Nella riunione del Consiglio comunale del 16 luglio è stato approvato il regolamento. La soddisfazione del delegato Marco Polidori
A Pomezia debutta la Consulta dei Giovani
L’istituzione della Consulta dei Giovani del Comune di Pomezia è un primo passo ed un segnale concreto di coinvolgimento delle nuove generazioni alla cosa pubblica: per la prima volta, a Pomezia i giovani avranno uno spazio ufficiale e strutturato in cui confrontarsi, proporre idee e contribuire attivamente. E sono particolarmente contenta che sia stata la prima donna alla guida della nostra città – il Sindaco Veronica Felici – ad aver creduto fortemente in questo strumento di partecipazione e averlo reso realtà.
La sua presenza all’interno della Consulta rappresenta un’opportunità preziosa di dialogo diretto, formativo e costruttivo tra istituzioni e giovani cittadini perché la Consulta non sia solo un organo consultivo, ma un vero e proprio laboratorio di cittadinanza attiva, capace di coinvolgere ragazze e ragazzi del territorio, valorizzandone le competenze, le idee e le energie. Come coordinatrice di Gioventù Nazionale Pomezia - ma soprattutto come privata cittadina - credo che la partecipazione giovanile sia la chiave per costruire una città più dinamica e proiettata verso il futuro e la Consulta rappresenta un passo in questa direzione: ora tocca a noi giovani raccogliere la sfida, metterci in gioco e contribuire con responsabilità e passione a migliorare sempre più la vita della nostra città. Invito personalmente chiunque voglia candidarsi alla consulta, giovani ragazze e ragazzi che tengono alla nostra città ad un ‘tavolo di lavoro’ per discutere di quali sono attualmente i temi salienti per la gioventù pometina e dove dovremmo spingere per arrivare a rendere Pomezia una città giovane, non più un dormitorio.
Si esprime così in una nota la coordinatrice di
Gioventù Nazionale Pomezia, Lucrezia Pagliuso.
L’approvazione del regolamento della Consulta dei Giovani, avvenuta in Consiglio Comunale, rappresenta una risposta istituzionale debole a una domanda politica generazionale forte e radicata nel tempo.
“È da anni che chiediamo un Consiglio Comunale dei Giovani: un organismo serio, regolamentato, con elezioni vere, rappresentanza democratica e poteri consultivi definiti. - Dicono i Giovani Democratici di Pomezia - Un modello previsto dalla Regione Lazio e sostenuto da contributi pubblici, in grado di responsabilizzare i giovani e avvicinarli concretamente alle istituzioni”.
Di fronte a questa richiesta, l’Amministrazione sceglie un’altra strada: la Consulta. Si tratta di un organismo consultivo, nominato - che cioè non prevede alcuna elezione dei membri- e che, così com’è “rischia di essere un contenitore vuoto, con poca voce in capitolo su scelte politiche e amministrative che toccano la vita delle nuove generazioni”, continua la giovanile.
“Insomma, l’ultimo prodotto dell’amministrazione Felici altro non è che un simulacro d’ascolto il cui coinvolgimento non è neanche garantito nell’iter decisionale comunale”.
Ma il nodo non è solo il contenuto del regolamento: i GD mettono in discussione il metodo con cui è stato scritto. Hanno chiesto più volte - tramite il consigliere Enrico Mangano unitamente a tutto il gruppo consiliare del PD- che si aprisse un percorso partecipato con le realtà giovanili del territorio: associazioni, gruppi informali, collettivi, rappresentanze studentesche. Hanno chiesto, quindi, che fossero proprio i giovani a scrivere le regole della loro partecipazione. Coinvolgimento che, tuttavia, non è mai arrivato: “Non siamo mai stati ascoltati. Nessuna riunione, nessun tavolo di lavoro, nessun coinvolgimento. Così si disinnesca, a monte, qualsiasi ambizione democratica”.
