A Nettuno, da trentanove anni, nel mese di luglio si svolge il pellegrinaggio a piedi fino a Le Ferriere
Luglio, il mese dedicato a Santa Maria Goretti
Il 6 luglio 1902, alle ore 15,45, la bambina Maria Goretti morì a Nettuno, in una casetta annessa all’ospedale Fatebenefratelli-Orsenigo che era il reparto delle donne partorienti, dove era stata trasportata dopo l’operazione chirurgica. Tre medici: Bartoli, Perotti e Onesti, tentarono di salvarla. Le sue condizioni erano troppo gravi: quattro ferite circolari nella regione addominale, una ferita nella regione toracica destra, sei ferite nella regione dorso-lombare sinistra e tre ferite minori. Maria Goretti morì per peritonite settica causata dalle ferite. Le quattrodici ferite furono prodotte da un punteruolo acuminato che serviva per confezionare le scope e che più volte Alessandro Serenelli, l’assassino, aveva fatto arrotare dal fabbro.
A Nettuno la piccola Maria Goretti c’era già stata molte altre volte mentre era ancora in vita: “Maria non aveva ancora i 12 anni richiesti per la Prima Comunione. Per togliersi ogni scrupolo, la mamma Assunta, alla vigilia, prese la bambina e la portò a Nettuno, dall’arciprete Mons. Temistocle Signori. A lui espose la cosa, e lo pregò di esaminare di nuovo la figliuola”. (S. Maria Goretti nelle paludi pontine. P. Fortunato Ciomei – P. Simone Sconocchia, pag.75. Gennaio 1978). “Il medesimo arciprete fu poi al letto della martire morente e per vario tempo trattò con la mamma rimasta a Nettuno presso la famiglia Nocca, al Tripolino, poco lontano dalla Chiesa parrocchiale. In questo tempo poté avvicinarla ed avere da lei tutte le informazioni volute”. ((S. Maria Goretti nelle paludi pontine. P. Fortunato Ciomei – P. Simone Sconocchia, pag.86. Gennaio 1978).
I Nocca erano Achille e Lutgarda Monaco e avevano svariati figli: Vincenzo, Francesco, Orlando, Carmelo, Quinto, Augusto, Armando, Licinia e Brigida. Avevano una locanda (che in seguito divenne il Tripolino), adibita per viandanti e pecorai d’occasione, sul Corso principale; dei figli, Carmelo era coetaneo di Maria Goretti.
Intervistammo Sergio Nocca, il figlio di Carmelo, che ci raccontò: “Furono molte le occasioni che Maria Goretti e la madre Assunta trascorsero nella nostra locanda. Dai racconti di mia nonna Lutgarda ricordo che diceva che un giorno Assunta si presentò con le uova e un paio di piccioncini – le cose che vendeva al mercato – e le chiese la cortesia di ospitare caritevolmente la figlia, la piccola Maria, che avrebbe mandato in seguito tutte le settimane. E lei, la santa, arrivava da sola, ma una volta venne in compagnia di un’altra bambina, con un piccolo fardello e si sedeva contenta accanto a mio padre Carmelo, che aveva la sua stessa età, e insieme mangiavano una minestra calda e un po’ di pane per companatico”.
Maria Goretti, era nata il 16 ottobre 1890, a Pregiagna, una frazione di Corinaldo in provincia di Ancona, nelle Marche, da Luigi (nato a Corinaldo, 25 dicembre 1859), un povero bracciante agricolo i cui genitori erano Antonio e Teresa Mazzoli, originari di Ostra Vetere (Ancona) e Assunta Carlini, abbandonata appena nata (Senigallia, 15 agosto 1866) dai genitori e cresciuta come figlia adottiva dalla famiglia Aguzzi di Corinaldo.
Assunta e Luigi si sposarono nel mese di febbraio del 1886. Il primogenito dei Goretti era stato Tonino, che morì nel 1887, dopo appena 8 mesi; il 18 agosto 1888 nacque Angelo; il 16 ottobre 1890 nacque Maria (la santa); il 27 gennaio 1893 nacque Mariano; il 30 luglio 1895 nacque Alessandro; il 22 febbraio 1898, nacque Ersilia a Colle Gianturco di Paliano vicino a Fiuggi, dove furono affiancati nel lavoro da un’altra famiglia marchigiana, i Serenelli; il 22 febbraio 1900 a Le Ferriere, nacque l’ultima figlia, Teresa. A Le Ferriere le due famiglie arrivarono a febbraio 1899 su due carri del conte Attilio Gori Mazzoleni, di ritorno da Roma; li aspettarono alla stazione ferroviaria di Cecchina. Giovanni Serenelli era con il figlio diciassettenne Alessandro.
Il funerale di Maria Goretti si svolse a Nettuno, l’8 luglio 1902, nella cappella della Madonna del Buon Consiglio che fra’ Giovan Battista Orsenigo aveva fatto costruire nel suo sanatorio Fatebenefratelli e fu sepolta al Cimitero di Nettuno.
Luigi Goretti era già morto di malaria a Le Ferriere, il 6 maggio 1900.
Silvano Casaldi