La protezione del patrimonio più importante
per gli italiani: la casa
Un paradosso tutto italiano
Quando si diventa proprietari di un appartamento, l’attenzione si concentra spesso su mutui, spese di manutenzione, utenze e arredamento. C’è però un aspetto troppo spesso sottovalutato: la protezione dell’immobile come patrimonio familiare. Eppure i dati dimostrano con chiarezza che trascurare questo aspetto espone i proprietari a rischi finanziari enormi.
Secondo stime recenti, negli ultimi dodici mesi circa 5 milioni di italiani hanno subìto danni di vario tipo alle proprie abitazioni (incendi, rottura di tubazioni, allagamenti, danni da fenomeni elettrici, responsabilità verso terzi, ecc.), ma solo un danneggiato su tre – circa il 30% – era coperto da una polizza assicurativa. Se restringiamo l’analisi ai danni derivanti da eventi atmosferici (trombe d’aria, grandinate, terremoti, inondazioni, ecc.), la percentuale di case protette scende addirittura al 5-6% del totale. Un dato allarmante, soprattutto considerando la crescente frequenza di tali fenomeni su tutto il territorio nazionale.
Secondo il censimento Istat del 2021, tra il 70% e l’80% delle famiglie italiane è proprietario dell’abitazione in cui vive. Tuttavia, soltanto circa il 47% dispone di una garanzia assicurativa, generalmente limitata al rischio incendio e spesso legata al mutuo. La quota di abitazioni con coperture complete, comprensive di eventi atmosferici e altre tutele, scende invece al 5-6%. È importante sottolineare che le assicurazioni obbligatorie collegate al mutuo hanno garanzie estremamente ridotte, riguardano quasi esclusivamente l’incendio e soprattutto tutelano in primo luogo la banca erogatrice del mutuo, non il reale proprietario dell’immobile.
Il confronto con l’Europa è impietoso. In Spagna il 75% delle abitazioni è assicurato; in Germania la quota sale all’80-85%; in Francia il numero di polizze supera addirittura quello delle abitazioni, poiché molte famiglie sottoscrivono più contratti, arrivando di fatto a una copertura totale delle case occupate. In questo caso, a fare la differenza è anche una legge introdotta nel 1989 che obbliga tutti i locatari a stipulare una polizza al momento della locazione dell’immobile.
Il paradosso si fa ancora più evidente se pensiamo che in Italia quasi il 90% delle autovetture risulta assicurato contro incendio e furto. Un dato che lascia interdetti: ci si preoccupa di tutelare maggiormente un bene di valore relativo e in costante deprezzamento come l’auto (il valore commerciale medio si aggira intorno agli 8.000 euro), facilmente sostituibile grazie a formule di finanziamento anche per l’usato, e che rappresenta solo un costo, raramente un investimento.
La casa, al contrario, è spesso l’unico vero patrimonio di una famiglia: il suo riacquisto o la ricostruzione in caso di evento dannoso sarebbe difficilmente sostenibile per la maggior parte dei proprietari; è un bene che non solo conserva il proprio valore ma tende ad aumentarlo nel tempo; costituisce una risorsa trasferibile agli eredi e patrimonializza concretamente chi la possiede.
Alla luce di questi dati, basterebbe riflettere su quanto sia irrazionale lasciare scoperto un bene tanto prezioso. Con una spesa relativamente contenuta – poche decine di euro all’anno – è possibile proteggere la propria abitazione e garantire serenità e continuità al patrimonio familiare. La vera sicurezza non è parcheggiata in garage, ma si trova tra le mura della propria casa.
Roberto Morbinati