Avventura indimenticabile per l’IC Via della Tecnica in partnership con la scuola di Cristuru Secuiesc nella Transilvania orientale
L’Erasmus nella terra di Dracula
L’IC Via della Tecnica è stato protagonista, nella settimana tra il 9 e il 15 marzo scorso, di un’avventura indimenticabile: l’Erasmus plus #GRin4EU nella terra di Dracula.
Quattro, sono stati i docenti accompagnatori, ovvero le professoresse: Antonella Morelli, referente Erasmus, Elena Di Bella, Rossella Orlandi e Alessia Santamaria.
Si sa, i progetti Erasmus sono sempre un’esperienza avvincente, ma quando c’è di mezzo una meta come la Transilvania, il viaggio suscita emozioni da capogiro. In questa regione europea ricca di storia, cultura e mistero, ragazze e ragazzi meritevoli hanno potuto suggellare un’amicizia avviata a distanza nel 2020 sulla piattaforma dedicata al gemellaggio digitale: l’eTwinning. Studenti italiani e romeni hanno familiarizzato sin da subito, sotto gli occhi commossi dei docenti, sentendosi immediatamente in grande affiatamento già alle prime attività!
La partnership con la scuola di Cristuru Secuiesc, nella Transilvania orientale, aveva anche l’obiettivo di promuovere un forte senso di inclusione sociale, oltre che consolidare il sentimento di un’Europa davvero unita, capace di agire nella reciprocità e nel proficuo scambio internazionale. Per questo, sono stati individuati alunni con bisogni educativi eterogenei, differenti tra loro.
“Sono stato anche io, qualche giorno, nel distretto di Harghita, in Transilvania, per condividere questa esperienza”, ha dichiarato il preside Stefano Colucci, “sono rimasto piacevolmente sorpreso nel vedere come tutti i minori fossero entrati nella prospettiva giusta: le persone erano lì, mescolate, ad aiutarsi, gioiose di collaborare”.
Docenti e studenti partecipanti hanno sottolineato il grande calore umano profuso dai partner romeni nell’accoglienza e nell’accompagnamento della delegazione italiana. Il programma delle attività, fitto e a dir poco mozzafiato, ha galvanizzato adulti e ragazzi, che ancora in questi giorni mostrano ad amici e compagni i disegni, le produzioni e gli omaggi ricevuti in Romania.
Visitando i paesaggi caratteristici, i castelli medievali, le architetture orientaleggianti, docenti e studenti si sono immersi nella vita scolastica romena, partecipando ad attività allo stesso tempo innovative e interculturali. Numerosi sono stati i docenti dell’Istituto Comprensivo di Via della Tecnica che si sono prodigati affinché tutte le classi terze producessero piccoli, ma significativi regali destinati alla scuola della Romania. Lavori sulle festività italiane, sulle tradizioni, sulla letteratura, da Dante a Pirandello, sulle figure di spicco della nostra identità sono stati al centro del nostro interesse.
Un’iniziativa di successo è stata, tra le altre, l’estemporanea di pittura sotto la torre dell’orologio della cittadina medievale di Sighisoara. Si è voluto riprodurre e condividere con gli studenti partner un’attività in cui la nostra scuola si cimenta ogni anno sotto la torre civica e il risultato è stato stupefacente!
Insomma, questo Erasmus è stato un viaggio che rimarrà impresso nei cuori di tutti e che lascerà una traccia indelebile anche negli apprendimenti. In effetti, il clima di entusiasmo e la dimensione esperienziale diretta hanno favorito sia l’apprendimento linguistico che la consapevolezza della propria cittadinanza europea. È facile, in Romania, sentirsi a casa.
Tra più o meno leggendarie narrazioni incentrate su Vlad l’Impalatore e visite da brividi nel Castello di Bran (meglio noto come Castello di Dracula), docenti e studenti italiani hanno potuto conoscere meglio la peculiare screziatura etnica della regione. Infatti, nelle terre montuose e impervie, percorse dalla nostra delegazione, abitano gli Székely (il nome è ungherese come l’origine dell’etnia), altrimenti noti come Secleri (o Siculi). Si tratta di una comunità di lingua ungherese, quasi un’enclave transilvanica, ancorata tuttavia all’identità ungara.
Forse, il regalo più grande è stato vedere come dei ragazzi di appena 13 o 14 anni abbiano potuto in brevissimo tempo sviluppare competenze fondamentali per la loro vita: l’autonomia, lo spirito di adattamento, il problem solving, la capacità multilinguistica.
Ecco, a dirla tutta, dopo un viaggio del genere si può tornare a casa solo immaginando nuovi progetti per ripartire al più presto verso terre altrettanto sorprendenti. Ed è questo attualmente, il must della nostra scuola.
Marta Mariani