Il tavolo di confronto tra le botteghe e l’amministrazione comunale a guida commissariale non ha dato esiti di fattibilità positivi
Carnevale apriliano 2026 a rischio
Carnevale Apriliano messo a rischio, ma non a causa del Comune di Aprilia. Dopo la conferenza stampa in cui l’Associazione ABCA annunciava la volontà di rinunciare a realizzare i carri allegorici per l’edizione 2026 del Carnevale Apriliano, lamentando l’assenza di dialogo con l’amministrazione, arriva la replica delle tre commissarie, che ravvisano problemi sull’assegnazione dello spazio a titolo gratuito e ostracismo da parte dell’associazione.
“In riscontro alle notizie apparse sui media locali in merito a criticità insorte nei rapporti tra l’Amministrazione comunale e l’Associazione delle Botteghe del Carnevale Apriliano, in particolare per quel che concerne la questione dei carri allegorici, – si legge nella nota – si ritiene opportuno precisare quanto segue. Con delibera della Giunta Comunale protempore n. 8/2023, è stato concesso l’utilizzo di alcuni locali dell’autoparco a titolo gratuito e provvisorio, previa sottoscrizione di atto concessorio che puntualizzasse le modalità operative dell’utilizzo del bene e che, ad oggi, non risulta sia mai stato sottoscritto.
Nel corso di un primo incontro, le parti avevano concordato che l’A.B.C.A. si sarebbe fatta carico di provvedere ad implementare il numero degli estintori già presenti presso la struttura per attenuare i rischi legati alla sicurezza.
Di contro, l’Amministrazione avrebbe fornito all’A.B.C.A., un numero ulteriore di tesserini per l’accesso alla struttura e regolamentato altresì gli orari di ingresso e uscita dalla stessa. L’Amministrazione si è anche impegnata a installare, presso il capannone destinato ai carristi, un contatore dedicato per la quantificazione dei consumi di energia elettrica.
In proposito, infatti, nei giorni scorsi, è stato eseguito un sopralluogo presso la struttura, finalizzato alla verifica della fattibilità di installazione.
Tali argomentazioni rispondono al diffuso convincimento dell’importanza che il Carnevale riveste per il tessuto sociale di questo territorio, come manifestazione di valenza culturale nel solco delle tradizioni.
Inoltre, le ragioni per cui la concessione in uso del capannone è stata limitata temporalmente alla realizzazione del Carnevale 2026, vanno ricercate nell’esigenza dell’Amministrazione di provvedere all’adeguamento della struttura in termini di sicurezza in un luogo dove si svolgono attività ad elevato rischio di incendio.
A fronte di quanto sopra, l’A.B.C.A. ha trasmesso una bozza di protocollo non in linea con quanto stabilito nel corso dei precedenti incontri, nel quale veniva riportato, tra l’altro, un tacito e automatico rinnovo a tempo indeterminato della concessione dei locali nonché l’azzeramento del costo delle utenze dei pregressi consumi”.
Una condizione che l’amministrazione ha dichiarato di non poter accettare, perché in contrasto netto con i principi e le norme che regolare le concessioni di beni pubblici a privati e associazioni.
“Ciò stante - prosegue infatti la nota - questa Amministrazione, in linea con gli orientamenti giurisdizionali più volte espressi dalla Corte dei Conti, ritiene altresì importante, attesa anche la delicata situazione economica del Comune, di dover procedere nelle assegnazioni temporanee dei beni patrimoniali dell’Ente, mediante indagini di ricerca, per una ridistribuzione più equa dei beni pubblici a disposizione della comunità.
Infine, non può sottacersi che questa Commissione Straordinaria ha tentato una mediazione, anche nel corso dell’ultimo incontro svolto, a fronte del quale l’Associazione A.B.C.A. ha dichiarato non esservi, comunque, i tempi per consentire la realizzazione di nuovi carri.
E’ comunque volontà dell’Amministrazione dare corso alla manifestazione del Carnevale, instaurando un proficuo dialogo con tutto quelle associazioni del territorio apriliano che si occupano di tali iniziative”.
Francesca Cavallin
Salta il Carnevale apriliano. Il tavolo di confronto tra le botteghe e l’amministrazione comunale a guida commissarie non ha dato esiti positivi, a farne le spese una delle tradizioni cittadine piu sentita e partecipata che se avrà luogo sarà priva dei carri allegorici. Durante la mattina di sabato 15 novembre, dalle ore 11, attraverso una conferenza stampa presso i locali dell’Agpha di via Aldo Moro gremiti di cittadini, l’Associazione Botteghe Carnevale Apriliano ha voluto dare la sua versione dei fatti.
