A farne le spese è la Volley School Aprilia che a causa della mancanza di spazi per giocare il campionato ha dovuto rinunciare
La pallavolo apriliana perde la Serie B
La pallavolo apriliana perde la serie B nazionale. Ennesima grande delusione per lo sport cittadino che da alcuni anni deve fare i conti con difficoltà ed ostacoli di difficile risoluzione che stanno minando la tenuta di tante società.
Prima il calcio, con la perdita del Quinto Ricci, chiuso da oltre un anno prima per la mancanza di agibilità e poi per i necessari lavori di ristrutturazione, ora il volley. A farne le spese è la Volley School Aprilia che, a causa della mancanza di spazi che possano ospitare le attività della società, ha dovuto rinunciare al titolo di serie B maschile.
“Quattro anni di lavoro, sacrifici ed un progetto ambizioso che aveva finalmente portato la città di Aprilia ad assaporare il prestigio della Serie B maschile di pallavolo - spiegano i vertici della società sportiva - per la prima volta nella storia, la cittadina aveva potuto vantare una squadra pronta a competere a livello nazionale, un traguardo coronato con la conquista ufficiale del titolo, ritirato il 28 settembre presso il Comitato Fipav Lazio.
Un successo sportivo, dunque, che però si è trasformato in un’amara delusione: la mancanza di spazi adeguati, le porte chiuse da parte delle istituzioni e l’assenza di risposte a numerose pec inviate tra febbraio e luglio hanno costretto la società Volley School Aprilia a rinunciare al proprio titolo di Serie B”.
Un vero peccato. In questo momento di difficoltà amministrativa, a pagare sono sempre gli atleti e le società che investono sul territorio.
“La squadra, simbolo di rinascita e motivo di orgoglio per una città oggi commissariata e spesso associata a cronache negative - continuano i dirigenti della Volley school Aprilia - avrebbe potuto offrire un’opportunità concreta ai giovani e alla comunità. Lo sport, in questo caso, non solo competizione, ma strumento di inclusione e riscatto sociale. Invece, al rammarico di non poter giocare la serie B, si aggiunge la constatazione di una realtà difficile: palestre chiuse, un palazzetto mai dato in concessione, una tensostruttura abbandonata e degradata occupata da un senzatetto e un bando ritenuto non valido. Nel frattempo, i ragazzi sono costretti ad allenarsi per strada, nei parchi o in strutture private, con costi insostenibili per le piccole associazioni.
Il titolo, formalmente acquisito e poi ceduto, avrebbe rappresentato un momento storico per Aprilia, non solo sportivo, ma anche sociale e culturale: un modo per restituire alla città una parte di dignità, per allontanare il peso di etichette ingombranti e per offrire un’alternativa ai giovani. Oggi resta il rammarico, ma anche un invito alla riflessione. La Volley School Aprilia chiede con forza che le commissarie e le istituzioni locali aprano le palestre, restituendo finalmente agli sportivi e ai giovani gli spazi a loro destinati”.
La società annuncia inoltre che, visti i danni subiti e le occasioni perse, valuterà di richiedere un risarcimento per tutelare il lavoro e l’impegno profuso in questi anni.
Alessandro Piazzolla
La rinuncia al titolo di serie B da parte della School Volley Aprilia, riaccende i riflettori sul problema legato alla carenza di impianti sportivi in città. Un problema atavico, diventato emergenza a causa di ritardi e problemi di varia natura legati all’assegnazione e al mantenimento degli affidamenti degli spazi.
L’iter per assegnare in concessione le palestre scolastiche alle associazioni è ancora in corso, il palazzetto dello sport, opera compensativa del Trenta Stelle, non è ancora stato preso in consegna dal Comune di Aprilia e nel frattempo altre strutture sportive sono chiuse da tempo per ristrutturazione, per problemi di agibilità o di canoni concessori non versati.
E’ questo il caso che della tensostruttura per la pallavolo di via Pergolesi, chiusa da dicembre 2024 e ormai in stato di abbandono.
Dopo che alcuni mesi fa l’ufficio Patrimonio ha revocato la concessione alla Gio Volley lamentando il mancato versamento dei canoni concessori, il campo è rimasto praticamente fermo e lasciato nel degrado, tra l’erba incolta e i senza tetto che nel frattempo hanno preso di mira la struttura. Le incursioni notturne si sono praticamente moltiplicate, costringendo la Polizia Locale
a monitorare la situazione, intervenendo a più riprese sul posto. Nei mesi scorsi la Polizia Locale ha individuato due persone all’interno, che sono state denunciate per occupazione abusiva, ma a quanto pare i residenti avrebbero notato attività sospette anche nei giorni seguenti, soprattutto nelle ore notturne.
Si tratta per lo più di persone senza fissa dimora, che cercano un riparo per la notte all’interno dell’impianto inutilizzato. Una situazione che ora costringe l’ente a valutare provvedimenti in attesa dei lavori di messa a norma.
Francesca Cavallin