Un’area da decenni che deve essere riqualificata
Povero largo Ricasoli
Il pezzo di verde è da decenni del tutto abbandonato e sono anni che non sentiamo più parlare del progetto di sistemazione e riqualificazione; se veramente esiste, ora sarebbe tempo che lo si tirasse fuori dai cassetti dell’Amministrazione comunale. Largo Ricasoli gravita sull’innesto d’inizio di via Cincinnato e la fine di via Virgilio, una curva pericolosa, le cui carreggiate si restringono rispetto alla larghezza delle due vie e nel fare i lavori, perciò, esse dovrebbero venire allargate. Su Largo Ricasoli sfocia via Settembrini, strada stretta, priva in assoluto di marciapiedi, con parcheggio su entrambi i lati, che non permette il transito a mezzi pesanti e, a volte, neppure alle macchine, tanto è vero che la gente lamenta costante rottura di specchietti retrovisori. All’inizio della curva, fine via Virgilio, si apre sulla destra l’entrata principale del costruendo Teatro Comunale.
L’aria verde era ricca di piante più di quanto lo sia adesso; negli anni ne son seccate parecchie e ultimamente a cadere è stato, mesi fa, un grosso pino. Ne rimane ancora uno, insieme ad alberi di più bassa taglia: una quercia, un grosso carrubo, nespolo, oleandro, alloro, arancio, due cipressacei (se non sbagliamo, cipressi di Lawson) eccetera. Un patrimonio arboreo, insomma, da curare ma da incrementare, sostituendo le tante perdite.
Segnaliamo, inoltre, che sull’area si affaccia un Asilo privato, frequentato da tanti bambini, ragione ulteriore affinché si provveda al più presto a sistemarla, sradicare le piante secche, potare, falciare le erbacce ricettacolo di bottiglie di vetro, plastiche d’ogni genere, sassi ed altro materiale. Sul piccolo sentiero che costeggia il marciapiede della già ricordata curva, ci sono due buche da cui, quando piove – solo quando piove -, scorrono torrenti.
È Notizia d’oggi (pagina 55 de Il Messaggero, 23 settembre 2025) che “ripartono i cantieri per la pista ciclabile di via Arno”. Ma invece di stravolgere il territorio comunale con piste ciclabili inutili e quasi mai percorse da ciclisti – Pomezia è città invasa dalle macchine, non dalle biciclette -, perché non utilizzare le poche risorse per cose più necessarie e fruibili, come Largo Ricasoli e i marciapiedi disastrati della nostra Città? Marciapiedi non ne ha la già ricordata via Settembrini (un elenco sarebbe infinito); non ne ha il primo tratto di via Fratelli Bandiera da via Settembrini a via Virgilio; non ne ha il tratto, sempre di via Fratelli Bandiera, tra via Pier Crescenzi e via Catullo. Quest’ultimo pezzo è estremamente pericoloso, perché affiancato da una stretta parallela adibita a parcheggio su entrambi i lati e i pedoni son costretti a camminarci nel mezzo col rischio di venire travolti da macchine colpevolmente veloci. Non sarebbe il caso di intervenire e subito, prima che si verifichi qualche dramma? Il tratto è percorso da schiere di bambini - con genitori e nonni - della vicina scuola media Orazio, specialmente nelle ore di entrata e di uscita.
Domenico Defelice
La Regione sta autorizzando il progetto che ricade formalmente nel Comune di Roma
Arriva la discarica a Tor Tignosa
La Regione Lazio è prossima ad autorizzare definitivamente un progetto che rischia di devastare il territorio di Pomezia: la realizzazione di una mega discarica da 4,5 milioni di metri cubi a Tor Tignosa, formalmente nel Comune di Roma, ma a soli 500 metri dai quartieri di Roma 2 e Santa Palomba. Un progetto folle che non prevederebbe il conferimento di soli materiali “inerti” ma anche ceneri da incenerimento, a due passi dall’area individuata dal Commissario governativo, nonché Sindaco della Capitale, Roberto Gualtieri per l’inceneritore di Roma. Continua, quindi, ad essere portata avanti l’azione della Regione Lazio e di Roma Capitale che vogliono trasformare il territorio tra Pomezia, Ardea e i Castelli Romani in un vero e proprio “quadrante dei rifiuti”.
Nel 2020 la Regione ha approvato la Valutazione di Impatto Ambientale, prorogata il 17 luglio scorso, sostenendo incredibilmente che il quartiere di Roma 2, con i suoi 800 appartamenti per altrettanti nuclei familiari, una scuola e un parco pubblico, sarebbe soltanto un insieme di “case sparse”. Una assurdità che ha contribuito a superare i fattori escludenti previsti dal Piano regionale dei Rifiuti.
Ma vi è di più. Dopo la proroga della V.I.A. è emerso quasi casualmente che la Regione Lazio aveva già in corso il procedimento autorizzatorio finale della discarica, senza che si desse minimamente notizia di questo sul sito internet della Regione e, cosa ancor più grave, senza informare minimamente né il Comune di Pomezia né i cittadini ovvero i comitati e le associazioni di questo territorio.
Valore Civico non ci sta.
“Abbiamo già messo in campo tre azioni concrete per contrastare l’imminente rilascio della Autorizzazione Unica” dichiara il consigliere comunale Giacomo Castro.
“Primo: una diffida alla Regione Lazio per chiedere il ritiro in autotutela della Valutazione di Impatto Ambientale lamentando proprio la contiguità dei quartieri di Roma 2 e di Santa Palomba con il sito dove dovrebbe sorgere la discarica.
Secondo: una interrogazione consiliare per chiedere all’Amministrazione comunale di Pomezia di attuare tutte le azioni necessarie a difendere efficacemente i cittadini e la loro salute.
Terzo: la richiesta di una delibera di Giunta comunale necessaria a perimetrare il centro abitato di Roma 2, come previsto dal Codice della Strada, così da rafforzare l’incompatibilità del futuro invaso con il Piano regionale dei rifiuti, che vieta discariche entro 1.000 metri di distanza dai centri abitati”.
Parallelamente, Valore Civico ha lanciato una raccolta firme che è culminata nell’assemblea pubblica tenuta sabato 27 settembre scorso nel quartiere Roma 2. “Chiediamo ai cittadini di far sentire forte la loro voce” conclude Castro, “perché Roma 2, Santa Palomba e l’intero territorio di Pomezia meritano un futuro diverso da quello che Regione e Capitale vogliono imporci: non una terra di discariche e inceneritori, ma una città vivibile e sicura per i suoi abitanti”.
Valore Civico rimarrà concretamente al fianco dei cittadini in questa battaglia, una forza politica pronta ad ogni iniziativa legale utile per scongiurare la realizzazione di questa ennesima follia.
Il Team di Valore Civico
Buche a via Naro
In un video, l’exconsigliere comunale del Pd Stefano Mengozzi ha illustrato lo stato di degrado del manto stradale di via Naro. Una strada importante, ha sottolineato Mengozzi, perché collega la Pontina con la città, perché è interessata da attività industriali e commerciali e da nuclei abitativi. Una strada quindi molto trafficata che versa in pessime condizioni. A giudicare dalla quantità e qualità dei commenti il video ha avuto molto successo come anche altri analoghi fatti da Mengozzi su altri disservizi.
“Il successo dei video di Mengozzi - mi ha detto un esponente del centro-sinistra - sono la dimostrazione che i cittadini si aspettano dai politici ed amministratori locali di opposizione che denuncino soprattutto i disservizi che rendono complicata la loro vita quotidiana, pungolando l’amministrazione a porvi rimedio”.
T.S.