“Ci sono parole che un tempo sapevano scaldare. Giustizia, Equità, Protezione. Erano le fondamenta su cui si costruivano le nostre istituzioni. Parole forti, parole chiare, parole che sapevano indicare una direzione. Oggi, però, qualcosa si è incrinato. Non perché siano scomparse, ma perché non le riconosciamo più nella vita di ogni giorno, di questi giorni. Le sentiamo pronunciare, ma non le sentiamo vivere”.
La delusione era palpabile e l’incredulità mista a rabbia la facevano da padroni.
“Da mesi la nostra Associazione cerca di instaurare un dialogo con la Commissione straordinaria che oggi guida il Comune di Aprilia, hanno aggiunto i carristi, lo abbiamo fatto con rispetto, con proposte ed evidenze concrete e con la volontà sincera di collaborare per il bene della comunità. Purtroppo, dobbiamo riconoscere che questo dialogo non è mai davvero iniziato nonostante ci siano stati due incontri. Le nostre richieste sono rimaste senza risposta, i due incontri effettuati hanno evidenziato soluzioni, una il contrario dell’altra, in un primo incontro ci erano state riconosciute le nostre rimostranze ma che, successivamente, nel secondo è ultimo incontro è stato tutto ridiscusso ritornando al punto di partenza, un incontro, appunto quest’ultimo, dove abbiamo avuto l’impressione di subire, nei modi e nei toni di come si è svolto l’incontro, un’immotivata predominanza ideologica da ruoli e figure che dovrebbero essere garanti invece della massima espressione di democrazia. L’epilogo di quest’ incontro ci porta a comunicare, nostro malgrado, che, alla manifestazione del Carnevale Apriliano 2026, non ci sarà, purtroppo, la storica sfilata dei carri organizzata dall’Associazione ABCA, ma cosa ancora più grave e che, con le azioni che sopraggiungeranno, questa Commissione straordinaria e alcuni Dirigenti comunali hanno voluto porre fine ad una tradizione storica, culturale, sociale e folkloristica della Città di Aprilia. Si è preferito, verosimilmente, non riconoscere, probabilmente, l’eventuale errore di chi ha gestito gli atti che hanno portato a questa situazione senza ascoltare, invece, chi, ogni giorno, vive e opera con gratuità nel territorio. Le istituzioni, che dovrebbero essere il volto visibile della democrazia, appaiono in questa fase delicata della nostra Città, ancora più lontane di chi, nella gestione politica della Città, ci ha portato a questa situazione di commissariamento, chiuse dietro un linguaggio che non ascolta, avvolte in procedure che dimenticano le persone. Così, piano piano, cresce una distanza. Una distanza che non si misura in metri, ma in fiducia. Ogni cittadino deluso, ogni voce rimasta inascoltata, scaverà un piccolo solco in quella distanza. Non parliamo di scontro con la Commissione straordinaria, né di rivendicazioni personali. Parliamo di partecipazione. Di fiducia reciproca. Di quel legame tra istituzioni e cittadini che oggi appare fragile, quasi spezzato, speriamo, però, nel tempo recuperabile”.
All’appello mancherebbero 7 mila euro relativi alle utenze pregresse, l’agibilità dei locali di viale Europa e gli atti controfirmati tra le parti che permetterebbero la continuità del rapporto. Per un carnevale con i carri vanno aggiunti i fondi per la realizzazione delle opere allegoriche. Al momento l’unica versione sul tavolo è quella che forniscono i carristi perché l’amministrazione comunale a guida commissariale preferisce il silenzio.
“Noi crediamo che anche durante una fase di commissariamento, forse soprattutto in momenti come questo, la comunità non debba sentirsi esclusa. Il compito delle istituzioni é proteggere e rappresentare, ma anche ascoltare. E quando l’ascolto manca, la distanza cresce e la fiducia viene meno. Perché la fiducia non si impone: si costruisce, giorno dopo giorno, con trasparenza e rispetto. Come associazione difenderemo la nostra dignità, il nostro impegno che abbiamo profuso nel tempo e il senso di responsabilità di cui siamo portatori al fine di dare continuità ad una tradizione come quella della sfilata dei carri di Carnevale. Non possiamo, per quanto rappresentato, restare in silenzio di fronte a una chiusura che ferisce il senso stesso della democrazia locale. Per il prossimo futuro, vogliamo comunque crederci ancora, perché il dialogo non è un favore che si concede: è il cuore stesso del vivere civile”.
P.N.