’ nato un nuovo partito? Forse si, o forse è stata l’ovvia omologazione alla banalità da parte di chi pretendeva di cambiare le vecchie regole del gioco senza esserne capace ma, soprattutto, senza proporne di nuove. Parlare al passato del grillismo e del suo Movimento governato dalla democrazia diretta è più che pertinente anche se il nome, per ora, resta invariato in attesa dell’ultima mossa di Bebbe Grillo. Che rimane del sogno di un’Italia diversa, dell’Italia contro la politica del palazzo e per la democrazia della rete? presso a poco quello che rimase del Fronte dell’Uomo Qualunque allo sbocciare degli anni cinquanta; nulla. Tempi diversi, dinamiche diverse, ma comune totale mancanza di principi politici, di programmi sociali e di uno straccio di ideologica su cui basare una coerenza condivisa.
Che il Movimento 5 Stelle, quell’ idea utopica che ha fatto sognare ed ha deluso milioni di Italiani, sia morto solo gli imbecilli possono negarlo; ma allora che cosa è diventata quella forza politica ancora cosi significativamente rappresentata in Parlamento? Il suo leader “per caso” Giuseppe Conte ha di recente dichiarato “non siamo di sinistra, siamo una forza progressista indipendente”. Sfido chiunque a dare una collocazione comprensibile politicamente a questa dichiarazione, visto il menu politico italiano. A meno che Giuseppi non intenda dare vita a un‘altra astrusità come quella del Movimento che ha ridotto, in molte recenti tornate elettorali, al livello di Noi Moderati. Ma il nano Conte non può concepire ciò che il gigante Grillo pensava. O forse è la formula che punta al progresso in genere, quella a cui tutti ambiscono e che lo predispone a fare un governo sia col Diavolo sia con l’Acqua Santa: cosa che gli è riuscita per ben due volte in passato. Quando una struttura politica è debole un partito tende a puntare su grandi personalità per raccogliere in consenso ed è forse per questo che si è abolito l’ultimo baluardo della vecchia idea del M5S, il divieto del terzo mandato e si sono resi disponibili colossi della politica come Crimi, Taverna, Fico, Bonafede, Toninelli ed Azzolina (con divieto assoluto di occuparsi di arredi scolastici). E poi giganti come Virginia Raggi e Di Maio che costituiscono sempre asset preziosi per la politica italiana. Si dice che sia alla storia a cui è demandato il giudizio sulla politica e non alla cronaca ma è già storia il danno che il Movimento 5 Stelle ha fatto alla struttura economica e sociale del nostro Paese: negarlo è ipocrisia. Affermare che il superbonus 110 non sia solo un forte ingiusto indebitamento pubblico è come voler affermare che rubare alla cassa comune per farsi l’auto nuova non è reato perché serve all’industria automobilistica.
Dichiarare che il reddito di cittadinanza fosse un metodo per facilitare l’avviamento al lavoro è una barzelletta che non fa ridere. Insistere nell’affermare che “La quota PNNR italiana è cosi alta per merito di Conte” è un idiozia che è stata definitivamente smascherata dal Commissario Gentiloni e da tecnici europei, perché le quote di PNNR alle varie nazioni sono state definite da un algoritmo e non state contrattate con gli interlocutori nazionali. Mi domando quali possano essere le ragioni ideali se non ideologiche per cui oggi un cittadino debba votare il partito di Conte. Onestà, onestà? Ma si può votare un partito solo perché si dice onesto? Ma poi è onestà quella che contempla un contratto di consulenza da 300.000 euro l’anno stipulato col fondatore e garante? Non credo. E’ onestà quella che vede l’unica presidente di regione, la Todde, ritenuta decaduta dalla Corte d’Appello di Cagliari per imbrogli relativi alle spese per finanziare la propria campagna elettorale? Non lo so ma al ridicolo non c’è limite. Ed il povero fondatore sta a guardare la sua creatura, il suo sogno, diventare coriandoli di noia nelle mani di una persona che prima ha scelto e che poi, dopo che si è accorto del danno che aveva fatto, ha cercato inutilmente di correre ai ripari. Troppo tardi, come nella fiaba di Robert Browning il pifferaio di Hamelin prosegue imperterrito per la sua strada verso l’inesorabile fiume seguito da una rete di iscritti.
Sergio Franchi
Problemi per la fornitura di acqua da parte di Acqualatina, nel particolare a Colle Cocchino
Disagi per i cittadini
È proseguita fino a sabato 11 gennaio la carenza idrica nella zona di Colle Cocchino, dopo l’interruzione improvvisa comunicata il 10 gennaio da Acqualatina che in serata ha inviato anche un’autobotte nella zona. Si tratta di uno degli ultimi disagi che i cittadini sono costretti ad affrontare, davanti ai quali l’amministrazione comunale è intervenuta diffidando la società che gestisce il servizio idrico integrato.
“Dopo il mio insediamento – ha detto il sindaco, Aurelio Lo Fazio – ho incontrato la presidente di Acqualatina e fatto presente la difficile situazione che abbiamo ad Anzio, con cantieri fermi, continue perdite che si fa fatica a riparare nei tempi previsti e vistose buche che creano pericoli alla circolazione, per le quali utilizziamo transenne del Comune. Ho chiesto tempi certi per i lavori e l’utilizzo di transenne di Acqualatina laddove si verificano perdite e buche, per far comprendere ai cittadini che i ritardi non sono i nostri. Purtroppo i disagi sono continuati e ci regoleremo di conseguenza”.
Il vice sindaco e assessore ai lavori pubblici, Pietro Di Dionisio, aggiunge: “Monitoriamo ogni giorno la situazione e purtroppo non abbiamo registrato miglioramenti, gli uffici pertanto hanno provveduto a chiedere conto degli interventi non eseguiti. Si è verificato anche un episodio spiacevole, con la società che ci ha comunicato la presenza di una squadra su un cantiere, cosa in realtà che non era avvenuta e anzi aveva richiesto l’intervento di operai del Comune. Sono comportamenti che non intendiamo tollerare oltre”.
Comune di Anzio
“Collaborate per la sicurezza”
Il Sindaco e l’Amministrazione comunale di Nettuno esprimono profonda sorpresa e rammarico per la nota stampa di Fratelli d’Italia che, dopo aver convenuto in consiglio comunale che non c’era nulla da votare sulla mozione sicurezza e, dopo aver accertato l’avvenuto confronto con i carabinieri e la polizia, in una nota stampa che sembra scritta da qualcuno che non ha partecipato all’assise, hanno cambiato completamente posizione.
Il Sindaco, che più di ogni altro ha interesse a garantire la sicurezza, come annunciato in consiglio comunale, ben prima della mozione di Fratelli d’Italia si è confrontato con le forze di polizia per fare presente la situazione di disagio dei cittadini. È certamente necessario intervenire in un contesto in cui le forze di polizia tutte vanno rinforzate con uomini e mezzi ma questo non è purtroppo compito o prerogativa dell’Amministrazione. È invece prerogativa del governo dí centrodestra a trazione Fratelli d’Italia. Chiediamo quindi ai consiglieri di opposizione di limitare sterili polemiche su carta con il Comune di Nettuno dopo un confronto più che collaborativo in consiglio comunale (lo streaming lo ricordiamo, è disponibile on Line) e li invitiamo a chiedere ai propri referenti politici regionali e al Governo un impegno concreto per sostenere le forze di polizia di Nettuno per la sicurezza di tutti.
Il Sindaco di Nettuno
Nicola Burrini