Formazione obbligatoria per i datori di lavoro nelle loro aziende
Corso sulla sicurezza
Si è appena concluso il primo Corso per datori di lavoro sulla sicurezza nelle loro aziende, obbligatorio dal maggio scorso. A seguito del nuovo Accordo Stato – Regioni, adesso ogni datore di lavoro deve frequentare uno specifico corso di formazione per garantire salute e sicurezza sul lavoro.
Tra le primissime realtà in Italia ad adempiere, ci sono aziende pontine e dei territori limitrofi. La nuova normativa dà tempo fino al 25 maggio 2027 per mettersi in regola, ma queste imprese hanno deciso di adeguarsi subito partecipando al Corso organizzato da Confapi Latina. Insieme alla storica associazione della piccola e media industria, hanno approfondito con successo il percorso formativo volto ad aumentare la consapevolezza delle responsabilità legate al proprio ruolo e promuovere un’efficace cultura della prevenzione. Queste imprese “pioniere” sono cinque, attive in diversi ambiti.
Due nell’automotive, locale e internazionale: l’officina meccanica Riparto di Aprilia e Mahindra Europe, multinazionale indiana con sede ha sede ad Ariccia. La Minutolo di Anzio, specializzata in grafica pubblicitaria e packaging. E poi la VivDecoral, famosa nel settore la verniciatura e decorazione dell’alluminio, grazie a propri brevetti. Infine, la società informatica X Code di Aprilia, con sede operativa a Pomezia.
“Un piccolo ma determinato gruppo di aziende – dichiara con entusiasmo l’ing. Michele Volpe, presidente di Confapi Latina -. Già durante lo svolgimento di questa esperienza pilota hanno iniziato a implementare le informazioni e le strategie apprese a lezione”.
Durante il corso hanno acquisito le competenze richieste dalla legge per l’organizzazione della prevenzione aziendale, la valutazione dei rischi, la gestione delle emergenze e la vigilanza sull’attuazione delle misure di sicurezza.?
“Non è stato l’ennesimo e stanco adempimento di un obbligo normativo – sottolinea il presidente di Confapi Latina – ma una esperienza di cultura della sicurezza. Occorre fare un salto di qualità: questi imprenditori virtuosi hanno dimostrato che anziché ricordarci di questi temi solo quando accadono le tragedie, ma dovrebbero essere pratica quotidiana. Anche perché – conclude l’ing. Volpe – conviene a tutti: i lavoratori lavorano meglio, il clima aziendale è più rassicurante e sereno. E poi, se ben comunicata, una buona policy della sicurezza aumenta la reputazione aziendale e può persino garantire sconti sui premi INAIL”.
P.N.
Osservazioni dei proprietari dei terreni che devono essere espropriati
Secondo binario ferroviario
Avranno ancora qualche settimana di tempo per presentare le osservazioni al progetto di Rfi i proprietari dei terreni che rischiano di essere espropriati per far posto al secondo binario nella tratta ferroviaria tra Aprilia e Campoleone. Ieri rete ferroviaria italiana ha pubblicato, infatti, l’elenco dei soggetti coinvolti nella vicenda. In totale si tratta di 181 soggetti, 27 società e 154 persone fisiche. Sono tutti proprietari di terreni confinanti con l’attuale percorso ferroviario che collega le due stazioni apriliane. Alcuni di loro hanno già chiuso la pratica, facendosi risarcire da Ferrovie. Per chi, invece, non ha ancora chiuso il contenzioso con Rfi, ci sono ancora alcuni giorni di tempo per visionare il progetto e presentare eventuali osservazioni contrarie al progetto che potranno essere inviate entro il 4 dicembre prossimo tramite raccomandata.
Un “ritardo” nell’iter che Rfi spiega in questi termini: “le procedure espropriative delle aree occorrenti non sono state perfezionate entro i termini indicati in quanto, tenuto conto dell’attuale stato di avanzamento dell’opera, come da programma lavori operativo, non è stato ancora possibile predisporre il tipo di frazionamento necessario per individuare catastalmente le aree da acquisire”.
Contestualmente, Rfi ha proceduto a prorogare per ulteriori quattro anni il terminerà di efficacia della dichiarazione di pubblica utilità. Un’opera, quella del raddoppio della linea ferroviaria, attesa da oltre 15 anni. Nel novembre 2023 si era entrati nella fase operativa del progetto che vede un investimento totale di circa 45 milioni di euro. Erano stati contattati i possidenti dei terreni e informati da Ferrovie dello Stato che sarebbero stati “risarciti” a prezzi di mercato, con la garanzia che all’atto della sottoscrizione sarebbe stato versato loro l’80% dei soldi. Alcune opere erano partite in maniera spedita.
L’iter si era poi bloccato a causa di un ricorso presentato da un cittadino. L’atto aveva provocato la sospensione del progetto per la realizzazione del secondo binario tra Aprilia e Campoleone, vicenda poi sbloccata dal Tar del Lazio che ha dato torto all’uomo. Ora, una nuova accelerata al piano di Ferrovie. I lavori prevedono non solo la posa del secondo binario nella tratta, circa 6 chilometri di percorso, ma anche alcuni interventi di ammodernamento nelle stazioni di Aprilia e Campoleone per migliorarne la funzionalità.
“La nuova opera - aveva infatti commentato RFI - permetterà di realizzare le condizioni infrastrutturali per incrementare i servizi, migliorare i livelli di regolarità e l’accessibilità nelle stazioni oggetto di intervento”.
Un’opera attesa da anni da centinaia di pendolari che ogni giorno salgono sul treno Roma-Nettuno e che puntualmente si trovano a fare fronte ad una serie di pesantissimi disagi, dagli inconvenienti tecnici ai guasti fino ai ritardi e alle soppressioni forzate. Un vero e proprio incubo quotidiano per chi lavora nella capitale e si serve del treno Roma-Nettuno per raggiungerla. Un intervento richiesto da tempo da parte di cittadini e comitati e che, passato dicembre, dovrebbe finalmente entrare nella fase calda. Alessandro Piazzolla