Il caso Sant’Apollonia torna a tenere banco in Parlamento con un’interrogazione dei deputati Angelo Bonelli e Filiberto Zaratti
Finanziamento per la bonifica perduto
Il caso della bonifica della ex discarica di Sant’Apollonia e del finanziamento che rischia di andare perduto a causa dei ritardi cumulati dall’amministrazione, torna a tenere banco in parlamento.
Il 15 Luglio scorso infatti, i deputati di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli e Filiberto Zaratti, hanno presentato un’interrogazione parlamentare sull’argomento, per chiedere al Ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica quali iniziative di competenza siano state assunte affinché la Regione Lazio, in qualità di soggetto attuatore, abbia la possibilità di adottare tutte le immediate ed opportune misure ai fini della realizzazione degli interventi di bonifica del sito orfano di Santa Apollonia, valutando l’opportunità, nel caso di ulteriore inerzia o ritardo nell’avvio delle attività, di attivare ai sensi del comma 1 dell’articolo 12 dell’Accordo, i poteri sostitutivi da parte dello Stato, previsti in caso di inadempimento o ritardo da parte delle amministrazioni nell’attuazione degli interventi previsti dal PNRR.
La richiesta nasce dall’allarme sollevato il 28 Aprile 2025 da una nota del commissario straordinario Paolo D’Attilio, che ha alla regione Lazio la formale rinuncia del Comune di Aprilia a ricoprire il ruolo di soggetto attuatore esterno per il progetto relativo al sito orfano di Santa Apollonia. I ritardi cumulati rispetto al crono programma, avrebbero infatti influenzato la decisione del commissario e portato alla perdita del finanziamento, anche se la Regione Lazio sarebbe al lavoro per rimediare al pasticcio, cercando di impiegare fondi europei a copertura dei costi.
Il testo dell’interrogazione
“Tra gli interventi di bonifica dei siti orfani della regione Lazio- si legge nell’interrogazione di Alleanza Verdi e Sinistra- è stato individuato il sito «Santa Apollonia», nel comune di Aprilia (Latina) oggetto di finanziamento per 14 milioni di euro, per l’adozione di un piano di caratterizzazione e analisi di rischio sito specifica, con l’eventuale successiva Bonifica da completarsi entro il 31 marzo 2026. Il sito orfano «Santa Apollonia» è stato interessato da un’attività di smaltimento finale dei rifiuti (discarica) fino al 1988, anno in cui ne è stata disposta la chiusura con ordinanza sindacale n. 33 del 1988.Il sito risulta inserito nel Piano regionale dei siti inquinati del Lazio, aggiornato, da ultimo, con il Piano regionale dei rifiuti di cui alla deliberazione del Consiglio regionale n. 4 del 5 agosto 2020. In data 25 gennaio 2024 sul sito del Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase) è stato pubblicato, ai sensi dell’articolo 7 del Piano d’azione, l’Accordo per la realizzazione degli interventi di bonifica e ripristino ambientale dei siti orfani ricadenti nel territorio della regione Lazio tra il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, la regione Lazio e il comune di Aprilia (di seguito Accordo). A tutt’oggi si deve registrare il mancato avvio dell’intervento di bonifica secondo il cronoprogramma previsto dalla scheda intervento n. 1 di cui all’allegato tecnico del suddetto accordo. Con ordine del giorno 9/2184-A/46 la Camera il 17 febbraio 2025 impegnava il Governo a valutare l’opportunità di adottare le misure di competenza, ai fini della realizzazione degli interventi di bonifica del sito orfano di Santa Apollonia del comune di Aprilia”.
L’intento dei due deputato era dunque quello di approfondire circa le decisioni del Governo sulla possibilità di applicare i poteri sostitutivi.
La risposta del Governo
A fare chiarezza sulle intenzioni del governo, il Sottosegretario di Stato Claudio Barbaro, che ha risposto al quesito in commissione ambiente.
