Il completamento della riforma Vassalli al vaglio dei cittadini
Quando l’ipocrisia va contro la logica
Sfido chiunque a dimostrare che la Magistratura nel nostro Paese, e mi riferisco particolarmente a quella inquirente, non abbia mostrato negli anni gravi smagliature di tipo deontologico, sfido chiunque ad inficiare le mille gravissime affermazioni che un eminente leader della Magistratura organizzata, Luca Palamara, ha documentato e mai smentito, in due corposi libri di successo. Se esiste un vero e proprio mercato delle carriere; se i Pubblici Ministeri hanno un potere molto più grande di quello di cui dovrebbe disporre l’avvocato che sostiene l’accusa e cioè una delle parti del processo penale; se la gestione necessariamente autonoma dell’organismo giudiziario mostra anomalie ed il prevalere di interessi particolari, la ragione fondamentale risiede spesso nella mancanza di chiarezza nell’ organizzazione del processo penale e della struttura che l’amministra. L’Italia, con la cosiddetta “Riforma Vassalli” del 1988, ha modificato la struttura indagatoria e processuale passando dal modello “inquisitorio” a quello “accusatorio” per dare parità di diritti e di reale peso all’accusa ed alla difesa. La riforma non fu allora completata con al necessaria riorganizzazione del sistema giudiziario. Lo stesso Ministro Vassalli affermò chiaramente “senza separazione delle carriere il mio Codice di Procedura Penale non funzionerà mai e sarà una riforma a metà” e la “terzietà del giudice è la vera garanzia di giustizia”. Dopo decenni di ambiguità finalmente un governo ha il coraggio di mettere termine alle storture ed alle rendite di posizione e ha avuto il coraggio di dare completezza alla riforma del Ministro socialista Vassalli, nonostante gli attacchi di una Magistratura che, negli anni ha raggiunto un livello di potenza da far paura alla politica. Perché la Sinistra si oppone a questa necessaria riorganizzazione? Comprendo la posizione del Movimento 5 Stelle per cui le manette sono la modalità fondamentale per gestire la cosa pubblica, capisco la posizione di una parte della Magistratura perché perde controllo ed alcuni privilegi, ma non capisco gli altri oppositori ad ana riforma sacrosanta che esiste in tutto il mondo occidentale in cui è in vigore il processo accusatorio. Niente di più ipocrita dell’affermazione che “l’Esecutivo vuole sottomettere la Magistratura” continuo a sfidare chiunque a dare un minimo di consistenza a questa affermazione. Un’affermazione che farebbe sorridere, comunque, un Americano, un Inglese, un Tedesco, un Francese ecc. perché nei loro paesi chi sostiene l’accusa, rappresenta il Governo e quindi viene eletto dal Governo: negli USA il “Prosecutor” viene eletto addirittura con elezioni amministrative spesso insieme al Sindaco. Le modifiche costituzionali previste dalla nuova legge sono:
1. Separazione delle Carriere. LaMagistratura costituita da due carriere distinte: quella giudicante (i giudici, che decidono) e quella requirente (i pubblici ministeri, che esercitano l’azione penale).
L’ingresso in magistratura avverrebbe tramite due concorsi separati e, di conseguenza, i percorsi di formazione e la progressione di carriera sarebbero distinti fin dall’inizio. Viene vietato il passaggio da una funzione all’altra (da giudice a P.M. e viceversa) nel corso della carriera.
2. Riforma del CSM e Autogoverno. Vengono istituiti due Consigli Superiori: il ?CSM della Magistratura Giudicante (per i giudici) ed CSM della Magistratura Requirente (per i pubblici ministeri). Quindi l’autogoverno resta integro sotto la presidenza del Presidente della Repubblica.
Composizione dei Consigli: La composizione dei due nuovi CSM viene modificata, prevedendo un sorteggio per la scelta dei componenti togati (magistrati) e laici (non magistrati) da liste predeterminate, al fine di ridurre l’ignobile “mercato” delle nomine esercitato con le “correnti”.
Alta Corte Disciplinare: La funzione di giurisdizione disciplinare sui magistrati (giudicanti e requirenti) viene sottratta ai due CSM e attribuita a un nuovo organo chiamato Alta Corte Disciplinare. Questa Corte avrebbe competenza esclusiva in materia disciplinare.
