Dal 1 al 6 luglio si è tenuto al Forte Sangallo di Nettuno
Festival del cortometraggio
La XIV edizione di Tracce Cinematografiche Film Fest, festival internazionale del cortometraggio a rilevante impatto sociale, artistico e culturale, organizzato dall’associazione di promozione sociale che ha lo stesso nome del Festival.
Dal 1° al 6 luglio, nella suggestiva cornice del Forte Sangallo di Nettuno, si è svolta la quattordicesima edizione del Festival Internazionale del Cortometraggio, ad ingresso libero, organizzato dall’associazione Tracce Cinematografiche Film Fest APS, da sempre attenta a temi di rilevanza sociale, artistica e culturale.
Quest’anno il festival si è inserito nella programmazione dell’Estate Nettunese, dal titolo “Renascentia: Nettuno risveglia la sua anima culturale”, grazie alla collaborazione tra diverse realtà associative: Gemellaggi Nettuno APS e Lions Litorale Roma Sud Villa Imperiale-Forte Sangallo.
Martedì 1 e giovedì 3 luglio sono stati proiettati i film finalisti del concorso. In seconda serata è stata ospite la regista canadese Marie Michele Jasmin Belisle, che insieme all’attrice norvegese ha presentato il suo ultimo lavoro: Intertidal. Un’opera definita dall’autrice stessa come “un esperimento di cinema comunitario”, in cui norvegesi e giapponesi scoprono radici comuni più profonde di quanto immaginino. Per questo progetto, la regista ha ricevuto un premio speciale dal direttore artistico del festival Manuel Bellino. Nella stessa occasione sono stati proiettati anche altri corti firmati dalla Belisle: Grey Matter, Demonic, Lovely e Helix.
Venerdì 4 luglio, l’associazione Tracce Cinematografiche Film Fest APS ha conferito a Domenico Iannacone, giornalista e autore di documentari a forte impatto sociale trasmessi anche dalla RAI, il Premio “Antonio Taurelli” per il miglior reportage sociale con “Ricordati di me – Capitolo 1”, tratto dalla serie “Che ci faccio qui”. Il premio è stato consegnato dal nipote omonimo di Antonio Taurelli, oggi consigliere comunale di Nettuno. Il riconoscimento ha voluto celebrare l’approccio umano e civile del giornalista, capace di ascoltare, accogliere e dare voce alle persone che incontra, rendendole parte integrante della nostra storia collettiva. A sorpresa, è stata inoltre proiettata l’inchiesta “Io sono vivo”, dedicata alla strage di Viareggio e tratta dal programma “I dieci comandamenti”.
Sabato 5 luglio, il festival ha ospitato un evento musicale speciale: il concerto del “Duo” a cura dell’associazione Gemellaggi Nettuno APS.
Domenica 6 luglio, serata conclusiva della manifestazione, si è aperta con la premiazione del concorso fotografico internazionale a portfolio, una novità fortemente voluta dal fondatore del festival Renzo Ridolfi. Sono stati proiettati i lavori dei tre vincitori del Tracce Foto Fest:
1° classificato: Vincenzo Bianco con “Fragole tutto l’anno”, riflessione critica sull’industria alimentare globale e sull’impatto ambientale dell’agricoltura intensiva.
2° classificato: Marco Castelli con “Terra Mater – Ode To My Family”, un racconto visivo intimo delle proprie radici familiari.
3ª classificata: Sara Morgia con “Dolore su velluto”, un potente reportage sulla condizione di oppressione femminile.
La presentatrice della serata, Giulia Furina, ha dato il via alle premiazioni delle quattro sezioni principali del concorso: Animazione, Free, Social e Videoclip. La selezione è avvenuta tra circa 2.000 cortometraggi provenienti da 100 paesi e da tutti i continenti. Tracce Cinematografiche Film Fest APS i cui membri, tutti volontari, sono: Renzo Ridolfi, Pietro Saracino (presidente), Manuel Bellino, Ornella Saracino, Elisabetta Pennino, Ivana d’Amore e Vera Samperi, ha assegnato i seguenti riconoscimenti:
Premio Speciale Scuola:
Sisifo, dalla Spagna, di Antonio L. Gomez, che ha visto in rappresentanza dei Lions il prof. Francesco Bonanni, assieme a Franco Cirilli, presidente dell’Associazione Gemellaggi Nettuno APS, consegnare una targa di premiazione appositamente realizzata.
Sezione Videoclip (ex aequo):
Two Strangers, da Portorico (USA), di Macha Colón;
Entre Tu e Jo, da Andorra, di Héctor Romance.
Sezione Free:
Ch la recchia, di Diego Monfredini (Italia).
Sezione Animazione:
Burlesque, dalla Spagna, di Sonia Llera Segovia.
Sezione Sociale:
Love, dalla Russia, di Ilya Severon.
A seguire, è stato proiettato il cortometraggio vincitore del Premio Mediterraneo “Claudio Lanzilotto”, The Silent Route, della regista inglese, di origine curda, Merve Cirisoglu. La via del silenzio – questo il titolo italiano – è un cortometraggio d’animazione dal forte valore simbolico, dedicato a chi è costretto a fuggire in silenzio da guerre, violenze, censure e oppressioni. Un’opera che celebra la forza della vita, capace di resistere e rinascere nonostante tutto.
