Cicerone, T. More, A. Gramsci, G. Gentile: ammazzati solo per le loro idee
Sesto, non uccidere
Charlie Kirk (1993-2025), noto nel mondo politico conservatore americano, è stato ucciso il 10 settembre 2025 durante un evento all’Università Utah Valley. In un mondo dominato dalla violenza come sbalorditiva espressione di satana, «avversario» di ognuno di noi, ogni giorno sono uccise migliaia di persone. Perché dunque appuntare la nostra attenzione proprio su questo omicidio? Perché quest’uomo è stato ucciso per le idee che professava e che difendeva con buona retorica e con motivazioni che egli riteneva ragionevoli. Le idee possono essere condivise o meno, ma che ancora nel 2025 un uomo possa essere ucciso per ciò che pensa e propone, è un fatto che dovrebbe meravigliarci, farci fermare a riflettere, per imparare e per cambiare modo di pensare e di agire.
Un comandamento dice: «Non uccidere» (Es 20,13). Il Nuovo Testamento dice: «Da questo si distinguono i figli di Dio dai figli del diavolo: chiunque non opera la giustizia non è da Dio e così pure chi non ama suo fratello. Poiché questo è il messaggio che avete udito dal principio: che ci amiamo gli uni gli altri, non come Caino che era dal maligno e uccise suo fratello. Perché l’uccise? Perché le sue opere erano malvagie e quelle di suo fratello erano giuste… Chi non ama rimane nella morte. Chiunque odia suo fratello è omicida e voi sapete che nessun omicida ha la vita eterna dimorante in sé stesso» (1 Gv 3,10 ss.). Il tenebroso esempio di Caino continua purtroppo a fare scuola, la scuola della follia che prepara competenti discepoli, i quali pensano (pensano!) di risolvere i problemi uccidendo l’altro che la pensa diversamente. Anche nel Corano la vita è considerata sacra, al punto che l’uccisione di un solo uomo è paragonata all’uccisione del mondo intero.
Si avvera, in condizioni diverse, la tragica profezia di Cristo Gesù, «chi vi ucciderà crederà di rendere un culto a Dio» (Gv 16,2). Non accade proprio che si arrivi persino a uccidere in nome della verità, della giustizia, della libertà?! Quanta violenza, quanti omicidi commessi “nel nome di dio” che l’avrebbe voluto! Ma Gesù viene a sabotare l’azione malefica di satana, e cerca di riportare sobrietà nella psiche del folle: «Voi avete udito che fu detto agli antichi: Non uccidere; e: Chiunque ucciderà, sarà sottoposto al giudizio; ma io vi dico: Chiunque si adira contro suo fratello senza motivo, sarà sottoposto al giudizio» (Mt 5,21 s.). L’ira, il rancore, la disumanizzazione di chi non la pensa come me, mi accecano al punto da farmi alzare la mano omicida contro la persona che, a ben vedere, è un mio fratello in Adamo, un uomo come me, figlio come me dell’unico Dio che è «Padre di tutti» (Ef 4,6). Gesù dice: «Tutte le cose che voi volete che gli uomini vi facciano, fatele anche voi a loro». Da duemila anni non abbiamo mai neppure provato a praticare questa regola. I risultati si vedono. La Sapienza divina avverte: “Riponi la tua spada nel fodero perché tutti quelli che mettono mano alla spada, di spada periranno” (Mt 26,52). Occorre fermarsi: riflettere, imparare e cambiare modo di pensare e di agire: adesso. (Chiesa di Cristo in Pomezia – 320 222 9106 - cnt2000@alice.it).
Inaugurato a Piscina Cardilo lo spazio davanti alla scuola dedicato alla piccola vittima della strada
Largo Annibale Miozzi
Una mattinata quella di venerdì 26 settembre di intensa commozione quella di oggi nella scuola di Piscina Cardillo a Nettuno, per la scopritura della targa che identifica l’accesso alla scuola come “Largo Annibale Miozzi”, vittima della strada.
Il piccolo Annibale, lo ricordiamo, 40 anni fa, nello stesso anno di fondazione della scuola del quartiere, è stato investito e ucciso mentre attraversava la strada. Un dolore immenso per la famiglia e per la comunità di Piscina Cardillo.
Questa mattina la scuola è stata parte attiva e centrale di una cerimonia partecipatissima, in cui alla famiglia di Annibale Miozzi si sono stretti i compagni di scuola e amici di infanzia di Annibale, le famiglie di Piscina Cardillo e l’Amministrazione comunale di Nettuno, con il Sindaco Nicola Burrini, il vice sindaco Cristina De Carolis, gli assessori Enrica Vaccari, Piero Ballerini e Roberto Imperato ed i consiglieri comunali Flavio Catanzani e Stefano Passamonti.
