La prima rata dovrà essere pagata entro il 15 maggio
Slitta la Tari
Uno dei punti più attesi del consiglio comunale del 10 aprile erano le tariffe Tari per il 2025. In consiglio comunale dall’opposizione è stato fatto notare che, se pur di poco, comunque ci sarebbe stato un aumento delle tariffe Tari, a fronte di un servizio deficitario.
In merito l’assessore Massimo Abbondanza con deleghe a finanza e patrimonio, ha dichiarato che “Il costo della gestione della raccolta dei rifiuti non è aumentato. Cosa è cambiato? I soggetti che contribuiscono a sostenere questa spesa. Venendo meno alcuni contribuenti alla spesa fissa collettiva del servizio, nello specifico: aziende che hanno scelto di avvalersi del servizio di raccolta attraverso contratti con soggetti privati, attività che hanno chiuso ecc..; è normale che i costi fissi, i costi base del servizio che mette a disposizione il Comune di Pomezia vengano ridistribuiti tra chi ne usufruisce.
Per concludere noi non abbiamo aumentato il costo della raccolta rifiuti nella città e voglio anche sottolineare che le bollette della Tari a Pomezia restano tra le più basse tra i comuni del Lazio.
Comunico anche che la rata di acconto è slittata di quindici giorni e dovrà essere pagata entro il 15 maggio ed il saldo entro il 30 ottobre”.
In pratica, anche se non vi è stato nessun aumento del costo di gestione della raccolta rifiuti, essendoci meno soggetti che contribuiscono a pagare il servizio, la spesa fissa è stata spalmata sui contribuenti rimasti che inevitabilmente pagheranno qualcosa in più. Comunque vedremo quando arriveranno i bollettini. E’ sicuramente una buona notizia che il termine per pagare la prima rata è entro il 15 maggio, (nei giorni scorsi sul sito del Comune vi era il 30 aprile) sperando che in quella data siano stati consegnati tutti i bollettini. Giustamente il consigliere Caporaletti aveva consigliato di considerare anche un termine per non incorrere nelle more. L’assessore Abbondanza ha assicurato che l’ufficio ce la farà a consegnare i bollettini entro la data prevista, e che, se vi saranno dei contrattempi, si verrà incontro agli utenti.
A.S.
Il M5S contrario al riarmo e favorevole ai servizi sanitari, istruzione e sostegno alle famiglie
In piazza per la pace
Una marea di 124.000 persone ha invaso ieri le strade della Capitale per dire no alla guerra, no al riarmo e sì a una politica che metta al centro le persone, i diritti e il futuro del Paese. Tra le tante bandiere e voci che hanno animato il corteo per la pace, forte e compatta è stata la presenza del gruppo territoriale del Movimento 5 Stelle di Pomezia, che ha sfilato al fianco di cittadini, attivisti e rappresentanti della società civile per ribadire una posizione chiara: le armi non portano la pace.
Il M5S, da sempre contrario all’aumento delle spese militari, ha rilanciato con forza la sua proposta di destinare le risorse oggi impiegate per il riarmo a settori fondamentali come la sanità pubblica, l’istruzione e il sostegno alle famiglie in difficoltà. In un momento storico segnato da crisi internazionali, tensioni geopolitiche e una crescente precarietà sociale, la scelta non può essere quella di alimentare i conflitti, ma piuttosto di investire nella pace, nella diplomazia e nella giustizia sociale.
“Non possiamo accettare che in nome della guerra si continui a tagliare sulla salute, sull’educazione dei nostri figli e sul sostegno ai più deboli.
Siamo scesi in piazza per dare voce a chi crede che la pace non si costruisca con le armi, ma con il dialogo e la solidarietà”.
La manifestazione, pacifica e partecipata, ha rappresentato un momento di grande coesione popolare e un chiaro messaggio alla politica: i cittadini vogliono un’Italia che si impegni per fermare le guerre e che scelga la via del negoziato, della diplomazia e della cooperazione internazionale.
Il Movimento 5 Stelle ha ribadito, ancora una volta, la sua opposizione all’invio di armi e ha rilanciato l’appello a tutte le forze politiche per costruire un fronte comune per la pace. Una pace che non è solo assenza di guerra, ma garanzia di diritti, lavoro, salute, scuola e dignità.
Da Pomezia a Roma, la voce dei cittadini 5 Stelle si è fatta sentire forte e chiara. E non si fermerà.