Il quinto articolo di Giuseppe Chitarrini sui censimenti dal 1951 a quello del 2017
Storia della popolazione di Nettuno
Breve storia della popolazione di Nettuno, dal censimento del 1951 al 2017. (1951, 1961, 1971, 81,91, 01, 2017)
Censimento del 2001
All’alba del nuovo secolo (e del nuovo millennio) Nettuno conta 36080 abitanti residenti (17385 maschi, 18695 femmine). L’incremento complessivo rispetto al 1991 è di oltre 2000 unità (dall’81 al 91 l’incremento era stato di quasi 4000 unità: siamo pertanto di fronte a una crescita continua, anche se in fase discendente. Diminuiscono come in quasi tutto l’occidente le nascite: l’inverno demografico è ormai un dato di fatto. 1687 è il numero delle fasce infantili (0-5 aa), diminuita in percentuale e in assoluto, nel 1991 il numero dei piccoli residenti di questa fascia d’età era di 1710 e ben 2192 nel 1981. Nel 2001 La fascia d’età più numerosa di 35-40 aa (3095) e 30-34 (2895), La fascia d’età più numerosa nel censimento del 2001 è quelli degli ultraottantenni (487), mentre nel 1991 la fascia d’età maggiormente rappresentata era quella dei settantacinquenni (538, settantacinque aa in su). Nel 1981 gli ultrasessantacinquenni costituivano poco più dell’11% dell’intera popolazione nettunese, venti aa dopo costituiscono oltre il 17% della popolazione. Nel 2001 gli stranieri residenti sono 684, in forte crescita rispetto ai censimenti precedenti, nel 1991 erano 265. 347 sono di origine europea (dell’est Europa per la stragrande maggioranza), 202 provengono dell’Africa (la metà circa di questi dall’Africa sub saharaiana), 79 dal sud America, 54 dall’Asia (filippini, cinesi, bangladesi e indiani.
Nettuno costituisce la punta più a sud dell’area metropolitana romana, gli stili di vita, le abitudini, i tempi, lo ‘Spirito’ è quello della metropoli. I rapporti primari e informali di solidarietà di vicinato, di ‘compaesanità’ e parentela costituiscono un lontano, nostalgico e mitico ricordo; i ‘luoghi della socialità’ e delle relazioni primarie vanno scomparendo e, con loro, quella dimensione di ‘comunità educante’ che fino agli aa 70 -in qualche modo- era in vigore. Chiudono le sale cinematografiche e le relative arene estive, chiude la biblioteca ‘Porfiri’, i cortili (luoghi di incontro, giochi e inclusione di famiglie e caseggiati) si trasformano in garage e parcheggi, oppure coperti e attrezzati come magazzini; i negozi di prossimità, sotto casa scompaiono e le attività commerciali si decentrano in super e mini market, out let, ecc. Le sezioni di partito hanno perso le loro caratteristiche di luoghi di incontro di scambi di idee e di formazione dell’opinione pubblica e di ‘pedagogia politica’, diventando luoghi di elaborazione amministrativa per gruppi ristretti di ‘esperti’ locali della politica; così l’azione civica è svolta ora dalle associazioni socio culturali e da più recenti forme di espressione civile contro le organizzazioni malavitose ormai presenti nel territorio: nel 2006 l’amministrazione viene sciolta per infiltrazioni ‘mafiose’ (nel 2016 ciò verrà nuovamente, tanto che mi viene da chiedere se si debba parlare ancora di ‘infiltrazioni’ e non di una presenza strutturale, incardinata nel tessuto socio economico e politico locale). Gli stessi gruppi parrocchiali: gli oratori, vengono sostituiti da altre forme di organizzazione religiose. La ‘villeggiatura’ famigliare è sostituita dall’over tourism e dalla gentryfication(1): compaiono cartelli di case vacanze, b&b, affitti brevi, molti sono i pub, i locali caratteristici, i bar-glamour, loft, riconversioni e rigenerazioni, appartamenti vista mare…che imperversano nel centro e nel centro storico della città, orami passata da cittadina costiera della provincia romana a quartiere più o meno decentralizzato di Roma alla quale si collega attraverso l’ampliarsi dei continuum, dei filamenti urbani-sociali e abitativi, nei quali vanno a vivere immigrati e anche nettunesi trasferiti dal centro (magari quelle persone e quelle attività esodate e delocalizzate dai centri felle città), nuove famiglie romane, nuovi negozi, bar, ristoranti ecc.
Giuseppe Chitarrini
(1) Riguardo l’overtourism e la gentryfication rimando al mio breve intervento sulle stesse pagine di questo periodico in data 1-15 settembre 2025 n. 15.
(I dati statistici-demografici sono tratti dal mio libro “Nettuno a memoria. Una biografia fra comunità, società e società complessa” edito da Fusibilia (2020), con la prefaz. di U. Magnarti)
Poesie di Natale
Antonella Colonna Vilasi,
“Poesie di Natale”, Ediz, Rupe Mutevole, Bedonia (Parma) 2025, pp.26, Euro 12,00.
