Intervista all’assessore Giovanni Mattias sullo stato di salute ambientale del nostro territorio con un obiettivo preciso per il 2022
La Bandiera Blu non è una chimera
L’ Assessore all’ambiente del Comune di Pomezia Giovanni Mattias è laureato in scienze biologiche e con una ulteriore specializzazione universitaria nella “Gestione dell’Ambiente Naturale e delle Aree Protette”. Quindi un esperto nella gestione ambientale del territorio. A lui rivolgiamo alcune domande riguardanti il suo assessorato.
- Assessore ai primi di aprile vi sono state lamentele per l’erba alta nei giardini pubblici e nelle aree pubbliche. In verità ora le cose vanno sicuramente meglio. Ma non si poteva intervenire prima? Rimangono comunque i problemi nelle borgate dove ai bordi delle strade, molto spesso senza marciapiedi, una folta vegetazione costringe i pedoni a transitare in mezzo alla strada con grave pericolo per la propria incolumità.
“La stagione primaverile parte da fine marzo e nel giro di pochi giorni la vegetazione spontanea comincia a crescere in modo massivo, spesso molti centimetri in pochi giorni, e soprattutto contemporaneamente su tutte le strade e giardini di Pomezia. Per affrontare questa problematica quest’anno si è intervenuti nei tempi corretti e con differenti soluzioni a seconda delle situazioni specifiche: diserbo con acido acetico nelle vie di accesso principali (via Cincinnato e via Danimarca, ad esempio), e diserbo manuale o con trincia sulle altre strade e giardini, anche in zone periferiche, con la priorità data alle aree giochi e scuole. I passaggi sono regolari, e l’intervallo di circa 20/25 giorni tra un passaggio e un altro ha garantito la cura necessaria. Se alcune zone hanno dovuto aspettare qualche giorno di più, questo è anche dovuto alla programmazione del giro e a qualche inconveniente meteorologico”.
- Ogni volta che l’amministrazione posta foto della messa a dimora di nuove piante vi è sempre qualcuno che polemicamente scrive o dice che poi in parte si seccano perché non vengono innaffiate oppure opportunamente curate. È vero?
“Ogni azione, anche positiva, è sempre soggetta a critiche; come lei ben sa, la polemica sui social è un mestiere particolarmente diffuso in questi anni, e spesso si scrivono commenti senza avere nessuna informazione tecnica a riguardo. In ogni progetto di messa a dimora di piante o alberature c’è sempre una percentuale di individui che, a parità di condizioni, soffre di più e può andare incontro a stress da trapianto ed eventuale deperimento. Per farle degli esempi pratici, lungo il perimetro dell’area verde di via Giulio Cesare e Salvo D’acquisto, di cui abbiamo recentemente approvato un progetto di un nuovo parco integrato da orti urbani e zona sport, nel 2017 sono stati messi a dimora circa 40 esemplari di sughere e roverelle, con un impianto sotterraneo di irrigazione. Di questi alberi, 6 non sono sopravvissuti, e sono stati sostituiti nel corso di questa ultima stagione; si tratta di una percentuale pari al 15 per cento e, purtroppo, nei grossi impianti è una cosa spesso fisiologica. Per questo c’è sempre una garanzia di attecchimento che obbliga il fornitore a sostituire gratis le piante che muoiono entro due anni dalla messa a dimora”.
- Mi spieghi assessore cosa sta succedendo sul nostro demanio riguardante le concessioni? Avete aperto il 15 maggio la stagione balneare e mi dicono che a tutt’oggi nessun balneare ha effettivamente in mano la proroga. Senza contare il ritardo nella messa a bando di stabilimenti con continui colpi di scena giudiziari.
“In estrema sintesi direi un’azione di ripristino della legalità. Quest’anno la stagione è partita di intesa con i concessionari ed in linea con l’apertura dei passati anni; mi risulta che gli uffici da tempo stiano inviando le richieste per integrazioni agli stessi, al fine di completare l’iter di estensione delle concessioni; si deve pensare che le situazioni amministrative delle circa 50 concessioni sul nostro territorio sono complesse e totalmente differenti per ogni singola pratica e, appena i documenti saranno ricevuti, l’ufficio procederà a concludere le pratiche. L’iter, in fase di conclusione, non mette comunque in discussione l’apertura delle attività che non hanno subito la decadenza. Inoltre, la situazione sul demanio marittimo, di cui questa amministrazione si è fatta carico con una cura mai avuta fino ad ora nella storia di Pomezia, è il risultato di anni di trascuratezze. Per quanto riguarda le nove concessioni che sono state dichiarate decadute a partire dalla fine del 2019, il motivo principale si trova nei mancati versamenti verso lo Stato (esistono concessionari che versavano zero euro, a fronte di canoni annuali di circa 30, 40 mila euro), oppure perché nel tempo hanno commesso abusi edilizi, che in area demaniale non possono essere sanati. Questi, da codice del demanio, sono i motivi fondamentali con cui si interrompe il rapporto fiduciario con un concessionario. Ricordo a tutti che la situazione demaniale fu oggetto di relazione della Procura della Corte dei Conti, che certificava un danno verso lo stato di circa 2.9 milioni di euro al 2018.
