L’ultima manifestazione martedì 9 settembre
Contro l’ecomostro
Martedì 9 settembre si è tenuta l’ultima di molte manifestazioni contro l’inceneritore nelle zone interessate. Ma ecco in merito il comunicato del sindaco Veronica Felici
“Avanti nella nostra battaglia contro l’ecomostro voluto da Gualtieri.
A Santa Palomba, insieme ai Sindaci di Ardea, Maurizio Cremonini, e di Albano Laziale, Massimiliano Borrelli, abbiamo partecipato al corteo promosso dall’Unione dei Comitati contro l’inceneritore.
Una manifestazione molto partecipata, che ha ribadito con forza la contrarietà alla realizzazione dell’inceneritore: un progetto calato dall’alto, che ignora le istanze dei territori e mette a rischio la salute dei cittadini e l’ambiente.
Pomezia non arretra. Difendiamo il nostro territorio, la salute dei nostri cittadini”.
T.S.
Tuteliamo la Sughereta
Nella mattinata di domenica 14 settembre, una piccola ma determinata rappresentanza del gruppo Plastic Free Pomezia si è unita ai volontari di Retake Pomezia, ASD I-Walks e Amici Della Sughereta per un importante intervento di pulizia nel bosco della Sughereta.
Questa iniziativa ha messo in luce, con dispiacere, il grave stato di degrado in cui versa questo prezioso patrimonio naturale, riconosciuto circa dieci anni fa come Riserva Regionale, ma che oggi rischia di diventare una semplice riserva di caccia. Il lavoro svolto dai volontari ha permesso di raccogliere numerosi rifiuti abbandonati, evidenziando la necessità di una maggiore attenzione da parte di tutta la comunità. Il disagio e la preoccupazione manifestati dai partecipanti sottolineano l’urgenza di rafforzare l’educazione ambientale, per promuovere comportamenti più responsabili e la tutela del paesaggio locale. Inoltre, si ribadisce l’importanza di un impegno più deciso da parte dell’Ente di Gestione della Riserva per adottare misure efficaci contro il deterioramento dell’area. Il prossimo importante appuntamento è fissato per il 27 settembre, quando Plastic Free tornerà nella Sughereta insieme alle associazioni e ai cittadini che vorranno partecipare per un nuovo intervento di salvaguardia ambientale.
Questa iniziativa confermerà il forte legame dei volontari e non solo con questo luogo unico e la loro ferma volontà di mantenere alta l’attenzione sulla sua protezione, coinvolgendo anche le istituzioni in un percorso condiviso di valorizzazione e rispetto della natura.
V.P.
Continuano le proteste contro la decisione del sindaco di Roma Gualtieri
No all’inceneritore
Continua la protesta dei cittadini contro la decisione del Sindaco di Roma Gualtieri di realizzare un inceneritore nell’area di S. Palomba, nell’estrema propaggine sud del Comune di Roma ma a ridosso dei centri di Pomezia, di Albano e di Ardea.
Martedì 9 settembre si è tenuta l’ultima di molte manifestazioni indetta dall’Unione dei Comitati contro l’inceneritore, con un corteo che ha attraversato la zona interessata e che ha visto la partecipazione di numerosi cittadini, oltre che della Consigliera Regionale Alessandra Zeppieri, dei Sindaci e consiglieri comunali del territorio, nonché di molti esponenti di forze politiche e realtà associative. Sinistra Italiana, sebbene non abbia propri esponenti eletti nel Consiglio Comunale di Roma ha partecipato alla manifestazione e contesta la scelta del Sindaco sia nel merito e sia nel metodo utilizzato.
Al corteo hanno partecipato il coordinatore del Circolo di Pomezia e componenti della segreteria provinciale e regionale.
Le migliaia di firme raccolte durante il periodo estivo saranno inviate al Parlamento per chiedere la revoca dei poteri speciali, a suo tempo concessi a Gualtieri dal governo Draghi e confermati dal governo Meloni, poiché un’opera di così grande impatto - sulla popolazione e sull’ambiente circostante - non può essere realizzata eludendo di fatto la legislazione in materia ambientale e le norme che regolano gli appalti delle grandi opere.
La decisione dell’amministrazione capitolina è un errore politico sia per i cittadini dei territori dell’area metropolitana sia per gli stessi cittadini di Roma.
Una coalizione progressista ed ecologista non può inseguire progetti che prevedono uno sviluppo non più sostenibile.
