L’Agenzia europea (EMA), così come le altre agenzie internazionali, attendono ulteriori studi per poter autorizzare la vaccinazione sulla popolazione pediatrica.
Le persone immunodepresse potranno essere vaccinate?
Secondo il Piano vaccini anti Covid-19 le persone con immunodeficienza o in trattamento con farmaci immunomodulanti dovranno essere vaccinate nelle prime fasi, in quanto maggiormente suscettibili di ammalarsi di Covid-19. Nei soggetti identificati come estremamente vulnerabili, in ragione di condizioni di immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici o per patologia concomitante, che aumenti considerevolmente il rischio di sviluppare forme fatali di COVID-19, si conferma l’indicazione a un uso preferenziale dei vaccini a RNA messaggero (Moderna e Pfitzer).
Le persone che hanno già avuto COVID-19 possono essere vaccinate?
Sì, è possibile la somministrazione di una sola dose di vaccino anti-SARSCoV-2/COVID-19 nelle persone che hanno già avuto l'infezione da SARS-CoV-2, sia in maniera sintomatica che asintomatica, purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dalla documentata infezione e preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa.
Leggi la Circolare ministeriale 3 marzo 2021.
Quanto tempo deve passare perché io sia protetto dalla vaccinazione contro il Covid-19?
Gli studi clinici su Comirnaty (Pfizer-BioNtech) e Moderna hanno dimostrato un’efficacia molto elevata dei vaccini, rispettivamente, dopo una settimana e dopo due settimane dalla seconda dose.
Per quanto riguarda Vaxzevria (AstraZeneca) gli studi clinici hanno dimostrato la massima efficacia dopo 15 giorni dalla seconda dose.
Studi successivi hanno evidenziato che già dopo la prima dose i vaccini offrono un'efficace protezione rispetto allo sviluppo di patologia COVID-19 grave in un’elevata percentuale di casi, anche se questa non è immediata dopo l'inoculazione del vaccino, ma si sviluppa progressivamente dopo almeno 7-14 giorni dall'iniezione. La seconda dose del vaccino ha il compito di rinforzare la protezione e renderla più prolungata.
Per quanto riguarda l'intervallo tra prima e seconda dose dei vaccini a mRNA (Comirnaty e Moderna), con la circolare 9 aprile 2021 e la circolare 5 maggio 2021 sono stati trasmessi, rispettivamente, i pareri della Commissione Tecnico Scientifica di AIFA e del Comitato Tecnico Scientifico, che permettono di prolungare la somministrazione della seconda dose nella 6ª settimana (entro 42 giorni) dalla prima, rispetto ai tempi indicati inizialmente (almeno 21 giorni dalla prima per Comirnaty e 28 giorni per Moderna).
Per il vaccino Vaxzevria, la seconda somministrazione è prevista nel corso della 12ª settimana dalla prima dose.
Per quanto riguarda l'efficacia del vaccino monodose Janssen (Johnson & Johnson), nelle forme gravi arriva fino al 77% dopo 14 giorni dalla somministrazione e all’85% dopo 28 giorni dalla somministrazione. I dati attualmente disponibili hanno mostrato che nei soggetti over 65 non si è notata alcuna flessione nell'efficacia.
Quante dosi servono per essere immunizzati?
Per quanto riguarda i vaccini Comirnaty, Moderna, Vaxzevria, sono previste due dosi, a distanza di alcune settimane l’una dall’altra, in base al tipo di vaccino.
Per le persone che hanno già avuto l'infezione, decorsa in maniera sintomatica o asintomatica, è possibile considerare la somministrazione di una sola dose, purché la vaccinazione venga eseguita ad almeno 3 mesi di distanza dall'infezione e preferibilmente entro i 6 mesi dalla stessa.
L'indicazione non è applicabile ai soggetti con immunodeficienza, primitiva o secondaria a trattamenti farmacologici, nei quali si raccomanda di effettuare comunque due dosi per i vaccini a oggi disponibili, non essendo prevedibile la protezione immunologica conferita dall’infezione da SARS-CoV-2 e la durata della stessa.
Per il vaccino Janssen è prevista la somministrazione di una sola dose.
Per chi è raccomandata la somministrazione del vaccino Vaxzevria di AstraZeneca?
Il Ministero raccomanda (circolare 7 aprile 2021) l’uso preferenziale del vaccino Vaxzevria di Astrazeneca nelle persone di età superiore ai 60 anni.
L’EMA, l’Agenzia europea dei medicinali, e l’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, ribadiscono che il rapporto rischio beneficio è estremamente favorevole a questo vaccino. L’indicazione segue gli approfondimenti condotti dal Comitato per la valutazione del rischio in farmacovigilanza (PRAC) di EMA, il quale ha dichiarato che casi di trombosi inusuali associati a bassi livelli di piastrine debbano essere elencati come effetti indesiderati molto rari del vaccino Vaxzevria.
Nella casistica analizzata sono stati rilevati 86 casi sospetti (62 casi di CVST e 24 casi di trombosi del circolo splancnico) su circa 25 milioni di soggetti esposti alla prima dose di questo vaccino, evidenziando un rischio pari a 3,4 casi su 1 milione di vaccinati. Di questi, 18 sono andati incontro a decesso (0,7 ogni 1.000.000 di vaccinati).
Finora, la maggior parte dei casi segnalati si è verificata entro 2 settimane dalla vaccinazione in donne di età inferiore a 60 anni.
Leggi
• Nota Informativa AIFA sul rischio di trombocitopenia e disturbi della coagulazione
• Comunicato AIFA: Vaccino COVID-19 AstraZeneca: EMA trova un possibile collegamento con casi molto rari di trombi inusuali associati a bassi livelli di piastrine.