Eppure in città da tempo si sente chiedere di spazi veri di confronto generazionale, luoghi dove potersi esprimere, proporre, incidere. La partecipazione non è una parola da scrivere nei regolamenti, ma un processo da costruire con fiducia, tempo e metodo.
A sostegno della sua giovanile, anche il Partito Democratico di Pomezia e Torvaianica lavora a questa proposta dal 2021, già con la precedente amministrazione.
“Lo abbiamo fatto partendo dalla convinzione che i giovani non vadano solo “ascoltati” di tanto in tanto - dichiara ... del Partito Democratico-, ma coinvolti stabilmente nelle decisioni che li riguardano. Per questo continueremo a chiedere un Consiglio Comunale dei Giovani, strumento di cui, ad esempio, si era dotata la città di Ardea”.
Dunque, PD e GD ad oggi si chiedono: “Di cosa ha paura questa amministrazione? Di giovani che votano? Di giovani che si organizzano, che discutono, che criticano? Di ragazzi e ragazze che rivendicano spazi e diritti? La partecipazione non è una concessione: è un diritto e merita strumenti veri, non scorciatoie burocratiche o soluzioni di comodo”.
Giovani Democratici Pomezia
Il delegato dei giovani, il consigliere comunale Marco Polidori è riuscito finalmente a portare a termine uno dei suoi principali obiettivi quello di avere a Pomezia una “Consulta dei Giovani”. Infatti nel consiglio comunale del 16 luglio scorso è stato approvato il regolamento della Consulta dei Giovani
- Consigliere Polidori ci racconta cosa ha fatto durante questi due anni di lavoro per realizzare la Consulta?
“Vorrei innanzitutto partire affermando con entusiasmo e soddisfazione che per la prima volta nella sua storia, Pomezia istituirà la Consulta dei Giovani, come strumento innovativo e partecipativo che mira al coinvolgimento diretto delle nuove generazioni nella vita pubblica della città. Un progetto a cui ho sempre creduto e nel quale sto lavorando con passione e determinazione da oramai due anni. Durante questo lasso di tempo ho principalmente ascoltato le richieste e le esigenze dei ragazzi della nostra città. Ho incontrato le associazioni giovanili sportive del nostro territorio, rappresentanti di diverse realtà politiche, studenti e professori. Attraverso un confronto vero, trasversale e concreto ho accettato proposte e modifiche per creare un progetto che unisse veramente tutti. Durante questo lungo percorso, come previsto dal nostro Regolamento Comunale, si sono svolte anche diverse Commissioni Consiliari all’interno delle quali, mantenendo inalterata l’idea originale di Consulta, ho accolto e recepito tutte le osservazioni e i suggerimenti che mi sono stati sottoposti da tutti i Consiglieri Comunali. Un’iniziativa importante e fondamentale per i nostri Giovani, che colma un vuoto lasciato dalle precedenti amministrazioni, le quali non hanno mai istituito questo strumento, pensato e realizzato solo ed esclusivamente per coinvolgere attivamente i nostri ragazzi nelle decisioni della nostra città. Vorrei ringraziare a proposito il Sindaco Veronica Felici e i colleghi Consiglieri della maggioranza che hanno sempre creduto realmente in questo mio progetto, sostenendomi e supportandomi nella sua realizzazione”.
- Dopo l’approvazione in Consiglio comunale quali saranno i prossimi passaggi?
“Dopo aver approvato il 16 Luglio in Consiglio Comunale il regolamento della Consulta dei Giovani si proseguirà con il suo iter istituzionale. A settembre come già annunciato in Commissione Consiliare sarà convocata un’assemblea pubblica aperta a tutti i mondi giovanili della nostra città per presentare la Consulta dei Giovani, la sua composizione e le sue finalità. Successivamente come previsto da Regolamento si aprirà un avviso pubblico attraverso il quale tutti i ragazzi interessati a partecipare a questo progetto potranno farne richiesta attraverso un apposito modulo di partecipazione presente sul sito del Comune senza allegare nessun curriculum vitae”.