Per quanto attiene la parte giudiziaria, a parte alcune ordinanze del TAR iniziali e temporanee, spesso emesse senza contraddittorio e in urgenza, sempre di più i tribunali stanno dando ragione del corretto operato degli uffici, che in questi mesi costantemente si sono coordinati con gli enti superiori (demanio di stato in primis), per recuperare il patrimonio pubblico dei beni demaniali e renderli di nuovo operativi”.
- Questa estate quali saranno le misure anticovid più importanti sulle nostre spiagge?
“Quest’anno, nonostante un deciso taglio rispetto allo scorso anno dei fondi appositi, abbiamo previsto due iniziative molto importanti su cui abbiamo concentrato la nostra attenzione, entrambe legate dal filo rosso della sicurezza: grazie ad un accordo con la Guardia Costiera, saranno garantite attività di sorveglianza e tutela del territorio, mediante un servizio aggiuntivo di pattugliamento a mare e sulla spiaggia, che comporterà un controllo migliore dell’arenile per il rispetto delle normative anticovid; inoltre è prevista l’installazione di telecamere, presso le uscite dei passi a mare ed in corrispondenza delle spiagge più affollate, per controllare l’afflusso turistico e l’eventuale concentrazione di folla, al fine di poter gestire la situazione e dare immediatamente indicazioni per evitare assembramenti”.
Come è la situazione della salute del nostro mare? Come fa Anzio che ha anche un porto che indubbiamente è una struttura inquinante ad essere sempre bandiera blu? Per noi sarà sempre una chimera?
“Da qualche anno a questa parte la tendenza del mare è verso un lento ma graduale miglioramento; eccezion fatta per le foci dei 4 fossi (Pratica di Mare, Crocetta, Orfeo e la parte pometina di Rio Torto), tutto il litorale è balneabile, e quest’anno ArpaLazio ci ha comunicato risultati migliori delle nostre acque di balneazione, spesso con qualità eccellente. La bandiera blu è un risultato dell’analisi di diversi parametri, non solo ambientali, ma anche di servizi alla cittadinanza, raccolta differenziata, presenza di piste ciclabili, ecc.; in questi ultimi anni abbiamo costantemente implementato i servizi nelle spiagge pubbliche (penso alle sedie job e alle passerelle con stalli per ospitarle), e non è detto che il prossimo autunno, alla luce di quanto fatto nel tempo, non si decida di richiedere l’analisi della nostra situazione, per ottenerne il riconoscimento”.
- Ho pubblicato, ricevendo un grandissimo consenso, un vecchio progetto dell’associazione Città Giardino del prolungamento della pista ciclabile del fosso della Crocetta fino al mare. E’ fattibile?
“In un progetto di opera pubblica, oltre alla mera idea di base, si deve pensare in primis a ipotesi di prefattibilità e costi economici, ed in un caso come questo penso anche alla effettiva utilità sotto il profilo trasportistico, con un progetto definito e computi metrici che diano una seria indicazione per la spesa; spesso anche le migliori idee non si riescono a coniugare con la logica delle pubbliche amministrazioni e la frammentazione delle competenze: a chi appartengono i terreni che il sentiero dovrebbe attraversare? Ci sono vincoli di varia natura? Diritti di terzi? Ed inoltre: come progettare la nuova eventuale pista secondo le normative del codice della strada ed in sicurezza? Chi si dovrà occupare della manutenzione? Un’opera del genere, ipotizzata per un tracciato di numerosi chilometri al di fuori del tessuto urbano, è sicuramente una bella idea per lo svago, ma solamente uno studio tecnico, volto a quantificare le somme necessarie per gli espropri ad esempio, ci potrebbe dare indicazioni certe sul rapporto costi-benefici della stessa”.
A.S.