Cremonini “Una gara sottostimata rispetto ai bambini da assistere”
Oepac: gara sbagliata
“Per parlare del servizio Oepac: questo è un servizio che purtroppo ha un errore di base, riguardante la gara d’appalto – ha esordito il sindaco di Ardea, Maurizio Cremonini -. Una gara d’appalto che è stata sbagliata sin dall’inizio. Fatta dalla precedente Amministrazione M5 Stelle. Una gara espletata a pochi mesi prima dell’insediamento dell’amministrazione Cremonini. Una gara sottostimata rispetto al numero dei bambini e dei ragazzi frequentati e, soprattutto, una gara fatta per la durata di sette anni. Siccome è un servizio che ha una mutazione piuttosto veloce, e da un anno all’altro, aumentano i bambini che hanno necessità di servizio di assistenza Oepac, non è prevedibile fare una gara per sette anni. Tant’è vero che in nessun altro comune fanno una gara con una durata così lunga.
Detto ciò questa amministrazione si trova a pagare questo scotto, questo errore, fatto dagli amministratori precedenti, e non ci sono soluzioni veloci, in quanto l’unica cosa che ci permette il contratto degli appalti è quella di aumentare del quinto dopo obbligo, ovvero il 20% che è stato fatto già lo scorso anno. Perciò le ore iniziali del contratto sono state aumentate il 20%, e noi non possiamo fare nulla fino alla scadenza del servizio, non possiamo fare altro. Non possiamo fare neanche un’altra gara d’appalto perché altrimenti andremo in contrasto su quelle che sono le norme dei contratti perché una società, la seconda classificata, potrebbe dire, a quelle condizioni avrei accettato anche io, alla luce di queste considerazioni non è possibile fare nulla. Allo stato attuale finché non scade il contratto non è possibile aumentare le ore.
Pertanto quello che i consiglieri Luca Vita, Niko Martinelli e Edelvais Ludovici, hanno detto delle imprecisioni, perché ci troviamo di fronte a due cose diverse. Primo, non siamo stati noi a chiedere ai cittadini di fare ricorso, ed il Comune non può esimersi dal difendersi. Ci siamo difesi è quello è lo scotto. Le somme di 150 mila euro che sono stati spesi, riguardano esclusivamente spese legali, specificando che è un capitolo diverso da quello che riguarda l’Oepac. In ogni caso il servizio delle ore Oepac non è possibile aumentarlo in base a quello che ho sottolineato precedentemente.
Posso dire che gran parte dei ricorsi il Comune li sta vincendo e in ogni caso anche i ricorsi in cui i cittadini hanno avuto un minimo di riconoscimento dei loro diritti, ma non hanno avuto l’aumento delle ore, perché il TAR sa benissimo che non possiamo aumentare le ore. Hanno semplicemente avuto diritto al rimborso delle spese legali da parte del Comune, ma molti altri, invece, sono anche debitori delle spese legali. Pertanto gran parte di questi soldi potrebbero anche rientrare nelle casse comunali. Ci dispiace che alcuni cittadini che hanno un problema di disabilità in casa, debbano anche pagare le spese legali che non sono neanche poche.
Detto ciò è completamente non vero dire che quei soldi potevano essere spesi per il servizio Oepac. Non è possibile sono due capitoli diversi e sono due destinazioni completamente diverse. Chi scrive questo dovrebbe documentarsi e non dare notizie imprecise ai cittadini perché sono veramente delle vere e proprie incongruenze.
Nonostante ciò l’amministrazione si sta impegnando per migliorare quello che è il servizio Oepac e lo faremo cercando di capire come regolamentarlo il più possibile, facendo in modo di assegnare più ore ai Comma 3 piuttosto che ai Comma 1 che molto spesso hanno meno necessità. In quest’ottica sarà avviato anche un controllo sull’operato della società che ha in gestione il servizio, andando a recuperare tutte quelle ore di assenza per malattia, per assenza scolastiche e rimetterle nel circuito, evitando così che, molte ore, vengono disperse e pagate alla cooperativa ma i ragazzi non ne usufruiscano.
