La posa della prima pietra di Pomezia avvenne il 25 aprile 1938
87esimo della Fondazione
Il 25 aprile del 2025 Pomezia festeggia l’87mo anniversario della sua fondazione avvenuta il 25 aprile del 1938.
Ma ecco il resoconto di quella giornata:
Cronaca di quel 25 aprile
“La posa della prima pietra avvenne nell’area dove sorge ora la torre comunale - ricorda Silvio Bello, testimone oculare di quel 25 aprile 1938 - nel posto più scabroso in località Petronella, di proprietà del principe Altieri. Vi era una grande pozza di acqua morta e tutto il lato destro dell’attuale via Roma era uno strapiombo abbandonato. C’era tanta gente, molta venuta da fuori; gli operai dell’opera avevano portato e messo in fila ruspette, aratri, carri tirati da buoi. Su tutte le case di campagna e sugli alberi erano state innalzate bandiere; il pianoro ondulato della Petronella, dove avvenne l’inaugurazione, era pieno di gente e così tutto il percorso dove era previsto il passaggio del corteo”.
Sul pianoro, la piazza del Comune odierno, erano state erette due tribune festose ricoperte di verdure e fra tralci di mortella pendevano grossi pomi. Di lato alle tribunette, in uno stretto spazio, sotto una piccola tettoia, era collocato il plastico del piano regolatore della borgata. Di fronte alla tribuna principale, dove si addensò la folla dei rurali, sorgeva il cavalletto di travi di ferro, su cui era sospeso, imbracato con catene, il masso di travertino che doveva essere interrato. Su un piccolo tavolo verde, posto davanti al cavalletto, poggiava la pergamena che Mussolini doveva firmare e il bossolo che doveva contenerla. Il Duce arrivò alle ore 16.00 accolto dal presidente dell’Opera Nazionale Combattenti, On. Di Crollalanza, e salì rapidamente sul piccolo podio. La folla gli rivolse un saluto entusiastico: erano circa 20.000 persone, convenute da Roma e da tutto l’Agro; molti con i costumi caratteristici.
Inquadrato in una legione di Roma, la 781° vi era anche il piccolo “Balilla” Giuliano Conforti.
Ma ecco la sua testimonianza: “I nostri trombettieri annunciarono l’arrivo delle autorità; di contro noi tamburini rullammo all’unisono sui tamburi. A distanza di anni il ricordo si è sbiadito, anche se mi è rimasta l’impressione di essere stato partecipe di un grande avvenimento”.
Suonavano le fanfare. Mussolini rispondeva al saluto della folla con visibile compiacimento, rivolgendosi in particolare a un gruppo di studenti giapponesi in visita a Roma e sistemati sull’altra tribunetta. Il blocco di marmo venne benedetto da Mons. Trovalusci, Vicario generale di Albano c Ostia, il quale rivolse a Mussolini un indirizzo di omaggio. Il masso venne quindi calato nello scavo. Le bandiere a quel punto vennero innalzate sui pennoni, i reparti presentarono le armi; intanto brillavano le mine per aprire la grande strada, la via Littoria (la Pontina dei giorni nostri), che avrebbe collegato Roma con l’Agro Pontino. Mussolini ritornò sul podio, ove gli venne offerto un omaggio: la frutta dell’Agro. Il suo discorso fu breve e alla fine la folla intonò il canto pucciniano “Inno a Roma”.
L’appuntamento per l’inaugurazione della nuova città fu fissato per il 29 ottobre dell’anno successivo”.
dal libro Pomezia di Antonio Sessa
Via libera del Consiglio comunale di Pomezia
Ampliamento Clinica
Il policlinico Città di Pomezia – Casa di Cura Sant’Anna, accreditata da 12 anni con la Regione Lazio, amplia la propria struttura e arricchisce l’offerta sanitaria territoriale: il Consiglio Comunale di Pomezia, riunitosi oggi, ha – infatti dato il via libera al progetto di costruzione di una nuova ala del Policlinico.
“Siamo contenti di questo progetto di ampliamento - commenta in una nota il Sindaco di Pomezia, Veronica Felici. La Sanità laziale per anni è stata gestita da giunte di Centrosinistra (Badaloni, Marrazzo e Zingaretti) al grido di “razionalizziamo la spesa”. Così facendo, i territori della nostra regione sono stati depauperati di ospedali e strutture per i servizi sanitari dedicati ai cittadini; chi si trova nella condizione di stare male sul nostro territorio non trova sufficienti strutture pubbliche per essere assistito, visto che la Asl Roma 6 conta sul litorale un unico ospedale che si trova ad Anzio - fa presente il Sindaco -. Pomezia, Ardea, Aprilia sono di fatto sprovvisti di un ospedale con i servizi che un cittadino dovrebbe avere... Non esiste un ospedale di prossimità, non esiste una Sanità di prossimità. La giunta Zingaretti ha fatto la scelta di costruire un nuovo ospedale nell’entroterra, ai Castelli Romani… Anziché una struttura baricentrica sul litorale, che rispondesse alle reali esigenze assistenziali dei cittadini - prosegue Felici. Il litorale, lo sappiamo tutti, avrebbe bisogno di un ospedale in loco… Sia per il sovraffollamento estivo, sia per il conseguente traffico sulle principali arterie che conducono verso la zona dei Castelli. E’ bello dire come dovrebbe essere la Sanità quando si parla in piazza o in campagna elettorale. Ma è con le scelte che si fanno quando si governa che si certifica cosa si pensa veramente. Il centro sinistra lo ha fatto capire chiaramente: ha chiuso anno dopo anno ospedali, impoverendo di fatto l’offerta sanitaria per i cittadini - sottolinea il Sindaco -.
Tuttavia, a Pomezia viviamo una situazione favorevole, proprio grazie alla presenza sul nostro territorio di un’eccellenza medica come la Clinica Sant’Anna che offre servizi di qualità ed è dotata di un Pronto soccorso. Quando parliamo di ampliamento di questa struttura, parliamo soprattutto di migliorare l’offerta assistenziale, potenziamento del Pronto Soccorso, spazi dedicati alla formazione, nuovi posti letto. Tutto ciò rappresenta un vero e proprio “toccasana” per territori come il nostro. Siamo orgogliosi, dunque, di questa struttura e l’approvazione dell’ampliamento del Sant’Anna è un segno di visione verso il futuro e di speranza che le cure per i nostri cittadini siano sempre più accessibili. La richiesta di questo ampliamento è una buona notizia. Per chi vuole opporsi, capire, sindacare o spiegarci come dovrebbe essere gestita la sanità gli dico che hanno saltato l’appuntamento con la storia della Sanità nel Lazio. Possono tranquillamente chiamare su tutti l’ex presidente Zingaretti e chiedere conto a lui del perché oggi noi ringraziamo un privato perché investe sul nostro territorio in Sanità” conclude Veronica Felici.
Ufficio Stampa Comune