Lions Club: Donato Gallina subentra a Massimo Barbato
Passaggio della campana
Il 4 luglio non è stata la semplice cerimonia del cosiddetto “Passaggio della Campana”.
È stato un incontro di cuori, di intenti e di visioni.
Un momento in cui il tempo si è fermato a raccogliere il senso profondo di un percorso: due anni vissuti con l’anima, con l’azione, con l’intelligenza del cuore.
Quando assunsi la presidenza del Lions Club Anzio Nettuno Host, non cercavo un ruolo. Cercavo un significato.
E il significato lo si trova solo nella concretezza del servizio, nella coerenza dei gesti, nella forza silenziosa della presenza. Oggi posso dire, con sobria fierezza, che ciò che era visione è diventato realtà.
In questi due anni abbiamo trasformato il “fare” in essere. Abbiamo generato movimento, costruito ponti, acceso riflessioni, toccato vite.
Un Club non cresce solo nei numeri - che pure ci sorridono: da 18 a 39 soci, oltre 3.850 euro in donazioni, più di 4.800 persone raggiunte online.
Cresce quando lascia un’impronta: e noi l’abbiamo lasciata.
Abbiamo avuto il coraggio di affrontare temi difficili: legalità, ambiente, etica inclusione.
Senza proclami, ma con metodo.
Abbiamo parlato alla mente, ma anche alla coscienza.
Abbiamo portato voci autorevoli, da Don Luigi Ciottidi “Libera contro le mafie” a Franco Roberti, già Procuratore Nazionale Antimafia, e dato voce a chi spesso non ne ha.
Nel campo medico, abbiamo stretto alleanze con la scienza e la ricerca: dall’intelligenza artificiale applicata all’oncologia, grazie al prof. Antonio Giordano, alla proposta premiata al Congresso nazionale di Genova, che ha portato il nostro Club sul palcoscenico del lionismo italiano.
Abbiamo messo al centro i giovani: con progetti su cittadinanza digitale, arte, formazione e orientamento. Perché un Club che non sa parlare alle nuove generazioni è un Club che ha paura del futuro.
E noi, del futuro, abbiamo deciso di prenderci cura.
Inclusione, nel nostro Club, non è un’etichetta. È una prassi quotidiana.
Abbiamo scelto di non nominare i margini: li abbiamo attraversati, abbracciati, integrati.
Ambiente, memoria, cultura: dalla pulizia della Strada Romana alla valorizzazione del Museo dello Sbarco, fino al patto di amicizia con gemellaggio tra Anzio e Pompei.
Il nostro è stato un lionismo che non si limita a contemplare: agisce, trasforma, lascia segni.
Durante la cerimonia abbiamo accolto due nuovi soci, Gianluca De Iacobis e Michele Di Sarno, che con il loro giuramento ci ricordano che ogni Club che cresce è un organismo vivo, che guarda avanti.
Il valore dell’evento è stato reso ancora più alto dalla presenza delle istituzioni.
Un ringraziamento sentito - e colmo di significato - al Sindaco di Anzio, Aurelio Lo Fazio, eall’Assessore Alessandra Ciotti, la cui presenza ha testimoniato una stima che va oltre la circostanza: è un riconoscimento al valore civico del nostro operato. Così come la partecipazione dei Consiglieri comunali di Nettuno, Antonio Antonello Mazza e Samantha Bernardi, portavoce dei saluti del Sindaco Nicola Burrini, ha suggellato un legame profondo con il territorio.
A rendere ancora più viva e partecipe l’atmosfera, la presenza di oltre un centinaio di partecipanti, tra cui quasi la totalità dei soci del Lions Club Anzio Nettuno Host: un’affluenza che ha restituito la misura autentica del legame affettivo e identitario che unisce i membri del nostro sodalizio. L’evento non si è limitato alla sola solennità istituzionale, pur densa di significati e riconoscimenti: si è trasformato in una vera e propria celebrazione della condivisione.
La serata, infatti, si è conclusa con un momento conviviale di grande coinvolgimento, in cui il piacere dello stare insieme ha trovato espressione anche nella danza.
I presenti si sono lasciati guidare - con leggerezza e gioia - in un ballo collettivo, che ha unito generazioni e sensibilità diverse, alternando il ritmo garbato dei tradizionali “balli della mattonella” all’energia più vivace di brani da discoteca.
Un epilogo festoso, spontaneo, che ha sigillato il valore simbolico e affettivo di una serata destinata a rimanere nella memoria di tutti i partecipanti come un esempio di come il servizio e l’umanità possano danzare all’unisono.
Ora lascio il testimone al nuovo presidente, Donato Gallina, con piena fiducia.
Donato eredita un Club solido, stimato, in dialogo continuo con la società civile.
E so che saprà farlo navigare verso nuove mete, con lucidità e passione.
A me restano l’orgoglio, l’umiltà e la gratitudine.
Perché il vero potere non risiede nella direzione, ma nel servizio. Non si misura nell’apparenza, ma nella capacità di ispirare con l’esempio.
Non si esercita nel controllo, ma nel generare valore attorno a sé.
Ciò che conta davvero, alla fine di un percorso, non sono i ruoli ricoperti, ma le relazioni costruite, la fiducia seminata, l’energia che si lascia in eredità.
E se qualcosa è rimasto - un’idea, una visione, un gesto che ha fatto la differenza - allora il cammino ha avuto senso.
E da oggi, continueremo a servire. Ancora meglio.
Il presidente Massimo Barbato