Stiamo cercando di regolarizzare il più possibile la gestione del contratto e non abbiamo buttato via nessun soldo e soprattutto i soldi delle spese legali non possono essere sicuramente impiegati nel servizio Oepac, con un servizio chiuso.
Chi parla in questa occasione, sono coloro che hanno fatto parte in qualche modo anche della precedente amministrazione e dovevano denunciare a suo tempo quel tipo di contratto fatto così male che non ha, nessuna annullare perché in realtà il vero problema è il contratto fatto male sull’Oepac che è evidentemente la causa di tutto questo malfunzionamento”.
S.Me.
“Sindaco i numeri parlano chiaro”
“Il Sindaco ha scelto di replicare pubblicamente al nostro comunicato sul servizio OEPAC. Lo ha fatto con toni accesi, mettendo in discussione il senso delle nostre parole e, purtroppo, anche alcuni fatti. È giusto quindi rispondere, con la stessa chiarezza.
Innanzitutto, né in Commissione Trasparenza né a mezzo stampa abbiamo mai sostenuto che le spese legali potessero essere “dirottate” sull’appalto OEPAC. Quella che abbiamo evidenziato è una contraddizione, un paradosso evidente: si taglia un servizio essenziale per i bambini con disabilità, poi si spendono decine di migliaia di euro in avvocati per difendersi dai ricorsi delle famiglie.
Non serve essere giuristi per comprendere l’assurdità del meccanismo.
C’è poi un altro punto che merita chiarezza. Solo un mese fa, in Consiglio comunale, il Sindaco ha dichiarato – provando a smentire il consigliere Martinelli – che “gran parte delle sentenze hanno dato ragione al Comune”.
Eppure, la documentazione fornita questa settimana in Commissione Trasparenza racconta un’altra storia: su 25 ricorsi, 13 sono stati accolti dai giudici, 5 rigettati per incompentenza (senza esprimersi), 3 sono ancora pendenti, 4 dichiarati inammissibili. Bastano questi numeri per dimostrare che le famiglie, nella maggior parte dei casi, avevano ragione. E che quanto detto dal Sindaco in aula non corrisponde al vero.
Ci chiediamo anche perché, in questa vicenda, il Comune abbia deciso di insistere nei giudizi, presentando reclami anche a fronte di pronunce nettamente sfavorevoli. In altri casi – come i contenziosi con i cosiddetti “consorzi” – l’Ente ha scelto di non impugnare, rinunciando alla battaglia legale. Perché due pesi e due misure?
Il Sindaco, poi, ci accusa di voler aumentare le ore di servizio OEPAC “a prescindere”, senza tener conto delle difficoltà economiche e gestionali. Ma non è questo che abbiamo detto. Abbiamo semplicemente ricordato un fatto: i tagli all’appalto sono stati decisi a gennaio 2024, e da allora – per oltre un anno e mezzo – non si è trovata alcuna soluzione concreta. Solo mercoledì scorso, in Commissione, abbiamo finalmente ascoltato dai funzionari alcune ipotesi per migliorare il servizio.
Il problema è che ci sono voluti 18 mesi.
E questa lentezza decisionale non è un caso isolato. È l’effetto di un’Amministrazione che, sui servizi sociali, naviga evidentemente a vista.
In tre anni abbiamo avuto tre assessori diversi. Per oltre sei mesi la Commissione Servizi alla Persona non si è mai riunita, bloccata da scontri interni tra Fratelli d’Italia e Noi Moderati. Ancora oggi, non si è riusciti a comprendere chi sia il presidente. Nel frattempo, non è chiara nemmeno la linea politica sul Consorzio Sociale Ardea-Pomezia: il Sindaco nomina i vertici, ma la consigliera Cofano – del suo stesso partito e presidente “in pectore” della Commissione Servizi alla Persona – ne contesta apertamente le scelte, mettendo in discussione nomine e indirizzi.