Queste modifiche mirano a garantire una maggiore terzietà e imparzialità del giudice, separando in modo netto chi accusa da chi giudica, e a rendere il sistema di autogoverno meno permeabile alle dinamiche correntizie. In che modo l’indipendenza della Magistratura viene messa in pericolo? C’è tanta logica in questa riforma proposta da un Ministro ex magistrato, non c’è ideologia perché è una riforma dal forte contenuto tecnico, è una riforma che adegua anche in modo molto più conservativo il nostro sistema a quello dei paesi da cui fu letteralmente “copiato”; come si diceva quando la riforma fu parzialmente introdotta e si proiettava ancora in TV Perry Mason, che era un “eroe” della difesa che vinceva sempre. Si tratta di una riforma costituzionale che dovrà essere ratificata da unreferendum; con la speranza che gli Italiani siano messi nelle condizioni di “conoscere per deliberare” come diceva Pannella.
Sergio Franchi
In nome dei sacrosanti diritti di un popolo si sfoga l’odio contro le istituzioni
Una guerriglia per la pace
Giorno 23 settembre ennesimo bombardamento a Gaza City, ennesima conta dei morti e dei feriti mentre una lunga teoria di carretti, di vecchi furgoni e di povera gente carica di stracci si dirige verso il sud alla ricerca di un rifugio in cui proteggere la famiglia. Un giorno come gli altri? No, oggi uno spiraglio di luce illumina le speranze di quei poveri esseri umani: oggi le aspettative del popolo della Striscia cambiamo segno e si ricomincia a vivere: si, perché in Italia, a Milano, a Bologna, a Roma ed in altre città migliaia di delinquenti, nel nome del loro diritto allo sciopero ed a manifestare, hanno deciso di aiutare quella povera gente e si sono messi a bloccare tangenziali, ad interrompere treni, a danneggiare negozi ed auto in sosta ed a lanciare sassi e altri oggetti contro la polizia. Una vera e propria guerriglia urbana consumata nel nome della pace in Palestina. Il sollievo del popolo palestinese in fuga ne ha ricevuto un immediato beneficio ed un gran segno di speranza. Ad organizzare le violenti manifestazioni sono stati i sindacati, quelli che sono delegati a rappresentare i lavoratori che, certamente, beneficeranno anch’essi delle gesta eroiche di questi manipoli di difensori della libertà. E’ il seguito di quanto teorizzato da un loro leader indiscusso, Maurizio Landini, che sintetizzò il suo pensiero con la frase “invito tutti alla rivolta sociale”.
Affermare che tutti i protagonisti di queste manifestazioni siano cittadini collocati a sinistra dello schieramento politico italiano è più di una certezza: gli slogan turpi contro il Governo, che poi è l’unico vero obiettivo di queste manifestazioni di violenza, ne sono la riprova; l’ennesima plastica manifestazione che indica dove si annida la violenza in questo Paese. L’odio, la violenza e quindi il vero Fascismo, quello più volte evocato in occasione della morte di Charlie Kirk, ucciso con una fucilata mentre alimentava un dibattito con gli studenti dell’Università dello Utah. Il dibattito che ne è nato nel nostro Paese ha messo in luce, ove ve ne fosse bisogno, chi sono i cattivi maestri: quelli che vivono di anti-antifascismo, che alludono, anche di fronte al rischio del ridicolo, a derive autoritarie, mentre sono taciti conniventi di quelli che non possono che definirsi delinquenti, quelli a cui la democrazia offre il diritto di danneggiare e di ferire.
Il dibattito sull’odio, inteso come espressione di negazione della tolleranza, come sintomo di totalitarismo fascista, è stato oggetto dell’ennesimo sterile dibattito nel nostro Paese e le tesi presentate appaiono spesso stravaganti per cui io cercherò di non aggiungerne di nuove ma mi limiterò a porre domande. Charlie Kirk era un conservatore credente che offriva le proprie affermazioni alla discussione ed al confronto con lo slogan “Prove me wrong” (dimostrami che ho torto): affermava che esistono due generi: l’uomo e la donna e poi c’è la libertà di vivere liberamente la propria identità di genere, dove è l’odio? Dove è il fascismo? Allora anche il Papa è fascista senza dimenticare la “frociaggine” di Papa Francesco. Charlie Kirk affermava che l’ingresso in un altro stato sovrano deve essere regolato, lo dice la legge, dove è l’odio e dove è il Fascismo? Era contro l’aborto perché lo considerava un omicidio; è sta stessa tesi espressa giorni orsono da Papa Leone 14. Chi è fascista e portatore d’odio?: colui che cerca di esprimere le proprie opinioni oppure chi impedisce ad altri di farlo: chi era fascista tra la sovversiva ex radicale ministra Roccella che voleva parlare al pubblico e chi le impediva di parlare? Chi era il fascista fra il giornalista Capezzone che voleva accedere all’università di Roma e chi gli lo impedì e chi il fascista quando il noto picchiatore di destra David Parenzo tentò di entrare nella stessa Università per dire le sue opinioni e fu malmenato? Immaginiamo che uno studente salga le scale della facoltà di lettere a Roma e dica agli studenti che passano che Hamas ha dichiarato guerra ad Israele il 7 ottobre e magari che l’aborto è l’omicidio di un essere destinato a vivere una propria vita…verrebbe preso a calci.
