Gruppi di cammino
Per uno stile di vita sano e un invecchiamento attivo si organizzano gruppi di cammino rivolto a tutti i cittadini.
Dal 17 settembre si camminerà tutti i mercoledì con ritrovo alle ore 9:00 presso il Parco Friuli - Quartiere Nord - Via Veneto 2.
Si faranno 3 fermate con la possibilità di fermarsi o entrare nelle singole tappe:
1ª fermata ore 10:00 Parco degli Abbruzzi;
2ª fermata ore 10:30 Parco Falcone e Borsellino;
3ª fermata ore 11:00 Parco Friuli.
Nella libreria Mondadori di Aprilia il libro dello scrittore e giornalista Antonio Caiazza
Presentato “Una storia scomoda”
La libreria Mondadori di Aprilia, durante la serata del 19 settembre, ha ospitato la presentazione del nuovo libro dello scrittore e giornalista Antonio Caiazza, “Una storia scomoda. La guerra segreta al film con Mastroianni sugli italiani in Albania negli anni del fascismo”. La conferenza ha visto coinvolte, oltre allo scrittore, anche le professoresse Roberta Angeloni, incaricata della lettura di alcuni brani del libro, e Maria Rosaria Giuffré, moderatrice dell’evento.
Antonio Caiazza, giornalista presso la sede Rai di Trieste, ha avuto un passato strettamente legato ai paesi Balcani e all’Albania in particolare, a cui ha dedicato numerosi articoli e reportage, ma soprattutto ben tre libri: “In alto mare. Viaggio nell’Albania dal comunismo al futuro”, il romanzo “La notte dei vinti” e, infine, il libro sopracitato. La sua passione e conoscenza di questo piccolo paese strettamente legato al nostro da un filo rosso indissolubile, sono state di vitale importanza per poter scovare e approfondire questa storia sconosciuta ai più, ovvero quella della travagliata realizzazione del film “Il generale dell’armata morta”, tratto dal romanzo più celebre del più grande scrittore albanese, Ismail Kadare, da pochissimo tempo venuto a mancare. Il film, che doveva essere girato tra il 1980 e l’82, ma realizzato solamente nel 1983 e diretto da Luciano Tovoli, già direttore della fotografia per Dario Argento e altri Maestri del nostro cinema, aveva come punto di forza un cast di prim’ordine dove spiccano Marcello Mastroianni, Michel Piccoli, Anouk Aimée e un quasi esordiente Sergio Castellitto. Eppure, nonostante i nomi altisonanti, è un vero e proprio miracolo se oggi possiamo godere di questa pellicola. La storia, ambientata nell’Albania appena uscita dal secondo conflitto mondiale, è a dir poco scomoda per noi italiani, a causa delle violenze perpetrate in loco dal regime fascista.
Caiazza ricorda come molti film italiani ricordavano la storia fascista in Italia, ma praticamente mai il nostro imbarazzante passato coloniale. La troupe, dopo aver miracolosamente trovato i permessi necessari, si recò in Albania per poter girare il film (nell’Albania di Enver Hoxha, chiusa al mondo occidentale e “simile a una dama corteggiata da molti, ma che non si concedeva a nessuno”), promettendo di mostrare la guerra partigiana degli albanesi contro gli invasori imperialisti, oltre al progresso dell’Albania comunista; ma, al contrario, si ritrovò invischiata in problemi burocratici e rispedita presto a casa senza troppe spiegazioni e con nemmeno un metro di pellicola girata. A quel punto, al regista venne in mente l’illuminante idea di girare il film in Italia, tra le montagne abruzzesi, usando il formato del campo lunghissimo, quello dei western americani. Il film riuscì finalmente ad essere girato, ma non venne proiettato mai in alcun cinema italiano! Soltanto di recente, grazie al lavoro di ricerca di Antonio Caiazza, venne alla luce la verità, ovvero il tentativo di censura (riuscito) da parte dello stato italiano, che considerava l’intera storia come scomoda per la nostra reputazione nel mondo. Altri aneddoti non voglio citarli, perché altrimenti toglierei il piacere di leggere il libro da poco pubblicato, ma la coinvolgente conferenza ha avuto il merito di catturare l’attenzione di tutti i presenti. Vi basti sapere, però, che questa è una storia vera, e quindi ci fa riflettere sulla decadenza della morale e della democrazia occidentale, sempre pronta a puntare il dito contro ma agendo spesso sottobanco per i suoi interessi. È una cosa che vediamo ancora oggi, purtroppo, con le guerre in giro per il mondo … Il libro, edito da Bibliotheka Edizioni e reperibile anche online, al suo interno presenta le fotografie dei rari documenti rinvenuti, consta di 177 pagine ed ha un prezzo di sedici euro. Quella raccontata dal giornalista Antonio Caiazza, insomma, è una storia inedita, interessante e tutta da riscoprire e che ci aiuta a riflettere a fondo sul passato del nostro paese.
Riccardo Galasso