E convocando una commissione farsa poi annullata (con grande imbarazzo per tutto l’ente) al cui odg, peraltro, la questione OEPAC neanche era menzionata.
Insomma, non è solo l’OEPAC a essere in difficoltà: è l’intero comparto, ostaggio di un’instabilità e un’incapacità politica costante e di visioni divergenti dentro la stessa maggioranza.
Noi, da parte nostra, continueremo a vigilare, a porre domande e – quando possibile – a proporre.
Perché la politica non può limitarsi a prendere atto delle emergenze, ma deve prevenirle.
E soprattutto, non può prendersela con chi le denuncia”.
Così in una nota i consiglieri comunali di Ardea Domani, Luca Vita e Niko Martinelli.
Iniziati i lavori a Tor San Lorenzo e all’isola ecologica
Sicurezza del litorale
Il Comune di Ardea ha avviato ufficialmente una serie di interventi volti a migliorare la sicurezza e l’efficienza delle aree pubbliche e delle infrastrutture cittadine. Ieri, 25 luglio, sono iniziati i lavori di installazione delle barriere anti-vento alla Venere in Bikini, un intervento di grande rilievo che rappresenta una svolta storica per il territorio, mai realizzata prima in tanti anni di attività dell’amministrazione comunale.
Il vice sindaco e assessore all’ambiente di Ardea, Lucia Anna Estero, ha dichiarato che l’obiettivo principale di questo intervento è garantire la messa in sicurezza del lungomare Troiani, tutelando sia il territorio sia la sicurezza dei cittadini che frequentano l’area. La decisione di procedere con questa opera deriva da anni di attenzione alle criticità del tratto, dove le condizioni diventavano sempre più pericolose e l’accesso alle abitazioni e alle attività commerciali risultava spesso difficile o addirittura inaccessibile. Per affrontare questa problematica, l’amministrazione ha studiato, in collaborazione con tecnici specializzati, una soluzione efficace e duratura che permetta ai residenti di transitare e tornare alle proprie abitazioni senza rischi, e alle attività commerciali di proseguire le proprie attività senza interruzioni o perdite di clientela.
L’intervento, secondo il vicesindaco Estero, mira anche a ridurre i rischi legati al maltempo e al vento forte, garantendo una maggiore sicurezza del manto stradale e contribuendo alla tutela generale della persona.
Parallelamente, l’amministrazione ha dato priorità anche alla tutela del decoro urbano e alla sicurezza delle operazioni di smaltimento dei rifiuti. Su richiesta del vicesindaco e assessore all’ambiente, Lucia Anna Estero, l’attività di trasbordo, che in passato si svolgeva in via Ancona, è stata trasferita all’interno dell’area comunale di via Pavia. Questa decisione ha richiesto l’attesa dell’approvazione del Piano Economico Finanziario (PEF), poiché l’apertura e i relativi costi rientravano in quel piano. Dopo aver ottenuto l’autorizzazione, il Comune ha ufficialmente confermato lo spostamento, con l’obiettivo di migliorare il servizio, rendere più decoroso e funzionale l’ambiente e garantire un rispetto maggiore delle norme di sicurezza.
Infine, il vicesindaco Estero ha annunciato che a breve sarà possibile l’apertura ufficiale dell’isola ecologica di via Pavia, un progetto atteso da tempo. Per migliorare ulteriormente il servizio, l’amministrazione sta anche lavorando per apportare una variante al Capitolato, in modo da perfezionare i servizi di raccolta e smaltimento. Pur riconoscendo che questo processo richiede tempi burocratici più lunghi, l’amministrazione comunale si sta impegnando affinché le tempistiche siano ridotte al minimo, per offrire ai cittadini un servizio più efficiente e sostenibile nel minor tempo possibile.
V.P.