- Quali sono i punti salienti di questa Consulta?
“La Consulta dei Giovani sarà un organo propositivo, consultivo, aperto e rappresentativo delle diverse realtà giovanili del nostro territorio, dai rappresentati d’Istituto, alle associazioni studentesche, gruppi sportivi, culturali e di volontariato. Sarà un luogo di confronto e di crescita, in cui ragazze e ragazzi tra i 16 e i 25 anni residenti nel Comune di Pomezia, potranno esprimere le proprie idee, segnalare criticità, promuovere iniziative culturali, sociali e ambientali. Un ponte diretto tra le istituzioni e le nuove generazioni. La Consulta dei giovani sarà un luogo di scambio, di arricchimento, di partecipazione e di ascolto. L’obiettivo è l’inclusività, è stimolare la coscienza civica e la partecipazione attiva dei nostri ragazzi dando voce a tutti. Dovrà promuovere le politiche giovanili in ambiti come la cultura, l’arte, lo sport, l’ambiente e l’inclusione sociale. Attraverso la Consulta i ragazzi avranno un canale diretto di dialogo con le istituzioni e soprattutto l’occasione di sentirsi cittadini attivi e ancora più responsabili trasmettendoci il loro impegno e i loro valori”.
- Perché si è deciso di fare la Consulta invece che il Consiglio dei Giovani?
“La Consulta dei Giovani come dichiarato più volte rappresenta solo un primo passo, un punto di partenza non certo un punto d’arrivo. Non ho mai negato la possibilità di modificare, in futuro prossimo, questo strumento, in qualcosa di più strutturato, trasformandolo anche in un Consiglio dei Giovani. Saranno i stessi ragazzi che faranno parte di questa Consulta a darci i feedback e le indicazioni necessarie per migliorala sempre di più. Il processo per arrivare a un Consiglio elettivo non è escluso, ma va costruito passo dopo passo attraverso un percorso di crescita dei giovani che porti, grazie alla Consulta, ad un importante livello di coinvolgimento e partecipazione. Ritengo si siano fatte troppe polemiche inutili e non costruttive volte a nascondere l’unico aspetto veramente fondamentale, cioè la realizzazione per la prima volta in assoluto nella nostra città di uno strumento permanente pensato esclusivamente per i Giovani. La realtà è che oggi esiste davvero una Consulta strutturata, un progetto che punta a costruire spazi, strumenti e percorsi per i giovani del nostro territorio. Qualcosa che prima, per più di vent’anni, non è mai esistito. Solo vuoti proclami, che oggi qualcuno rimpiange forse proprio perché quel vuoto lo poteva riempire con le proprie narrative. Oggi, invece, questa opportunità, esiste davvero”.
- Cosa rappresenta veramente questa Consulta per i Giovani?
“Con l’istituzione della Consulta dei Giovani, c’è la chiara volontà di aprire le porte del Comune alle idee dei ragazzi. Vogliamo dare loro un luogo dove incontrarsi, confrontarsi, proporre, e soprattutto dove sentirsi parte di una comunità che li guarda, li ascolta e li coinvolge. È questa l’aspetto fondamentale di questa Consulta: non decidere per loro, ma decidere con loro. Perché partecipazione significa sentirsi attori protagonisti di una storia collettiva. Significa sapere che la propria voce conta. La Consulta non è solo per i giovani. È per tutti noi. È per una città che vuole camminare insieme ai ragazzi, senza lasciare indietro nessuno, nemmeno chi tra i ragazzi ha appena iniziato il suo percorso.
Sono contento di poter lasciare ai Giovani uno strumento efficace e concreto dove potranno esercitare un ruolo da cittadini attivi. Ciò che conta sono le nostre azioni, sono orgoglioso e fiero di aver mantenuto quanto promesso”.
A.S.