“In merito al quesito posto - ha risposto il Sottosegretario all’Ambiente - è necessario rammentare che il PNRR (misura M2C4, investimento 3.4) ha previsto 500 milioni da destinare alla bonifica dei siti cosiddetti orfani, per i quali non è possibile individuare i responsabili della contaminazione. Per tale casistica, le procedure di bonifica restano perciò in carico alla pubblica amministrazione. Il PNRR prevede altresì l’adozione di un Piano d’azione che individui i siti orfani di tutte le regioni e le province autonome e gli specifici interventi da intraprendere, con l’obiettivo di riqualificare almeno il 70 per cento della loro superficie, al fine di ridurre l’estensione e migliorare il risanamento urbano. La vigente normativa attribuisce a regioni e province autonome la competenza ad effettuare il censimento e predisporre l’anagrafe dei siti contaminati, in vista della predisposizione del suddetto Piano d’azione. Per il sito di Aprilia-Sant’Apollonia, uno tra i quattro individuati dalla regione Lazio con superficie pari a circa 21 ettari, il Piano d’azione ha assegnato all’amministrazione regionale 14 milioni. Il trasferimento delle risorse previste dalla misura è comunque subordinato alla sottoscrizione di un apposito accordo con il Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica, che nel caso in esame è stato siglato nel mese di Gennaio 2024. La regione Lazio ha perciò assunto il ruolo di soggetto attuatore, avvalendosi del comune di Aprilia quale soggetto attuatore esterno.
L’intervento consiste nella messa in sicurezza di emergenza tramite rimozione del corpo rifiuti, nell’esecuzione del Piano di Caratterizzazione e dell’Analisi di Rischio Sito Specifica e, in base agli esiti, l’eventuale Bonifica o Messa in sicurezza permanente del suolo. La conclusione di tali attività era prevista per il primo trimestre del 2026, termine ultimo per la conclusione degli interventi finanziati con le risorse della misura M2C4. Secondo quanto indicato dalla regione Lazio, l’area di ubicazione della ex discarica e quelle di accesso sono di proprietà di due distinte società, con cui il comune di Aprilia ha avviato un dialogo per addivenire alla sottoscrizione di un accordo. Tuttavia, i soggetti proprietari non hanno mai acconsentito all’accesso alle aree”.
“Nella sua funzione di supporto alla realizzazione operativa del progetto - sottolinea il Sottosegetario - e preso atto della problematica emersa, la regione Lazio afferma di aver agevolato le interlocuzioni utili ad accelerare l’avvio del procedimento di bonifica, in particolare tra comune di Aprilia e Sogesid S.p.A. I colloqui erano infatti finalizzati ad individuare gli strumenti necessari al superamento del diniego di accesso, con particolare riferimento alla procedura per l’occupazione temporanea di aree non soggette ad esproprio, di cui all’articolo 49 del decreto del Presidente della Repubblica n. 327 del 2001 in materia di espropriazione per pubblica utilità Lo scorso mese di febbraio, il comune di Aprilia, e per esso il Commissario prefettizio, ha segnalato ulteriori criticità legate alle tempistiche ormai ristrette per l’attuazione dell’intervento e ai conseguenti effetti di carattere economico in considerazione dell’eventuale riduzione o revoca del finanziamento, con conseguente restituzione delle somme già corrisposte nel caso di mancata o tardiva realizzazione.
Alla luce delle problematicità su esposte, la regione Lazio ha espresso la volontà di subentrare nell’attuazione dell’intervento, in sostituzione del comune di Aprilia, impegnandosi ad avviare con la massima celerità tutte le procedure necessarie per superare le attuali difficoltà e garantire l’avvio e la conclusione del progetto nei tempi previsti, o comunque nel minor tempo possibile. Tale intendimento è stato formalizzato con nota trasmessa al Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica lo scorso 4 marzo, con contestuale richiesta di informazioni circa la procedura amministrativa da seguire. In risposta, il Ministero ha tuttavia rilevato l’incoerenza delle tempistiche proposte per la realizzazione dell’intervento con le modalità di finanziamento previste dal PNRR. Risulta agli atti del Ministero, sulla base del contributo fornito per l’interrogazione in esame, che la regione Lazio abbia avviato la procedura necessaria ai fini della verifica dell’eventuale coerenza dell’intervento di bonifica in argomento con i criteri di selezione, gli obiettivi e il cronoprogramma di rendicontazione delle spese previsti per il PR Lazio FESR 2021-2027 – Azione 2.7.2, a titolarità regionale. Al ter- mine, e in caso affermativo, sarà perciò possibile valutare l’inserimento del progetto nel suddetto Piano per un importo pari a 14 milioni. Ad oggi tuttavia, il progetto risulta finanziato con risorse PNRR, dei quali è stata emessa un’anticipazione pari a 1,4 milioni. In conclusione, si conferma che il Ministero continuerà a monitorare il prosieguo delle attività indirizzate alla conclusione della bonifica del sito di Sant’Apollonia, nel rispetto delle diverse competenze. Difatti, qualunque siano le risorse cui sarà opportuno avvalersi, si tratta di un’area non ricadente in un Sito di Interesse Nazionale, e come già evidenziato la responsabilità in merito all’attuazione rimane in capo alla Regione”.
Francesca Cavallin