Ogni tanto è bello portare a conoscenza dei lettori un caso “accolto” nella casa famiglia Chiara e Francesco e che è stato inserito nell’asilo comunale Finalmente una buona notizia!
Accogliere è uno dei verbi che preferiamo.
Fa riferimento all’essenza della mission dell’Associazione “Chiara e Francesco” e, al contempo, indica la direzione alla nostra vision.
Accogliere non è solo un’attività che si realizza mediante l’apertura di strutture (case famiglia, gruppo appartamento…), ma una tensione che quotidianamente proviamo a vivere, che provoca ciascuno di noi al rinnovamento e, ci auguriamo, al miglioramento.
Questo verbo, però, ci piace per un motivo particolare: esso esprime la coralità con la quale questa azione va condotta, con compattezza ed unanimità. E soprattutto perché indica che, per quanto tu possa essere bravo e sappia mettere in campo tante risorse e capacità, non puoi prescindere dall’altro, hai bisogno di essere sostenuto ed accompagnato da altri.
Per poter accogliere al meglio un bambino o una bambina, un ragazzo o una ragazza, infatti, non è sufficiente l’azione di pochi “addetti ai lavori”.
Accogliere è un’azione che implica coscienza, conoscenza e competenza.
Ma anche larghezza di vedute, desiderio di andare incontro, ascoltare e fare posto, volontà di trovare concrete soluzioni alle problematiche mai rinvenute prima, ambizione nel volersi prendere cura, accompagnare e sostenere una giovane vita duramente e precocemente provata.
Non di rado, ci siamo imbattuti in “addetti ai lavori” stanchi, irrigiditi nelle procedure e incapaci di guardare il dolore di tanti piccoli; alcuni hanno dato la sensazione di considerarli una fastidiosa pratica da evadere, risultando spesso incapaci di trovare una risoluzione concreta e adeguata ad una peculiare esigenza.
Ma non è qui che volevamo andare a parare, infatti questa non è una buona notizia!
Ciò che sentiamo l’esigenza di comunicare è che stavolta, invece, la platea degli “addetti ai lavori” si è ampliata, è stata pronta e felice di accogliere e, grazie ad una formidabile azione corale, è stata in grado di dare una rapida e tangibile risposta alla Vita di una bambina.
Senza piaggeria alcuna e con profonda gratitudine, è bello per noi identificare ed indicare chi si è fatto carico di tradurre il verbo accogliere mediante azioni evidenti: innanzitutto, il ‘braccio operativo’ dell’Amministrazione del nostro Comune di Pomezia, nelle persone della dott.ssa Rosa Iodice, Dirigente del Settore III – Servizi alla persona, e della dott.ssa Miriam Michela Delvecchio, Assessore ai Servizi sociali e ai Servizi educativi, alla Responsabile del plesso, maestra Samantha Pulcini che hanno sollecitamente lavorato per inserire una bimba in un asilo comunale appena arrivata nella nostra struttura, ad anno scolastico iniziato. Grazie, poi, all’insegnante e alle signore del personale scolastico della Scuola Materna “Sant’Andrea Uberto” di Pomezia, che hanno amorevolmente accolto la bimba, facendola sentire a suo agio e rendendola felice.
E quello che è ancora più “bella notizia” è che nessuno ha ricercato scorciatoie o espedienti… semplicemente ognuno ha fatto e sta facendo bene la sua parte!
In questo tempo di contagi, scommettiamo sulla positività di quanto abbiamo raccontato, auspicando nella trasmissione del ‘virus della cura e della responsabilità’ - anche tramite varianti! - e nella possibilità del raggiungimento dell’immunità di gregge dal ‘virus dell’indifferenza, della rigidità e della sterile osservanza di procedure irrispettose e infruttuose’.
Associazione
“Chiara e Francesco”