La serata si è conclusa tra applausi commossi e la speranza condivisa di poter dare vita, il prossimo anno, alla quindicesima edizione del Tracce Cinematografiche Film Fest.
Ivana d’Amore
Tracce cinematografiche
Se vuoi la pace prepara la guerra
Come se fosse la cosa più normale del mondo torna il motto degli antichi Romani “se vuoi la pace prepara la guerra”. Un motto scriteriato duemila anni fa, e ancor più oggi. La Storia non ha insegnato nulla? Siamo ancora alla “pace” basata sulla “paura” delle armi (atomiche) del “nemico”? Possibile che non si sia ancora capito che la guerra non si fa “perché Elena è stata rapita”, ma per precise ragioni economico finanziare, e che è scatenata da potenti “maiali che sorgono a profittarne” (Hemingway)? Eppure qualche politico c’è che chiede una pace “disarmata e disarmante” (Robert Prevost, Leone XIV), cioè un tipo di pace che non si basa sulla minaccia, ma sulla rinuncia alla violenza e sull’apertura al dialogo. È un concetto che richiama l’etica della non violenza. Chiediamoci: qual è il pensiero biblico sulla pace? Si tratta di una concezione del tutto diversa e che può essere accolta a Oriente come a Occidente da tutto il mondo cristiano, o che si dice tale. Già l’antica rivelazione collegava la pace allo sguardo benigno dell’Eterno percepito da chi a lui si affidava (Nm 7). La pace si cerca e si vuole quando ci si diparte dal male e si attua il bene (Sl 34). Che è l’esatto contrario di chi macchina frodi contro la gente di pace (Sl 35). Anche se gli antichi ebrei lo hanno dimenticato molto spesso, facendo guerre inutili, il Dio della rivelazione abramitica non è mai stato in favore della guerra. C’è un comportamento folle dell’uomo, che perde in guerra la propria umanità. Il richiamo autorevole dei profeti, da Abramo a Gesù, è stato sempre alla pace.
Nel Libro dell’Emmanuele (Is 7), Dio agisce per la pace: ma non mediante l’intervento tattico strategico di un grande generale e di un potente esercito, bensì mediante un “fanciullo”! Sarà lui il Principe della pace (Is 9). Cristo Gesù è colui che porta la gran luce della pace su un mondo dove abita la morte (= guerra, Is 9). Quando Erode compie la strage degli innocenti nel tentativo di eliminare il fanciullo Gesù, si mette direttamente contro Dio. Qualunque potente, di ieri o di oggi, che ammazza i fanciulli si oppone direttamente all’autorità di Dio. Guerra e genocidi sono atti contro Dio. Sono tentativi di allontanare, e se fosse possibile eliminare, “l’impero e la pace senza fine” di Dio che Cristo è venuto a instaurare (Is 9). Egli infatti è venuto nel mondo come un Sabotatore. È venuto a sabotare le concezioni e le opere del male. E la prima concezione che Gesù ha sabotato è proprio quella di “nemico”: “amate i vostri nemici e pregate per quelli che vi perseguitano, affinché siate figli del Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5). Se si elimina la categoria del “nemico”, si elimina la categoria “guerra”. Con tutte le ottime conseguenze che ciò comporta.
Dopo i 50/85 milioni di morti della Seconda Guerra mondiale (in gran parte civili!), possibile che nessuno vomiti quando sente al telegiornale che questo o quel capo di Stato afferma “se vuoi la pace prepara la guerra”? Qui, anche e soprattutto per il cristiano, non si tratta di riconoscere e sottoporsi alle “autorità che sono da Dio” (Rom 13). Si tratta piuttosto di riconoscere quando tali autorità non agiscono né guidano più al “bene” dei popoli ma al “male” (Rm 13). Ciò vuol dire che siamo dinanzi a un’autorità che “bestemmia” Dio con comportamenti “abominevoli” (Ap 17). Gesù, la personificazione della pace, abbatte ogni muro di separazione fra persone e fra popoli (Ef 2). Gesù ha “abolito” l’inimicizia, cioè la categoria del nemico (Ef 2). Perciò, chi vuole ripristinarla si oppone a Cristo, ovvero, nel linguaggio biblico, bestemmia Dio.
“Se vuoi la pace prepara la guerra” è un motto scervellato. Gesù dice piuttosto: se vuoi la pace adoperati alla pace, agisci per la pace.
Costruisci pace. Sempre. Ovunque. Con chiunque (chiesa del Signore in Pomezia - email: cnt2000@alice.it).
Concerto per Amref
Domenica 3 agosto, dalle ore 18:30, si terrà “Risonanze – musiche senza confini” i cui proventi verranno devoluti ad Amref Health Africa, la più grande organizzazione sanitaria che opera, da circa settant’anni, in territorio africano.
Sullo stesso palco si alterneranno quattro band: Barbenheimer - Albert 1 - Anima Sintetica -Palumbo. Sonorità diverse e originali, spazieranno tra suggestioni rock progressive, blues, groove funk e cantautorato.
Presenterà la serata Barbara Calandro.
Appuntamento presso l’associazione culturale RimbombArte, via Ardeatina 269 - Anzio (RM)
Ingresso libero, gradita la prenotazione: 328 43.81.099 Tessera socio euro 5,00.