Aumentati negli ultimi giorni, oltre al vandalismo
Furti di auto
È ormai allarme furti di auto ad Aprilia. Negli ultimi giorni almeno cinque veicoli sono stati rubati ai legittimi proprietari. I colpi sono stati portati a termine sia in centro che in periferia. In un paio di casi le macchine erano parcheggiate alle stazioni ferroviarie di Campo di Carne e di Campoleone, due zone che spesso in questi anni sono finite nel mirino dei ladri. I proprietari, dopo una giornata di lavoro trascorsa a Roma, tornando ad Aprilia, hanno trovato la brutta sorpresa quando sono scesi dal treno. La loro auto non c’era più, rubata da qualche malvivente e spostata chissà dove. Si sono diretti dai carabinieri del reparto territoriale di via Tiberio e al commissario di polizia per sporgere denuncia. Poi, hanno voluto condividere quanto subito sui loro profili social.
“Mi hanno rubato una Fiat Qubo grigio metallizzata - ha scritto il proprietario - era parcheggiata alla stazione di Campo di Carne. Chiunque la vedesse può contattarmi privatamente. È assurdo andare a lavorare la mattina e non trovare la propria macchina al ritorno. È una situazione vergognosa”.
Stessa storia a Campoleone, area purtroppo diventata “famosa” negli anni per i furti d’auto e le azioni vandaliche.
“Il parcheggio della stazione di Campoleone - sbotta il titolare della seconda auto rubata - versa in uno stato di totale degrado e queste sono le conseguenze. È una zona non sicura. Se non sono i ladri a portare via le auto, ci pensano i vandali a distruggerle. Tutti sanno ma nessuno fa nulla. È da anni che è così e la situazione è solo che peggiorata. Non c’è sorveglianza, la pubblica illuminazione è precaria. Paghiamo il parcheggio per non avere alcun servizio. E la sera bisogna anche stare attenti perché a volte ci ritroviamo a camminare immersi completamente al buio con il rischio di incontrare qualche malintenzionato. È già successo in passato che qualcuno è stato rapinato mentre si avvicinava all’auto. Denunce ed esposti non sono serviti a nulla”.
Ma i furti di veicoli hanno interessato anche il centro città, a dimostrazione che in questi giorni la situazione sembra essere pericolosamente fuori controllo. Almeno altre tre macchine sono sparite dopo che erano state parcheggiate in strada, due a Toscanini e una nella zona di via delle Margherite. Pochi giorni fa, tra l’altro, episodi simili erano stati registrati nel quartiere di Vallelata dove alcuni residenti avevano denunciato la presenza di un vero e proprio cimitero d’auto. Macchine rubate e poi fatte a pezzi. Letteralmente cannibalizzare. Si sospetta che dietro ci sia un mercato nero. Pezzi di veicoli smontati e poi rivenduti al migliore offerente.
Alessandro Piazzolla
Il ventiseienne originario di Aprilia non è solo danzatore ma anche coreografo
Riflettori su Matteo Esposito
Un nuovo volto della danza italiana sta catturando l’attenzione del pubblico e degli addetti ai lavori grazie a una vetrina d’eccezione: Rai Play. Il 5 novembre 2025 ha debuttato sulla piattaforma la docu-serie “Playing Memories - due settimane x un sogno”, un progetto culturale di ampio respiro internazionale nato dalla collaborazione tra il Saint Louis College e la RAI. Il progetto ha una rilevanza strategica, essendo inserito nel PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) con l’obiettivo specifico di sostenere la formazione e la produzione artistica giovanile a livello internazionale, attraverso otto residenze artistiche e sedici live performance in giro per il mondo. La docu-serie, narrata da Marco Liorni, mira a dare spazio all’arte in tutte le sue forme, incoraggiando un autentico scambio interculturale, come testimonia Liorni stesso: “È un format un po’ controcorrente che mostra le esigenze artistiche dei giovani e ciò che l’arte dovrebbe essere: modo per stare insieme”. È l’imminente rilascio delle ultime puntate il 12 novembre a focalizzare i riflettori su Matteo Esposito. Ventisei anni, originario di Aprilia, Esposito non è solo un danzatore, ma un coreografo e aspirante direttore artistico che vanta già un curriculum impressionante e un ruolo di spicco in ben due delle residenze documentate, collegando l’Italia a Tbilisi e Bogotà.
Dall’Accademica alla Leadership Creativa
La partecipazione di Esposito non è casuale, ma la naturale prosecuzione di un percorso formativo di alto livello. Oltre al diploma nel 2022 presso l’Accademia Susanna Beltrami/DanceHaus di Milano, ha ampliato la sua formazione internazionale presso scuole prestigiose a Londra e Amburgo. Questa base lo ha proiettato in collaborazioni di altissimo profilo: ha lavorato con Susanna Beltrami al fianco dell’étoile Luciana Savignano, ha partecipato a composizioni di Lucinda Childs e ha danzato nel corpo di ballo dell’Opera Zuid di Maastricht (Olanda) e per il Bejart Ballet Lausanne (Svizzera) per il celebre “Bolero” nel 2025. È però nella dimensione di coreografo e direttore artistico che Esposito sta definendo la sua identità più distintiva. Il suo ruolo di aiuto coreografo in progetti precedenti e la direzione artistica di cortometraggi anticipano la sua naturale propensione alla leadership creativa, una qualità pienamente dispiegata in Playing Memories.
Le Due Residenze Internazionali Protagoniste
Le puntate in uscita il 12 novembre si concentrano sulle due sfide artistiche che hanno visto Matteo Esposito al centro dell’azione: 1. L’Aquila - Tbilisi: “Note di Cinema”. 2. Pordenone - Bogotà: “Jukebox”.
Il Trampolino di Lancio
Il successo di “Playing Memories” è legato al sostegno istituzionale del PNRR e della RAI, che permette di sostenere l’internazionalizzazione dei giovani talenti. Per Matteo Esposito, la partecipazione non è solo un punto di svolta, ma un trampolino di lancio significativo. Essere documentato da Rai Play nel pieno della sua attività creativa consolida il suo status di artista emergente di rilievo nel panorama contemporaneo, un ambasciatore del talento di Aprilia e della danza italiana nel circuito internazionale. L’uscita delle ultime puntate di “Playing Memories - due settimane x un sogno” su Rai Play il 12 novembre 2025 offre l’opportunità per il pubblico di conoscere da vicino la dedizione, l’impegno e, soprattutto, la visione di questo giovane direttore artistico pontino.