Considerato uno dei più grandi pittori viventi, ha trascorso alcuni giorni tra Pomezia e Torvaianica su invito del collezionista e mercante d’arte Maurizio Casadei
L’artista americano Scott Kahn a Torvajanica
Una visita d’eccezione ha recentemente acceso i riflettori sulla costa laziale: l’artista americano Scott Kahn, oggi considerato uno dei più grandi pittori viventi, ha trascorso alcuni giorni tra Pomezia e Torvajanica, lasciando un segno indelebile nel cuore della comunità locale. Acclamato dalla critica internazionale e corteggiato dai maggiori collezionisti e galleristi del mondo, Kahn ha visitato l’Italia su invito del collezionista e mercante d’arte Maurizio Casadei, suo amico e sostenitore di lunga data.
L’incontro con la città ha avuto un momento particolarmente significativo durante una cena al rinomato ristorante “Schiano Cantina&Cucina”, dove l’artista ha avuto un cordiale scambio con il Sindaco di Pomezia, Veronica Felici, sottolineando il valore dell’arte come ponte tra culture e territori.
Un’Ascesa Straordinaria
La storia artistica di Scott Kahn è un racconto fuori dal comune. Nonostante una lunga carriera iniziata negli anni ’70, è solo negli ultimi cinque anni che Scott Kahn è divenuto una figura centrale del mercato globale finalmente ottenendo il riconoscimento che meritava. Le sue opere, che fondono sogno e realtà in paesaggi immaginifici e autobiografici, sono oggi ambite da collezionisti di tutto il mondo, spesso in competizione serrata per aggiudicarsele.
Una consacrazione definitiva è arrivata con l’ingresso nella scuderia del gigante dell’arte contemporanea David Zwirner, uno dei più influenti galleristi a livello globale. Dopo la mostra personale a Hong Kong (novembre 2024 – febbraio 2025), una nuova tappa importante è già programmata nella primavera del 2026 a New York (come indicato dall’artista stesso).
Il Mega Gallerista
In precedenza, Zwirner ha curato nel 2023 la mostra collettiva “Roma/New York, 1953–1964”, esplorando il profondo dialogo tra artisti italiani e americani del dopoguerra. Tra gli artisti italiani presenti c’erano Afro Basaldella, Alberto Burri, Giuseppe Capogrossi, Piero Dorazio, Franco Angeli, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Jannis Kounellis, Mimmo Rotella, Mario Schifano, Carla Accardi, Gastone Novelli e Luigi Boille – tutti protagonisti della rinascita artistica italiana, spesso poco noti al di fuori dei confini nazionali. Queste opere sono state messe in dialogo con quelle di artisti americani come Cy Twombly, Robert Rauschenberg, Willem de Kooning, Franz Kline, Philip Guston, Salvatore Scarpitta e Conrad Marca-Relli, evidenziando affinità formali, tematiche e concettuali nate dallo scambio tra le due sponde dell’Atlantico. Molti di questi artisti italiani, pur riconosciuti in patria, hanno da tempo necessitato di una rivalutazione internazionale: mostrare oggi Burri o Schifano accanto a Rauschenberg o Twombly significa riconoscere il valore storico e artistico che hanno influenzato l’arte moderna in modo profondo ma troppo spesso sottovalutato fuori dall’Italia.
Quotazioni da record
Il mercato dell’arte conferma la sua crescente considerazione: molte delle sue opere sono state battute per più di un milione di dollari. In particolare, il dipinto “Big House, Homage to America” (2012) ha stabilito il suo record d’asta: venduto da Christie’s Hong Kong per circa 1,3 milioni di euro (11.250.000 dollari di Hong Kong).
Il significato reale
della sua visita
La presenza di Scott Kahn a Torvajanica rappresenta un momento unico: un artista di fama internazionale, tra i più riconosciuti nel panorama dell’arte contemporanea americana, ha intrecciato la propria visione con una comunità locale, creando un ponte ideale tra le spiagge del Lazio e la scena artistica di New York.
Durante il suo soggiorno, Kahn ha avuto l’occasione di visitare uno dei più preziosi centri culturali della zona: il Museo Giacomo Manzù ad Ardea. Questo spazio, dedicato al celebre scultore noto per le sue imponenti raffigurazioni di cardinali e per la straordinaria Porta della Morte realizzata per il Vaticano in occasione del Giubileo del 2000, ha profondamente colpito l’artista americano.
Kahn ha definito l’esperienza al museo “intensamente personale e spiritualmente risonante”, lodando l’intimità dell’ambiente e la forza emotiva delle opere di Manzù. Ha dichiarato di sentirsi particolarmente vicino alla poetica del maestro italiano, capace di esprimere la fragilità umana con una grazia solenne e universale.
L’invito di Maurizio Casadei ha reso possibile questo dialogo tra dimensione globale e realtà territoriale, introducendo la grande arte in un contesto quotidiano del litorale laziale. È stato molto più di una semplice visita: è stato un momento di scambio, riflessione e riconoscimento reciproco tra mondi apparentemente lontani, ma uniti dalla forza del linguaggio visivo.
In definitiva, la visita di Scott Kahn ha regalato a Torvajanica un assaggio autentico della scena artistica internazionale, dimostrando come la cultura possa abbattere confini e radicarsi anche nei luoghi più inaspettati.