Desideri, il trail runner neroniano che ha fatto anche i 120 km
L’impresa di Giacomo
Comunemente tradotta come corsa in montagna, l’espressione trail running è in realtà una specialità di corsa a piedi outdoor che ha come campo di gioco principale i sentieri immersi nella natura. Questi possono trovarsi sia ad alta quota, sia in contesti come i boschi, le pianure, le colline oppure, nella versione più estrema, i deserti. Per rientrare nella categoria, le gare non possono prevedere tratti asfaltati superiori al 20% del percorso totale. Oltre a ciò, il runner viene spesso messo di fronte a distanze molto impegnative, caratterizzate il più delle volte da grandi dislivelli. Il Trail prevede un percorso inferiore ai 42 chilometri, con dislivello intorno ai 3000 metri complessivi. Quando la distanza si allunga, si entra invece nel campo dell’Ultra Trail in cui il dislivello può arrivare ai 4000 metri.
Giacomo Desideri, classe 1981, Trail Runner della società Atletica Anzio, si allena tutti i giorni all’alba per 10-12 km in quel di Bologna, città dove vive oramai da 20 anni. Il fine settimana dà spazio per l’allenamento lungo con dislivello che può svolgersi sia per i sentieri delle colline circostanti la città che su asfalto. Inizia ad allenarsi con regolarità nel 2021, dopo aver smesso di giocare a baseball con alcune squadre del territorio bolognese. Comincia la preparazione per l’approccio alla prima gara nel 2023, il Trail della Riva, che si svolge ogni anno a metà Aprile del 2023 nel Parco di Rocca Malatina, in provincia di Modena, su un tracciato di 35 km e 1800m di dislivello. Scatta la scintilla ed è subito amore per questo sport.
Nel Luglio 2024 partecipa per la prima volta ad un’Ultra Trail, la GTC, gara durissima che si svolge a Luglio di ogni anno sulle Montagne di Courmayeur che prevede un tracciato di 100 km e 7800 di dislivello. Nonostante le difficoltà incontrate sul tracciato, sentieri tecnici è passaggi vicino ai 3000 metri di altitudine, nonché nevai importanti riesce a portarla a termine con 22 ore di gara.
Nel 2025 decide di entrare a far parte del circuito più importante a livello internazionale di Trail running, l’UTMB, che prevede un sistema di qualificazione tramite la partecipazione a diverse gare del circuito che garantiscono dei crediti, le cosiddette “Running Stones”, una volta portate a termine, al fine di accedere alle finali che si svolgono a fine Agosto di ogni anno a Chamonix (FR) e l’assegnazione di un indice di punteggio mondiale in base alla posizione di arrivo ed ai partecipanti.
Sempre nel 2025 partecipa sulla distanza lunga di 120 km e 5800 di dislivello alla gara più iconica del panorama nazionale, la Lavaredo Ultra Trail, corsa che si svolge a Cortina, chiudendola in 19 ore. A Luglio in Valle d’Aosta compete nella vallata del Lago di Gressoney ad una 80 km e 6400 di dislivello, la WalserWaeg 90, gara organizzata dal mitico Franco Collè, trail runner valdostano più volte vincitore del Tor de Geants (il giro della Valle d’Aosta) ed infine partecipa ad Agosto alla KAT100 a Kitzbuhel, in Tirolo austriaco, ad una 85 km e 5800 di dislivello chiudendo la gara in 13 ore.
La programmazione della stagione 2026 è già cominciata: Chianti Ultra Trail 2026, Lavaredo Ultra Trail e Camì de Cavalls a Minorca, sono solo alcune delle sfide che lo attenderanno. Potete seguirlo sui canali social Youtube (@giacomodesideri5235), Instagram (@jacksax77) o su Strava (@giacomo_desideri).
Anzio-Nocerina 0-1
ANZIO- NOCERINA 0-1
Marcatori: 23’st Troest (N).
ANZIO: Stancampiano, Sirignano, Rosania, Corelli, Di Razza, De Gennaro (1’st Bordin), Dalla Valle, Noce (27’st Cozzolino), Bencivenga (16’st Gesmundo), Jefferson (20’st Cori), Segat. A disp: Vona, Battisti, Cianfrocca, Laribi, Pirani. All: Bignozzi.
NOCERINA: Wodzocki, Tazza, Troest, Vacca (37’st Aliperta), Giannone (27’st Morrone), Diop, Bezzon, Konate (15’st Kernezo), Russo, Guifo Bogne, Maggiore. A disp: Sorrentino, Rosso, Monaco, De Crescenzo, Lupi, Opoola. All: Campilongo.
Arbitro: Sig. Spera di Barletta
Assistenti: Sig. Dellaquila di Barletta, Sig. Gorgoglione di Barletta
Azioni salienti: Primo tempo: 24’pt: Gran tiro da fuori di Giannone, la palla si perde di poco alta.
38’pt: calcio piazzato di Giannone su cui si avventano diversi giocatori della Nocerina, la palla termina di poco fuori.
44’pt: Ancora un calcio piazzato di Giannone, con Stancampiano bravo a rifugiarsi in angolo.
