Medaglia di Bronzo e Purple Heart, al medico ferito ad Aprilia, durante la testa di sbarco
Sulle tracce di Richard N. Skinner, medico di guerra
Sono arrivati da Sioux City, Iowa, Usa. I loro nomi sono: JoAnn Skinner Schleis, Lori Schleis Rabbitt, Debi Schleis Schmitz, Jamie Noriega. JoAnn è la figlia di Richard N. Skinner medico del 157° reggimento di fanteria, della 45a divisione, sbarcata ad Anzio il 29 gennaio 1944. Fu lei a scrivermi su suggerimento dell’esperto del sito web Thunderbird, Dave Kerr, per dirmi che sarebbe venuta in Italia con la famiglia e le sarebbe piaciuto rivedere i luoghi in cui il padre Richard Skinner - tra i medici del quartier generale del 1° battaglione, 157° reggimento – aveva vissuto durante la testa di sbarco del ’44. Un desiderio conservato nel tempo, espresso dal papà in una lettera inviata a casa il 25 giugno da Roma con la quale esprimeva il desiderio di tornare, dopo la guerra, insieme alla piccola JoAnn di due anni. JoAnn è tornata in questo fine settimana del 20 e 21 settembre, il papà no, sopravvissuto alla guerra non ebbe modo di poter tornare.
Appena arrivati a Nettuno ci siamo incontrati all’Astura Palace Hotel, per concordare i tempi e i luoghi della visita che includeva anche il Sicily-Rome American Cemetery, il Cimitero americano di Nettuno. Appuntamento alle ore 9 in albergo e partenza per Aprilia, dove nel mese di febbraio il 157° reggimento combatté la dura battaglia alla cava di pozzolana, nei pressi della strada Riserva Nuova e Pontoni.
Nelle lettere che JoAnn portava nella borsa, ho trovato scritto, tra le altre cose: “Testa di sbarco. Qui piove. La vecchia stagione che chiamano primavera è dietro l’angolo. Le rane, le lucertole sono tutte all’aria aperta. Comincia a fare più caldo. Ho ricevuto la lettera con il biglietto da un dollaro che rispedisco indietro, poiché qui non è legale. I soldi che valgono ora qui sono di carta ma sono un’emissione speciale di valuta italiana. Ho ricevuto anche i sigari e uno lo sto fumando proprio in questo momento. Fai a papà un milione di ringraziamenti. Finalmente ci hanno pagato la mesata di gennaio, ma febbraio ancora niente… John sta leggendo il giornale nella nostra piccola grotta, mentre io scrivo questa lettera. Avevo pensato di spedirvi il mio orologio da polso per farlo riparare, ma qui c’è un soldato che lo ha pulito e lo ha fatto funzionare. Spero che continui a funzionare perché senza orologio mi sento perso. Tutto il mio lavoro dipende dal mio orologio o da quello di qualcun altro, se non ho il mio. Nei registri devo scrivere sempre il giorno e l’ora e gli orari per somministrare le medicine agli uomini. Per esempio la morfina, non si può somministrare una doppia dose troppo presto altrimenti faremmo più danno che bene. Per ora il mio vecchio orologio sta funzionando bene. Aumentiamo l’offerta che facciamo alla chiesa a 5 dollari al mese. Non si tratta di spendere soldi, ma semplicemente di dare o meglio pagare un debito che abbiamo con Dio. Dopo tutto se non fosse con noi non saremmo ancora qui. Egli è stato veramente buono con me, qui e in ogni posto dove sono stato. Tutti i soldi del mondo non basterebbero per ripagarlo per ciò che ha fatto per me. Se ci fosse da pagarlo… Il tempo è stato abbastanza buono negli ultimi giorni. Spero che continui così. Un paio di mucche si sono avvicinate a noi ieri notte e Medina è stato bravo a procurarci latte fresco da bere. Spero che tornino di nuovo così potremmo avere altro latte per noi… Ieri ci sono volute due ore per fare funzionare una macchina da cucito con la quale ho cucito lo stemma della 45a divisione sulla mia camicia. Adesso la macchina funziona a meraviglia…”.
Gli ospiti hanno potuto visitare il Museo dell’Associazione culturale The Factory ’44, impiantato nella Tenuta Calissoni Bulgari, in via della Riserva Nuova, il Memoriale di Eric Fletcher Waters, il papà di Roger Waters leader del gruppo musicale i Pink Floyd, il cavalcavia di Campo di Carne, le grotte di Nettuno e infine il Cimitero americano (Sicily-Rome American Cemetery) presso il quale hanno partecipato all’ammaina bandiera, unitamente al direttore Mark Ireland.
Silvano Casaldi