“Alla fine dello scorso anno scolastico avevamo promesso alla famiglia di Annibale che gli avremmo dedicato uno spazio – ha detto il Sindaco nel suo intervento – e con l’impegno di tutta l’Amministrazione abbia portato avanti l’iter a tempo di record. La memoria è un fatto dovuto, per un bambino scomparso in maniera così drammatica che ci ha insegnato tanto per quello che riguarda l’importanza della sicurezza stradale. Dopo tanti anni il dolore per Annibale è ancora vivo come la sua memoria, con questa targa non lo dimenticheremo più”.
“Questa scuola è al centro di una bellissima comunità – ha detto la Dirigente Ramona Bica – e ringrazio questa Amministrazione che dal primo giorno del suo insediamento ci ha fatto sentire la sua vicinanza. Voglio ringraziare la famiglia di Annibale, la cui memoria è per noi importante, che in suo ricordo ha donato all’Istituto uno splendido ulivo”.
“Ringrazio il Sindaco e l’Amministrazione per questa bellissima giornata – ha detto commosso il nipote di Annibale, Mirko Miozzi – oggi vedo i miei nonni con in braccio il piccolo Annibale che ci guardano dal cielo. Ringrazio tutti coloro che sono presenti a questo momento così importante per noi”.
Quindi i bambini della scuola hanno intonato tutti insieme prima l’Inno nazionale, poi una bellissima canzone sulle nuvole e, in chiusura, il Cerchio della vita, tanto significativa in questo contesto di memoria e rinascita.
Ufficio stampa
Comune di Nettuno
Allagamenti in via Donati
Un cittadino di Nettuno ha deciso di far sentire la propria voce scrivendo alla redazione del Litorale per evidenziare un problema che affligge la comunità da oltre vent’anni. In una lettera appassionata, il residente ha messo in luce la situazione critica di Via Pietro Antonio Donati, dove le piogge forti provocano frequenti allagamenti.
La lettera sottolinea non solo il disagio per i residenti, ma anche il rischio potenziale per i bambini che frequentano la vicina scuola elementare S. Maria Goretti. Il cittadino ha espresso la sua frustrazione per l’assenza di interventi da parte delle varie amministrazioni succedutesi nel tempo e ha invitato l’attuale giunta a prendere in considerazione soluzioni per mitigare il problema.
“Chiedo a questa amministrazione di verificare e magari poter fare qualcosa per evitare che questi allagamenti aggiungano ulteriori problematiche,” ha scritto, evidenziando l’urgenza di un intervento. La richiesta, oltre a essere un appello per la sicurezza dei più giovani, riflette una crescente preoccupazione tra i cittadini per la gestione delle infrastrutture locali. La speranza è che questa sollecitazione possa portare a un’azione concreta, risolvendo finalmente una questione che ha afflitto il quartiere per troppi anni.
Piazzale
“Il contributo dei cittadini è sempre apprezzabile, ma ogni intervento deve avvenire nel rispetto delle regole e non disprezzandole”. Lo dicono il sindaco, Aurelio Lo Fazio, e il suo vice Pietro Di Dionisio in merito all’intervento di fronte alla scuola “Collodi” che è stato bloccato dalla Polizia locale.
“Pur comprendendo la buona volontà, non può e non deve passare il principio secondo il quale chiunque interviene liberamente su uno spazio non proprio”.
“Il piazzale in questione è di natura privata ma oggetto di comodato a favore del Comune, che lo deve utilizzare come parcheggio a servizio della scuola. È stato eseguito senza alcuna autorizzazione un intervento che non poteva essere fatto”.
Comune di Anzio
Ladra arrestata
Per oltre un decennio ha collezionato reati e condanne riuscendo a sottrarsi, fino ad oggi, alla giustizia.
A porre fine alla lunga scia di furti commessi a Roma a partire dal 2013 sono stati gli agenti della Polizia di Stato del Commissariato Anzio-Nettuno, che, all’esito di un’accurata attività di indagine, sono riusciti a rintracciarla e procedere all’arresto in esecuzione del provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale Ordinario di Roma.
La giovane, che aveva iniziato la propria attività criminale quando era ancora minorenne, era riuscita negli anni a sottrarsi alla cattura, nonostante il crescente cumulo di procedimenti a suo carico.