Per chi è raccomandata la somministrazione del vaccino Janssen (Johnson & Johnson)?
Il Ministero della Salute raccomanda l’uso preferenziale del vaccino Janssen alle persone di età superiore ai 60 anni (Circolare 21 aprile 2021).
Il vaccino resta autorizzato per le persone sopra il 18 anni. L’EMA, l’Agenzia europea dei medicinali, e l’AIFA, l’Agenzia italiana del farmaco, ribadiscono che il rapporto rischio beneficio è estremamente favorevole a questo vaccino, in considerazione dell’estrema rarità degli eventi di trombosi associata a trombocitopenia, descritti a seguito della vaccinazione e, invece, dell’efficacia dimostrata nel ridurre il rischio di malattia grave, ospedalizzazione e morte connesso al COVID-19.
Quali sono i sintomi che ci fanno pensare ad un'eventuale insorgenza di trombosi?
La possibilità che si verifichino casi di trombosi e piastrinopenia dopo la somministrazione dei vaccini Vaxzevria e Janssen è molto bassa, ma i vaccinati devono comunque essere consapevoli dei sintomi, in modo da poter ricorrere ad un trattamento medico tempestivo per favorire la ripresa ed evitare complicazioni.
Si consiglia, pertanto, di consultare immediatamente un medico se si manifesta uno qualsiasi dei seguenti sintomi nelle tre settimane successive alla vaccinazione con i vaccini Vaxzevria e Janssen:
• respiro affannoso
• dolore al petto
• gonfiore alle gambe
• dolore addominale persistente
• sintomi neurologici, come mal di testa grave e persistente o visione offuscata
• piccoli lividi sulla pelle al di fuori del sito di iniezione.
Chi controlla le reazioni avverse? A chi bisogna comunicarle? E chi le valuta?
L’AIFA (Agenzia Italiana del Farmaco), oltre alle attività di farmacovigilanza normalmente previste per farmaci e vaccini (basate sulle segnalazioni spontanee e sulle reti di farmacovigilanza già presenti), promuoverà l’avvio di alcuni studi indipendenti post-autorizzativi sui vaccini COVID-19.
Le attività di vigilanza riguarderanno sia la raccolta e valutazione delle segnalazioni spontanee di sospetta reazione avversa (farmacovigilanza passiva) che azioni proattive, attraverso studi/progetti di farmaco-epidemiologia (farmacovigilanza attiva). L’AIFA si è dotata di un Comitato scientifico, che, per tutto il periodo della campagna vaccinale, avrà la funzione di supportare l’Agenzia e i responsabili scientifici dei singoli studi nella fase di impostazione delle attività, nell'analisi complessiva dei dati che saranno raccolti e nell’individuazione di possibili interventi. La finalità è quella di disporre, anche attraverso una rete collaborativa internazionale, della capacità di evidenziare ogni eventuale segnale di rischio e, nel contempo, di confrontare i profili di sicurezza dei diversi vaccini che si renderanno disponibili, di fornire raccomandazioni.
Leggi anche la pagina Sicurezza dei farmaci sito AIFA.
È previsto il rilascio di un certificato internazionale di vaccinazione?
Sicuramente sarà rilasciata una normale certificazione di avvenuta vaccinazione.
Istituzioni internazionali quali la Commissione Europea e l’OMS stanno valutando una proposta di certificato internazionale digitale.
Dove posso trovare i dati aggiornati sull'andamento delle vaccinazioni anti Covid-19 nel nostro Paese? Sono disponibili anche in formato open data?
Dal 31 dicembre 2020 è attiva una dashboard dove sono raccolti i dati e le statistiche relativi alla somministrazione dei vaccini su tutto il territorio nazionale.
Consulta la dashboard
• Report vaccini anti Covid-19
Dal 5 gennaio 2021 i dati della dashboard Report vaccini sono disponibili anche in formato open alla pagina:
• Covid-19 Opendata Vaccini
Fonte:
• Direzione Generale della Prevenzione sanitaria
Vedi anche:
• AIFA - Domande e risposte sui vaccini Covid-19
• ISS - Domande e risposte sui vaccini contro il Sars-CoV-2
Per approfondire
• Piano vaccini anti Covid-19
Data ultima verifica:
6 maggio 2021
Dedicato a
• Anziani
• Malattie rare
• Gravidanza
• Bambini
• Persone con tumori e malattie croniche
• HIV
ANZIANI
È vero che gli anziani sono più a rischio?
Tutti possono contrarre l’infezione ma le persone anziane che soffrono di una o più malattie pregresse hanno più probabilità di sviluppare sintomi e complicanze gravi in caso di contagio con Sars-CoV-2.
Per saperne di più: Covid-19 - Anziani e persone fragili
È possibile andare a visitare un familiare ospitato in strutture residenziali o hospice? Quali precauzioni bisogna adottare?
Sì, l'ingresso è consentito soltanto ai visitatori, ai familiari e ai volontari in possesso di Certificazione verde Covid-19.
Di seguito alcune precauzioni:
• Le visite nelle strutture devono essere sempre programmate.
• L’ingresso alla struttura è possibile a non più di due visitatori per ospite e solo se in possesso di certificazione verde.
• All’ingresso resta in vigore il protocollo di sorveglianza già in uso (compilazione di questionario etc.) e il rispetto delle norme igienico-sanitarie.
• È sconsigliato l’accesso ai minori di 6 anni, per i quali non è possibile garantire il rispetto delle misure di prevenzione.
• Vanno sempre privilegiati gli incontri negli spazi esterni alla struttura.
• Sono possibili le uscite programmate degli ospiti e i rientri in famiglia. Gli ospiti vaccinati o con infezione negli ultimi 6 mesi possono uscire più frequentemente.