La dichiarazione di Zuccalà
Tar e Borgo
Sull’ordinanza del Tar del Lazio del 5 febbraio scorso che rigetta il ricorso nella fase cautelare della società Nova Lavinium contro l’ordinanza di sospensione dei lavori su tutte le opere relative alle sedi viarie del Borgo di Pratica di Mare (ordinanza dirigenziale n. 197 del 13 novembre 2019), il Sindaco di Pomezia Adriano Zuccalà dichiara: “Il TAR del Lazio non ha ritenuto sussistente il danno paventato dalla società, rigettandone il ricorso. Nel provvedimento si legge infatti che si tratta ‘unicamente di sospensione di opere di realizzazione della nuova pavimentazione delle vie delle aree cortilizie del Borgo mediante il ripristino del selciato in cubetti di basalto tipo sanpietrino romano’. Ciò significa che l’ordinanza del Comune emanata a novembre scorso rimane in piedi, così come tutte le altre iniziative messe in campo per chiarire definitivamente la titolarità nonché l’effettiva destinazione sia delle aree interne al Borgo di Pratica di Mare nonché dell’area cimiteriale attigua. Come si legge chiaramente nell’ordinanza del TAR, la questione dovrà essere approfondita in opportuna sede di merito. Rimaniamo quindi a completa disposizione degli Enti coinvolti e continuiamo a lavorare per dare finalmente risposte chiare e definitive alla cittadinanza”.
Teresa Di Martino
Ufficio Stampa Città di Pomezia
Il Tar del Lazio ha confermato la validità dell’ordinanza del dirigente per la sospensione dei lavori
Stop ai lavori al borgo di Pratica di Mare
Il 5 febbraio il presidente dell’associazione La Lente Roberto Mambelli ci ha inviato il seguente comunicato: “Finalmente oggi 05.02.2020 un altro tassello per la riapertura del borgo di Pratica di Mare a favore della cittadinanza è stato raggiunto dalla nostra associazione. Infatti il Tar del Lazio, su richiesta della società Nova Lavinium s.r.l., ha respinto il ricorso che mirava all’annullamento dell’ordinanza della sospensione dei lavori negli spazi aperti all’interno del borgo stesso. Ciò finalmente, apre la strada alla rimozione del cancello che impedisce la fruibilità interna al borgo, come è sempre stata. Ora attendiamo con celerità che la società stessa o in subordine il Comune di Pomezia, addebitandone le spese, provveda alla rimozione del cancello”.
- Presidente Mambelli mi racconta un po’ la storia di questa vicenda?
“Il cancello è stato chiuso a giugno del 2016 senza alcuna spiegazione da parte del Comune che avrebbe dovuto vigilare. In virtù di questo, perdurando questa situazione in data 25 maggio 2017, in qualità di consigliere comunale ho prodotto una interrogazione in cui ribadivo la disponibilità pubblica delle strade e piazze all’interno del Borgo chiedendo all’allora sindaco Fucci una immediata ordinanza a ripristinare la fruibilità interna del Borgo. Non avendo avuto come richiesto alcuna risposta feci un ordine del giorno presentato il 3 ottobre del 2017. In consiglio comunale la maggioranza pentastellata respinse il mio o.d.g. di fatto permettendo la chiusura del Borgo. Subito dopo spontaneamente nacque un movimento popolare formato da cittadini di tutte le idee politiche per la riapertura del Borgo. Gli stessi organizzarono il 17 febbraio 2018 un convegno pubblico con una raccolta firme e diffida. Nel contempo producemmo una idonea documentazione tecnica esplicitata il giorno del convegno per denunciare il taglio indiscriminato dei platani secolari all’interno del Borgo”.
- Poi dopo cosa è avvenuto?
“Preso atto che l’amministrazione continuava ad essere cieca e sorda su questa problematica a cavallo tra il 2018 e 2019 nacque l’associazione “La Lente” con me presidente e vice Maria Russo, composta da professionisti e cittadini di Pomezia avente come obiettivo principale l’apertura del Borgo”.
- Quali sono state le iniziative dell’associazione?
“L’associazione difesa dall’avv. Giovanni Di Battista, legale storico di questa città che ringrazio pubblicamente per il suo impegno civile, diffidò l’amministrazione e la proprietà. Nel luglio del 2019 ci fu una istanza di mediazione come previsto dalla legge. Successivamente il catasto da noi interpellato tramite il consigliere comunale Stefano Mengozzi ci ha dichiarato che le strade del borgo sono pubbliche. Tale atto è stato recepito dal nuovo dirigente all’urbanistica che ha emesso la prima ordinanza di sospensione dei lavori. Questa è stata dalla proprietà impugnata al Tar al quale noi unitamente al Catasto ci siamo costituiti. Grazie alla nostra memoria e alla documentazione del Catasto il Tar ha respinto la richiesta della società.
Questi sono i fatti”.
- Ora cosa accadrà?
“Secondo il nostro legale il Comune deve emettere una ordinanza atta a rimuovere il cancello di entrata e se non lo farà spontaneamente lo dovrà fare il Comune addebitandone le spese alla società stessa, in danno”.
- Voi cosa farete?
“Da parte nostra è comunque già fissata la data di inizio del processo al tribunale di Velletri, il 22 marzo in cui si inizierà a discutere dell’intera vicenda tra cui anche l’abbattimento delle piante. Come sempre siamo fiduciosi della giustizia avendo come unico scopo gli interessi della collettività”.
T.S.