Secondo Tempo: 5’st: Si affaccia in avanti l’Anzio con Bordin che scodella in mezzo una bella punizione raccolta da Rosania che viene murato. 10’st: Rosania interviene in modo scomposto su Diop a centrocampo, si prende il secondo giallo lasciando l’Anzio in dieci uomini, anche se la decisione arbitrale lascia molti dubbi. 23’st: la Nocerina passa in vantaggio su angolo dalla destra irrompe Troest che con una spizzata supera Stancampiano. 40’st: Kernezo si invola in contropiede, Stancampiano in uscita disperata lo falcia e l’Anzio rimane in nove uomini, con Gesmundo tra i pali. 42’st: punizione a giro di Aliperta che si spegne sul palo, Nocerina a un passo dal chiudere il match. 48’st: Diop servito da Kernezo non riesce a trovare la stoccata vincente.
NOTE: Ammoniti: Rosania (doppio giallo, espulso al 10’st), Dalla Valle (A). Angoli: 0-7. Recupero: 1’pt, 6’st.
Addetto Stampa
Marcello Bartoli
Serata indimenticabile con la campionessa Tokio 2020 Caterina Marianna Banti
Incontri “Mare e Cultura”
Un pomeriggio entusiasmante quello di sabato 13 settembre, nel salone del Circolo della Vela di Roma, per l’apertura della stagione 2025/2026 del ciclo “Mare e Cultura - Incontri al Circolo”.
A raccontare la propria esperienza è stata infatti Caterina Marianna Banti che - in equipaggio con Ruggero Tita - ha vinto la medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokio 2020 e di Parigi 2024 per la classe Nacra 17, lo spettacolare catamarano olimpico su foil.
Ad affiancare Caterina Banti è arrivato, un po’ a sorpresa, il velista Luca Devoti, medaglia d’argento alle Olimpiadi di Sydney 2000 per la classe Finn.
All’incontro, introdotto dal Presidente del Circolo della Vela di Roma Marco Buglielli che ha ricordato il ruolo svolto per molti anni dal Golfo di Anzio nella vela mondiale, ha partecipato il sindaco di Anzio, Aurelio Lo Fazio. Il sindaco - accompagnato da Valentina Corrado, assessore allo Sport, e Alessandra Ciotti, assessore alla Pubblica Istruzione - ha voluto sottolineare l’impegno della nuova amministrazione nella ricerca di soluzioni per l’area portuale illustrando i lavori previsti per il prossimo inverno e la volontà di rilanciare le manifestazioni sportive e la vela internazionale. In rappresentanza della Federazione Italiana Vela - che ha dato il patrocinio alla manifestazione - era presente il Generale Domenico Carbone che ha portato il saluto del Presidente della IV zona Carlo Cacioppo.
Esaurita la parte istituzionale, la manifestazione, organizzata dal Consigliere del Circolo della Vela di Roma Massimo Morasca e condotta dal giornalista Fabio Colivicchi, è entrata nel vivo sulle note degli inni olimpici di Tokyo 2020 e di Parigi 2024.
E davvero si è trattato di un incontro: le numerose domande e gli interventi del pubblico, composto da velisti e appassionati di ogni età tra i quali numerosi ragazzi e bambini delle squadre agonistiche del Circolo, hanno stimolato risposte e riflessioni anche molto diverse da parte di Caterina Banti e Luca Devoti.
Nei suoi interventi - estremamente rigorosi - Caterina ha sottolineato ripetutamente l’importanza del percorso di ciascun velista, un percorso con se stessi, con il proprio equipaggio (nel suo caso, quindi, con Ruggero Tita), con la propria squadra.
“Non importa quello che sta scritto sulla classifica - ha affermato Caterina - importa essere contenti di aver fatto una bella virata, una bella strambata, di come si sta portando la barca, di come si sta interpretando il vento. In barca - ha continuato - ci si toglie la maschera, si impara a conoscersi, ad essere presenti nelle difficoltà”.
Nessuna formula magica dunque, ma un lavoro costante, nel quale nessun elemento può essere trascurato: fissato l’obiettivo comune ogni elemento conta, si lavora su se stessi, sulla preparazione fisica e quella mentale, su ogni dettaglio della barca cercando di fare bene quello che si sa fare bene.
Luca Devoti ha condiviso con il pubblico la propria esperienza di atleta alle Olimpiadi di Sydney 2000, raccontando con molta autoironia gli ultimi due giorni di regata, con le difficoltà, gli errori e la determinazione che gli hanno consentito di ottenere l’argento. Anche Luca, come Caterina, si è avvicinato alla vela non da giovanissimo, intorno ai vent’anni e la medaglia olimpica, ottenuta a trentasette anni ha rappresentato il coronamento di un sogno continuato poi con l’attività di allenatore, preparatore atletico e costruttore di Finn.
Importanti anche i consigli dati da Caterina Banti ai genitori dei piccoli che si avvicinano alla vela: lasciare che i giovanissimi sviluppino la propria indipendenza, non insistere sul risultato chiedendo “come sei andato oggi?” ma insistere sul percorso di crescita con un “cosa hai imparato oggi?” così da rendere davvero l’andar per mare una scuola di vita.
Caterina Banti, Luca Devoti, un velista, una velista, due generazioni diverse, due provenienze diverse - Bracciano per Caterina e il Garda per Luca - due modi diversi di presentare la propria esperienza che in alcuni momenti dell’incontro sono anche sembrati antitetici.
Ma, come ha affermato Caterina Banti nel concludere la serata, ad accomunare le esperienze c’è il rispetto dei valori olimpici, primi fra tutti il rispetto di sé, degli altri, delle regole, dell’ambiente.
E con la riaffermazione di questi valori, condivisi da tutti coloro che vanno per mare anche senza arrivare o puntare alla straordinaria eccellenza olimpionica, la serata si è conclusa con il consueto brindisi sulla terrazza del Circolo.