Garullo: numeri in crescita, serve più prevenzione
Infortuni sul lavoro
Le denunce di infortuni sul lavoro nel pontino da gennaio a luglio hanno superato le duemila unità (2079). Ciò significa novanta casi in più rispetto allo stesso periodo del 2024, quando si erano appunto fermati a 1989. Numeri in crescita purtroppo anche per gli eventi mortali: 6 in sette mesi, contro i cinque del 2024. Quanto emerge dal report – elaborato su dati Inail - che la Uil di Latina ha realizzato nell’ambito dell’attività periodica dell’Osservatorio Uil Lazio #ZeroMortiSulLavoro, conferma un pericoloso trend di crescita di insicurezza nei posti di lavoro della provincia.
“Da tempo – spiega Luigi Garullo, Segretario generale della Uil pontina – denunciamo un costante incremento di eventi che rendono la vita lavorativa di tante persone del nostro territorio un percorso pieno di ostacoli, che a volte si trasformano in letali”. Non è un caso infatti che dopo Roma (20.284 casi), il territorio di Latina e provincia è quello con più denunce di infortuni, distanziando così Frosinone (1456), Viterbo (1112) e Rieti (676).
Complessivamente nel Lazio sono stati 25607 gli infortuni sul lavoro: 10073 hanno riguardato le donne, 15534 gli uomini. Nello stesso arco temporale dello scorso anno gli infortuni erano stati 24181, 14.711 avevano riguardato i lavoratori e meno di diecimila (9.470) le lavoratrici. E poi ancora: seppur in un contesto regionale che nei sette mesi del 2025 ha fatto registrare una diminuzione di morti sul lavoro (dalle 62 del 2024 alle attuali 47) l’approfondimento della Uil di Latina ha rilevato che la diminuzione dei lutti è stata trainata esclusivamente da Roma e provincia (30 infortuni mortali da gennaio a luglio 2025, contro i 49 dell’anno precedente), frutto anche di accordi siglati tra le istituzioni e le parti sociali.
“Accordi che speriamo possano essere raggiunti al più presto anche in questo territorio – conclude il sindacalista – Ci auguriamo infatti che attraverso il dialogo e il confronto costante, si possano raggiungano risultati concreti sulla prevenzione e sui controlli, perché non si può dimenticare che in gioco c’è la salute e la sicurezza sul lavoro di donne e uomini e il rispetto dei loro diritti”.
UIL Lazio
Con il superenalotto la dea bendata è arrivata al bar ristorante La Cascina
Vinti 85mila euro a Campoverde
La fortuna bacia Aprilia, vinti 85mila euro a Campoverde col superenalotto.
La dea bendata ha fatto capolino, martedì 9 settembre, al bar ristorante La Cascina di Campoverde dove un fortunato giocatore ha centrato due “5” da 41.640,61 euro e cinque “4”, per una vincita complessiva di 85.067 euro. Una vincita che arride, ancora una volta, il bar ristorante la Cascina, non nuovo a successi di questo tipo. Nelle scorse ore, quando la notizia è diventata virale, in molti si sono chiesti chi fosse il titolare della schedina vincente.
“Sappiamo che il fortunato vincitore – ci spiega Gianlorenzo Bernini, uno dei titolari de La Cascina – è della nostra zona, è di Campoverde.
Ci ha chiamato per avvisarci, voleva sapere quali fossero le tempistiche del pagamento. Siamo tutti veramente molto contenti per questo successo, è una persona che se lo merita, ha sempre lavorato duramente”.
La fortunata schedina, secondo il titolare del bar ristorante di via Mediana 56, dovrebbe essere una di quelle da sette euro.
“Da anni e anni gioca sempre lo stesso sistema con gli stessi numeri – continua Bernini – ci ha sempre fortemente creduto che un giorno avrebbe vinto. E alla fine ha avuto ragione lui. A Campoverde siamo tutti contenti, se lo merita. Lo attendiamo per un brindisi e per i festeggiamenti”.
Il bar ristorante La Cascina si conferma luogo fortunato. Alcuni anni fa venne centrato un 5+1 milionario con un sistema a quote.
“Negli ultimi tempi abbiamo registrato un forte incremento di giocatori del superenalotto – conclude Bernini – non solo della nostra zona ma anche gente di fuori che si ferma lungo la strada. Abbiamo visto tanti avventori da fuori città. Siamo particolarmente contenti che la vincita siamo rimasta a Campoverde”.
Alessandro Piazzolla