Impianto di videosorveglianza per il sito a rischio ambientale
Eco Imballaggi
Un sistema di videosorveglianza per monitorare continuamente un sito ad alto rischio ambientale. Nelle scorse ore l’amministrazione comunale ha stanziato circa 4mila e 400 euro per acquistare ed installare un dispositivo formato da telecamere che avrà il compito di controllare il capannone di via delle Scienze, in passato gestito dalla società Eco Imballaggi srl poi fallita, oggi confiscato.
Da anni all’interno del sito, che prima veniva utilizzato per il trattamento dei rifiuti, sono stoccate tonnellate di spazzatura. A più riprese il Comune di Aprilia aveva chiesto alla Eco Imballaggi di bonificare la struttura per evitare incendi e roghi che provocherebbero un vero e proprio disastro ambientale.
Ma la società in questi anni non si è mai adoperata per la messa in sicurezza del capannone di via delle Scienze. Oggi, quindi, in attesa che il sito venga pulito, si è deciso quantomeno di monitorare la situazione da vicino grazie all’utilizzo di telecamere.
“Il sito rappresenta un costante potenziale pericolo per l’ambiente, la salute umana e la sicurezza – si legge nella determina a firma del dirigente all’ambiente dell’ente di piazza Roma Marco Paccosi - e la proprietà e tutti i soggetti a vario titolo coinvolti tra i quali la curatela, sono chiamati ad intervenire per il ripristino delle condizioni di sicurezza dell’area secondo le rispettive responsabilità. L’Amministrazione ritiene comunque necessario, in attesa dell’avvio delle operazioni di messa in sicurezza e smaltimento dei rifiuti presenti di installare in prossimità del sito, su area pubblica, un sistema di videosorveglianza che permetta di monitorare costantemente la situazione.
Dato atto che l’installazione di un sistema di videosorveglianza oltre a monitorare lo stato dell’area consentirà di rilevare tempestivamente l’insorgere di situazioni di emergenza, garantendo una maggiore sicurezza e prevenendo eventuali incidenti o atti di vandalismo oltre a consentire un intervento rapido ed efficace in caso di necessità”.
La Eco Imballaggi srl era stata autorizzata nel 2016 dalla provincia di Latina per l’attività di recupero dei rifiuti non pericolosi ma nel 2019, lo stesso ente, l’aveva diffidata dal continuare a condurre l’attività in difformità alle norme tecniche vigenti dopo che il sito era stato sequestrato dalla polizia locale di Aprilia a seguito di un controllo nell’impianto.
A incidere sull’atto della provincia pontina anche la quantità di rifiuti stoccati rispetto alle dimensioni del piazzale e le modalità di stoccaggio.
Una diffida che comportava l’immediata rimozione dei rifiuti dal piazzale della società. Anche il sindaco Terra emise una ordinanza con la quale intimava all’amministratore unico della Eco Imballaggi di provvedere alla predisposizione di un piano di emergenza e ad individuare quelle azioni necessarie a prevenire eventuali incendi.
Ma ad oggi nulla è stato fatto e la Eco Imballaggi resta una bomba ambientale a due passi da aziende e dal centro urbano apriliano.
Alessandro Piazzolla
I chiarimenti della Diocesi di Albano sul mancato rinnovo dell’impianto
Centro Sportivo Primavera
Che il calcio in città non stesse vivendo il suo miglior momento lo si era capito ma che anche il campo Primavera salisse alla ribalta delle cronache sportive non era stato preventivato. Ad uscire allo scoperto è la diocesi di Albano dopo alcune indiscrezioni stampa uscite negli ultimi tempi.
In merito alla notizia pubblicata su alcune testate giornalistiche, riguardanti le accuse rivolte dalla società sportiva Centro Sportivo Primavera di Aprilia nei confronti della Curia vescovile di Albano, riguardo al mancato rinnovo della concessione per il centro sportivo utilizzato dalla stessa società, si precisa quanto segue.
“Il centro non è di proprietà della diocesi di Albano, bensì della parrocchia San Michele Arcangelo, in Aprilia, scrive la diocesi di Albano, che aveva sottoscritto con la società sportiva un contratto di locazione, giunto alla sua scadenza naturale nell’anno 2024. La società sportiva ha quindi utilizzato il campo nella perfetta consapevolezza che con la chiusura della stagione calcistica 2023-2024 il contratto sarebbe giunto al termine. Successivamente, nonostante la stessa società si sia dimostrata interessata all’acquisto del campo, la compravendita non si è perfezionata per il mancato raggiungimento di un accordo tra le parti. La parrocchia, per venire incontro alle esigenze della società sportiva, e con mero spirito di solidarietà, ha concesso in uso gratuito il campo per un ulteriore anno con un contratto di comodato avente scadenza il 30/05/2025. A tale data la parrocchia, nel pieno rispetto degli accordi contrattuali, ha richiesto la restituzione del campo”.
«Sorprende, spiega monsignor Franco Marando, parroco di San Michele Arcangelo, la reazione della società sportiva che lascia intendere di essere stata colta di sorpresa da tale richiesta. Il rilascio programmato contrattualmente era infatti previsto in prima battuta addirittura nella primavera del 2024. La società avrebbe quindi avuto tutto il tempo di organizzarsi senza far ricadere sulla parrocchia la responsabilità dell’attuale mancanza di strutture. Per ciò che attiene infine la dichiarata “donazione” del campo da parte della “proprietà del centro sportivo” in favore della parrocchia, la stessa non ci risulta documentata tant’è che, in base alle informazioni in nostro possesso, l’opera venne realizzata da don Antonio Muraro, allora parroco, con la collaborazione dei parrocchiani».
Senza più un campo e in rotta con la Curia Vescovile, senza contarel’aver subito la scorsa stagione la retrocessione dall’Eccellenza al termine di un vero e proprio calvario di risultati, il Centro Sportivo Primavera rinuncia all’iscrizione al campionato di Promozione.
E lo stadio Quinto Ricci continua ad essere chiuso. Insomma sembra l’anno zero per il calcio apriliano. Almeno quello della prima squadra della città.
P.N.