Chi è il fascista? Se una Consigliera nel Comune di Genova si rivolge ad un collega e gli dice “vi abbiamo già appesi una volta”o la senatrice che da del ruffiano prezzolato al Ministrodella repubblica perché si rifiuta di dichiarare guerra ad Israele, chi è il fascista se lo scrittore Saviano dichiara che è riuscito a vedere nella morte di Kirk “un vantaggio per Trump” o di un altro cattivo maestro che ha dichiarato che esistono morti di seria A, come quella di Martin LutherKing e morti di serie B come quella di Charlie Kirk? Esistono estremismi di destra e di sinistra ma mentre quello di destra si identifica in un partito politico che si presenta alle elezioni come Casa-Pound, quello di sinistra è variegato ed inserito nei centri sociali, nelle associazioni di picchiatori patentati come quelli visti in Val Di Susa o nelle manifestazioni contro il decreto sicurezza e ovunque ci sia da sfogare la loro rabbia atavica e la loro violenza, del tipo di quelli in prima fila a Milano ed ai quali meglio non chiedere che cosa sia la Palestina perché dubito che lo sappiano. Di che segno politico è la violenza vista nelle strade nell’ultimo anno? basta fare una ricerca e si troverà il risultato. Il fatidico decreto sicurezza dovrebbe intervenire e punire gli eccessi di violenza se ci saranno giudici che lo vorranno applicare. Intanto è tempo che la politica del Paese, tutta, si concentri sulla gravità degli avvenimenti internazionali, sui problemi dell’economia e del sociale e non avvenga che, come hanno fatto alcuni leader di sinistra, hanno condannato la violenza che ha fatto milioni di danni a privati, milioni danni alla cosa pubblica e 68 feriti nelle forze dell’ordine, con la solita ipocrisia “Condanniamo la violenza di piazza… però” La violenza si condanna e basta; non richiede il tentennamento del però.
Sergio Franchi
Formazione adulti
Il 7° Centro Provinciale per l’Istruzione degli Adulti della Regione Lazio “Anna Maria Lorenzetto” è l’insieme dei servizi e delle attività di istruzione e formazione per gli adulti (dai 16 anni in su senza limiti d’età) presenti nel territorio che abbraccia parte dei Castelli Romani, la piana di Pomezia e l’antistante litorale laziale. La Dirigente Rosa Preziosi gestisce questa istituzione scolastica statale, con sede amministrativa a Pomezia e nove sedi di erogazione del servizio ad Albano Laziale, ad Ardea, a Colleferro, a Frascati, a Nettuno, ad Ostia, a Pomezia, a Velletri, e nella Casa Circondariale di Velletri.
Le attività formative del CPIA 7 sono finalizzate ad offrire agli adulti:
1. corsi di preparazione per ottenere la licenza media;
2. corsi per il conseguimento del biennio, per l’iscrizione al terzo anno delle scuole superiori serali;
3. corsi per sviluppare competenze linguistiche (Lingua Italiana L2 e Lingua inglese);
4. preparazione alle certificazioni Cambridge (A2 KET, B1 PET, B2 FCE) ed esami nella sede centrale di Pomezia;
5. corsi per ottenere il livello A2 di lingua italiana per il permesso di soggiorno e cittadinanza B1;
6. preparazione alle certificazioni CELI;
7. corsi per le competenze digitali (informatica); corsi di smartphone e tablet; corsi di coding;
8. preparazione agli esami EIPASS;
9. corsi di musica.
Sono aperte le iscrizioni ai corsi e alle attività. Per iscrivervi online visitate il sito CPIA 7 Pomezia
(www.cpia7pomezia.edu.it) o presentatevi nella sede più comoda per chiedere informazioni su orari e contributo iscrizione.