Forse proprio i versi poetici costituiscono la maniera migliore per evocare il Natale e le feste natalizie. Impossibile non rifarsi alla lirica e all’emotività per ricomporre quello che è il risultato di una millenaria stratificazione di simboli, allegorie, percorsi iniziatici, iconografie geograficamente che sconfinano dai miti nordici a quelli mediterranei e classici. Proprio questa ‘densità’ simbolica, questa polisemia, questa illimitata stratificazione di linguaggi, di significati e di senso rende complesso il parlare del Natale, tanto che forse è come dicevamo - proprio con i versi, con le parole del sentimento che si riesce a trovare l’ispirazione adeguata, l’espressività più adatta a questi dodici giorni solstiziali: i più bui e i più illuminati dell’anno-. Il regalo di Natale che troviamo sotto l’albero (la strenna: da Strenìa antica divinità latina). I rituali della vigilia e della mezzanotte attorno all’albero unione della antica tradizione nordica e di quella latina; ‘il Bambino divino’, il cenone con le lenticchie simbolo di prosperità e ricchezza con le quali i romani e gli uomini del primo medio evo riempivano i borselli di cuoio di amici e parenti, auspicando monete d’oro a profusione; poi le dionisiache libagioni e il caos dei fuochi di capodanno… e avanti così…Tutto nel Natale, Capodanno, Epifania evoca, rimanda, allude a un qualcosa e poi a un qualcosa ancora: una concatenazione che può trovare la sua più vivida espressione nel sentimento, nella aleatorietà dell’ispirazione e del verso. Cade a proposito questo piccolo ed elegante libriccino “dove le parole si intrecciano come fili di stelle per raccontare l’incanto di un momento unico fatto di attese, speranze e ricordi. Ogni poesia è un piccolo dono, un viaggio nei sentimenti che rendono il Natale una festa senza tempo” (Introduzione). Antonella Colonna Vilasi, poliedrica autrice socia ANS - di diverse raccolte di poesie e di favole, ma anche di saggi riguardanti la sicurezza (materia si cui è esperta e per la quale fa parte e dirige alcuni organismi operanti a livello europeo e non solo), in questa raccolta di 13 poesie (e di relative immagini e raffigurazioni), ricostruisce la magia e l’atmosfera del Natale, l’intimità famigliare e il ricordo nella speranza, in un tempo che di speranza ne ha ben poca.
Giuseppe Chitarrini
Pomezia si accende di luci e colori, dalle Magie di Natale all’Epifania
Natale Pometino 2025
Dal 5 dicembre 2025 al 6 gennaio 2026 Pomezia e Torvajanica diventano il cuore pulsante delle feste con “Natale Pometino 2025”, un ricco programma di iniziative promosso dal Comune di Pomezia con il sostegno della Regione Lazio e di Città Metropolitana di Roma Capitale. Un mese di eventi diffusi tra piazze, quartieri, biblioteca comunale, Museo Archeologico Lavinium, Museo Città di Pomezia e chiese del territorio, pensati per coinvolgere famiglie, bambini, giovani e anziani in un clima di condivisione e partecipazione.
Il programma “Magie di Natale 2025 | Luci e colori” propone mercatini, letture sotto l’albero, laboratori creativi, spettacoli teatrali e musicali, animazione per i più piccoli, visite guidate, mostre e momenti dedicati alle tradizioni natalizie. Le piazze e le vie della città saranno animate da iniziative a tema, gastronomia, musica dal vivo e installazioni luminose.
Il calendario prosegue “dal Natale all’Epifania” con una serie di appuntamenti speciali:
* incontri con la Befana, spettacoli musicali come Disney Christmas e lo show di fuoco “The tales of fire” e arti performative curato da Accademia Creativa;
* laboratori circensi e creativi, sfilate artistiche e animazione per bambini;
* eventi musicali e concerti lirici che impreziosiscono il periodo delle feste.
Grande spazio anche ai festeggiamenti di Capodanno:
* il 31 dicembre a Pomezia, in Piazza Indipendenza, serata di intrattenimento con spettacolo comico-musicale con il duo “I Carta Bianca”, a seguire DJ set e gran finale con spettacolo pirotecnico a fontane;
* il 31 dicembre a Torvaianica, in Piazza Ungheria, show con Marco Passiglia, musica pop-dance anni ’90–’00 con la band “Groove It”e gran finale con spettacolo pirotecnico a fontane.
“Con “Natale Pometino 2025” vogliamo offrire alla nostra comunità e ai visitatori un periodo di festa ricco di opportunità culturali, sociali e di svago – dichiara il Sindaco Veronica Felici – È un programma pensato per tutti, che valorizza i luoghi simbolo della città e rafforza il senso di appartenenza alla nostra comunità”.
Il cartellone si chiuderà il 6 gennaio, giorno dell’Epifania, con l’arrivo della Befana in piazza sia a Pomezia (Piazza Indipedenza) che Torvaianica (Piazza Ungheria), spettacoli dedicati ai bambini e la premiazione del concorso “Balconi & Vetrine”, che coinvolge cittadini e commercianti nella creazione di decorazioni e allestimenti natalizi.
Il programma dettagliato, in costante aggiornamento, è consultabile sul sito istituzionale www.comune.pomezia.rm.it– sezione Avvisi.
Comune di Pomezia
Emergenza freddo
Il servizio Pis – Pronto intervento sociale, a disposizione per l’emergenza freddo. Con la sua équipe composta da assistenti sociali, mediatori ed educatori, è attivo 24 ore su 24 ed è rivolto a tutte le persone in condizioni di estrema vulnerabilità sociale.
Nelle giornate più rigide c’è chi affronta il gelo senza un riparo, senza una voce da chiamare. Ma ogni cittadino può essere quella voce. La voce di anziani, persone fragili, senza dimora, le persone più esposte ai rischi del freddo.
Il Pis del Distretto RM 6.6 opera ad Anzio e Nettuno, in rete con i servizi socio-sanitari territoriali, per intervenire con rapidità e competenza. Durante l’emergenza freddo, l’unità mobile realizza interventi mirati: monitoraggio, supporto, fornitura di beni di prima necessità come cibo, vestiario, coperte e bibite calde.
Come si può essere d’aiuto? Chiamando il numero verde 800.121272 se si hanno informazioni di persone sole, esposte alle basse temperature o in situazioni di rischio. Una chiamata può proteggere una vita.
Segreteria del Sindaco di Anzio