Qualcuno aveva abbandonato i rifiuti in via Meucci
Rimozione discarica
Grazie alla Progetto Ambiente che è intervenuta tempestivamente per rimuovere il clamoroso cumulo dei rifiuti che era stato lasciato all’inizio di Via Meucci.
Grazie anche a tutti i residenti ed i commercianti della zona che ci stanno aiutando nell’identificazione dei responsabili di questa azione di abbandono dei rifiuti.
Rinnoviamo l’invito alle Commissarie governative che guidano la città di Aprilia a considerare prioritario non solo il risanamento dei conti ma soprattutto la tutela ambientale della città.
Chi guida questa città deve avere l’obbligo di identificare, tramite gli uffici comunali coinvolti e tutti i mezzi a disposizione delle forze dell’ordine, i delinquenti che continuano indisturbati ad ignorare le regole della convivenza civile, ad abbandonare rifiuti in tutta la città, che costano tantissimi soldi pubblici dei cittadini.
Il Comitato di Quartiere Aprilia Centro è a disposizione di tutti i cittadini che intendono segnalare tali comportamenti scellerati (senza girarsi dall’altra parte) per fornire alle forze dell’ordine tutte le informazioni necessarie per mettere fine al degrado nella nostra città.
Marco Finotti
Comitato di Quartiere
Aprilia Centro
Valentina Tartaglia ci parla dei principali deficit di Aprilia, dallo sport negato ai parchi abbandonati
Le cicatrici della città
Aprilia porta addosso cicatrici che non si possono più ignorare: edifici chiusi in pieno centro, impianti sportivi abbandonati, parchi lasciati al degrado. Sono ferite profonde che raccontano promesse mancate, assenza di pianificazione e cittadini soli.
Il caso più acclamato in questo momento è lo sport. La piscina comunale all’aperto, l’ex Cral, è rimasta chiusa per tutta la stagione estiva, ufficialmente per manutenzione straordinaria, nei fatti per l’ennesima incapacità di programmazione. Lo stadio Quinto Ricci, struttura storica e punto di riferimento per migliaia di giovani, è inutilizzabile da oltre un anno e lo resterà almeno fino al 2027, nonostante i fondi PNRR già stanziati per la pista di atletica. Il palazzetto dello sport è pronto, ma non è stato ancora aperto per cavilli burocratici. Persino il Centro Sportivo Primavera ha rinunciato al campionato di Promozione perché non ha più un campo a disposizione. Non parliamo di dettagli, ma di un intero sistema sportivo cittadino paralizzato: piscine, stadio, palestre, palazzetto, tutto fermo. Le soluzioni sono note a chiunque voglia affrontarle: cronoprogrammi chiari e pubblici, responsabilità definite, forme di gestione che garantiscano manutenzione ordinaria e un utilizzo efficiente delle strutture.
Dove manca lo sport, dovrebbero essere i parchi a colmare il vuoto. Invece la realtà è amara: aree verdi al buio, giochi rimossi, sporcizia e abbandono. Anche qui invece di investire si è scelto di abbandonare.
E poi c’è la notte, quando Aprilia diventa un romanzo noir: corse clandestine, risse tra giovanissimi in via delle Regioni, oltretutto zona densamente popolata e droga nei parchi. Non episodi isolati, ma segnali di un disagio giovanile che esplode nell’illegalità, perché non trova spazi sicuri né opportunità reali. E in una città dove il presidio istituzionale arretra, servono soluzioni: pattugliamenti costanti, certo, ma anche il sostegno a ronde di quartiere e forme di cittadinanza attiva che restituiscano sicurezza.
Su questo quadro già pesante si innesta un tema cruciale: il futuro del Consorzio del Terzo Settore del distretto LT1. Aprilia rischia di perdere la sua posizione centrale a favore di Cisterna e questo sarebbe un colpo gravissimo: la città più grande del territorio verrebbe marginalizzata proprio nella gestione delle risorse destinate ai più fragili: disabili, anziani, famiglie in difficoltà. Non è solamente una partita burocratica, ma è una battaglia sociale. Difendere questa posizione significa difendere la nostra città.
Come ben sappiamo, Aprilia oltre a essere commissariata è segnata da anni di responsabilità politiche che pesano come macigni. In questo desolante quadro, è inutile accusarsi a vicenda tra vecchie amministrazioni e nuovi aspiranti politici. Il gioco delle accuse reciproche è solo tempo perso: non ci serve questo, serve chiudere vecchie pagine e aprirne di nuove. Non servono tagli di nastro, servono cronoprogrammi chiari, gestione seria e rispetto dei cittadini. Chi in futuro si candiderà a governare Aprilia dovrà assumersi la responsabilità di mettere davvero al centro lo sport, i parchi, la sicurezza, la salute, la vivibilità quotidiana e soprattutto le persone: non come mero slogan elettorale, ma come scelta politica concreta, misurabile e verificabile.
Le cicatrici della nostra città raccontano dolore, ma anche resilienza. Aprilia è stata abusata e ferita, ma resta forte. Una comunità viva, che non ha mai smesso di chiedere rispetto. Quello che Aprilia chiede per il futuro è un’amministrazione capace di ascoltare e agire: perché non si può parlare di futuro senza avere prima il coraggio di curare le ferite del presente.
Tartaglia Valentina