I cambiamenti climatici in atto impongono scelte che vanno nella direzione opposta a quella della cultura del bruciare, che si tratti di rifiuti o di combustibili fossili, poiché producono CO2 e polveri sottili. L’incremento di tali inquinanti nell’aria determina un aumento esponenziale delle patologie polmonari, oltre ad aggravare ulteriormente gli effetti dei cambiamenti climatici, già evidenti a tutti. Le risorse del pianeta non sono infinite; l’unica strada percorribile per invertire la rotta verso il disastro è quella di puntare alla riduzione del consumo di materie prime e di prodotti derivati, dando attuazione a una cultura del riuso e del riciclo.
Dobbiamo produrre meno rifiuti e non creare un mostro capace di bruciarli, anche in quantità superiori al fabbisogno stesso della città di Roma. Un impianto della capacità di seicentomila tonnellate, come quello in progetto, necessariamente richiederà rifiuti, oltre che da Roma e dal Lazio, anche da altre regioni, altrimenti non sarà un investimento economicamente sostenibile rispetto ai costi.
E qui sta la beffa:
i comuni dell’area metropolitana sono giustamente contrariati poiché in questi anni hanno adottato e realizzato un’efficiente raccolta differenziata, ma con la costruzione di tale impianto vedranno calare sul proprio territorio un progetto che incentiva a non differenziare e a pagare tutto il prezzo della cattiva gestione dei rifiuti della Capitale.
Si dovrà inoltre affrontare il problema delle ceneri della combustione, anch’esso di grande impatto.
Non sono convincenti le tesi di coloro che sostengono che l’impianto è di nuova generazione e che non produrrà gas serra e inquinanti. Inoltre, il Sindaco di Roma Gualtieri, pur avendo ricevuto poteri speciali, non può cancellare il confronto con le Istituzioni del territorio. Sarebbe un fatto estremamente grave che produrrebbe nell’opinione pubblica una sfiducia difficilmente recuperabile.
Ci chiediamo infatti se sia stata effettuata la Valutazione Ambientale Strategica considerato che nell’area di interesse sono presenti:
1) 4 siti classificati a Rischio Incidente Rilevante (Comune di Pomezia: Chimec S.p.A; Eni S.p.A; Liquigas S.p.A; Procter & Gamble S.p.A.);
2) la presenza di emissioni gassose vulcaniche nell’area della Solfatara e altri siti minori prossimi al sito del termovalorizzatore ;
3) la presenza della discarica di Roncigliano;
4) la presenza di un sito di trattamento rifiuti (Ecosystem S.p.A.) già operativo ed è in corso un suo ampliamento e la trasformazione a Trattamento Materiale Biologico che raccoglierà e tratterà fino a 240 mila tonnellate di rifiuti (nel silenzio e assenso dell’amministrazione comunale di Pomezia);
5) la richiesta con proroga di autorizzazione alla Regione Lazio per un ulteriore sito di discarica a Quarto della Solforatella (dove sono già presenti tremila residenti e se ne prevedono altri otto mila nel progetto di Paglian Casale).
Qualsiasi tecnico che abbia la responsabilità di valutare scientificamente e oggettivamente la situazione evidenzierebbe che nello stesso luogo non possono concentrarsi tanti elementi di rischio, poiché nel caso di sovrapposizioni di fattori si produrrebbe un’evoluzione esponenziale di rischio per la popolazione.
Quale errore politico si produrrebbe da tutta questa decisione? Che la periferia e l’area metropolitana vedrebbero confermate la percezione che i territori più al margine sono i luoghi dove Roma scarica, in modo ingiustificabile, le scelte progettuali più impopolari e più impattanti della propria città, senza mai affrontare in modo razionale le scelte politiche programmatiche che la Città Metropolitana è chiamata ad esprimere. Una colpevole pratica che non va nella direzione di recuperare la credibilità spesso evidenziata anche dalla disaffezione al voto. Ci auguriamo che in queste ultime fasi ci sia un’inversione di tendenza e che si apra un vero confronto tra le Istituzioni sul progetto.
All’inizio di ottobre Sinistra Italiana promuoverà un incontro pubblico sul tema dove saranno invitati i cittadini, i Comitati, le forze politiche e sindacali, le associazioni. Non ci arrendiamo all’idea di concepire simili scelte politiche svincolate dal confronto con i territori.
Il coordinatore del Circolo di Sinistra Italiana
Antonio Di Lisa